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Paolo Risso
Un apostolo del nostro secolo

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Segnali indicatori

Nella quaresima del 1886 venne a predicare nel duomo di Parma, il Padre Pier Bartolomeo Doria, domenicano. Predicò anche in Seminario, tra l'ammirazione dei docenti e dei seminaristi. Giocondo avvicinò il frate predicatore, gli aprì il cuore e ne ricevette paterni consigli. Forse Padre Doria era stato mandato da Dio a segnargli la strada per il futuro. 12

Questa strada doveva scoprirla, guidato da Maria.

Il santuario più illustre della diocesi di Parma è quello della Madonna del Rosario a Fontanellato. Giocondo non vi era mai andato.

Il Vescovo, Mons. Miotti, per celebrare il giubileo sacerdotale di Papa Leone XIII, aveva indetto un grande pellegrinaggio diocesano a Fontanellato per il 25 settembre 1887. I Padri Domenicani del Santuario accoglievano i pellegrini e li assistevano con il loro ministero.

La guida del pellegrinaggio di Torrile, essendo malato il parroco, fu affidata a Giocondo, il quale, benché appena diciassettenne, organizzò tutto: una vera manifestazione di fede e di preghiera. Nel santuario, il giovane seminarista rimase a lungo in colloquio con la Madonna. Ricordando quei giorni, in seguito scriverà:

«Io non mi saziavo di contemplare la Vergine Santa. Il suo volto così pio mi rapiva. Ella mi sembrava una madre che da lungo tempo mi aspettasse ai suoi piedi e volesse parlarmi. Che voleva dirmi? Allora non lo compresi: però quel suo sguardo mi ferì. Che voleva dirmi Maria?». 13

Aveva chiesto alla Madonna di conoscere la volontà di Dio: aspettava un segno da Lei.

 


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Il P. Doria, domenicano, cui aveva aperto l'anima, e la Madonna del Rosario di Fontanellato, sembravano indicargli la strada per il futuro: l'Ordine dei Predicatori, fondato da S. Domenico di Gusman all'inizio del Duecento, cominciava ad attrarlo. 14

Intanto prese l'abitudine di andare a confessarsi, quando era a Torrile, nel paese di Colorno, dove prediligeva la chiesa di S. Liborio. E questa una chiesa domenicana, dove, nella grande cupola, tra i santi dell'Ordine, trionfa «la gloria di S. Domenico». Le cappelle sono dedicate a S. Tommaso d'Aquino, a S. Caterina da Siena, a S. Vincenzo Ferreri. Sotto un altare laterale riposa il corpo della beata Stefana Quinzani, terziaria domenicana. Anche a Torrile, qualcosa gli parlava dell'Ordine Domenicano: era viva tra il popolo la devozione a S. Domenico e la sua festa era celebrata con solennità. Tutto «parlava» al cuore di Giocondo.

Raramente Dio chiama, sbalzando da cavallo, come fece con Paolo di Tarso. Quasi sempre Egli chiama con la «brezza leggera» dei segni comuni e tuttavia si rivela luminoso, simpatico, attraente.

E allora occorre seguirlo, dove Lui vuole.

 




12 PADRE P. BARTOLOMEO DORIA nacque a Venezia nel 1845; domenicano nel 1863, si formò negli anni delle soppressioni liberali e divenne un predicatore illustre, noto in tutta Italia. Si spense nel 1892 nel convento dei SS. Giovanni e Paolo a Venezia.



13 G. LEPORATI , o p. cit ., p. 122.



14 S. DOMENICO DI GUSMAN , nato a Caleruega, in Spagna, nel 1171, morì a Bologna il 6 agosto 1221. Fondò l'Ordine dei Frati Predicatori, i Domenicani, per la difesa e la diffusione della fede cattolica, Ordine che fu prima riconosciuto da Papa Innocenzo III, nell'ottobre 1215, poi in modo definitivo da Onorio III il 22 dicembre 1216. Il suo Ordine è l'Ordine della Verità, contemplata nello studio e nella preghiera, portata al mondo con la predicazione.






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