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Paolo Risso Un apostolo del nostro secolo IntraText CT - Lettura del testo |
Il promotore della «casa» di Maria
Nei mesi di agosto, settembre e ottobre giungevano al santuario di Fontanellato numerosi pellegrinaggi. Il Padre Rettore del Santuario, ogni anno, si impegnava a trovare un motivo speciale per attirare ai piedi della Madonna le moltitudini dei fedeli. Per il 1902, padre Ronza propose come movente spirituale «il giubileo pontificale» di Leone XIII. Padre Giocondo ne fu entusiasta: «i concorsi» (così si chiamavano i pellegrinaggi) di quell'anno furono un vero trionfo.
Da tutta l'Emilia, l'accorrere dei pellegrini alla Madonna di Fontanellato fu continuo, imponente, ricco di frutti e di vita cristiana più intensa per tutti.
A rendere più solenni le celebrazioni, concorse la presenza di illustri Cardinali e Vescovi. 16
Si voleva conservare il ricordo di quelle celebrazioni con un «segno» legato al nome del grande Papa: maturò l'idea di chiedere al Pontefice di elevare il Santuario della Madonna di Fontanellato alla dignità di basilica. Padre Giocondo si fece subito promotore del progetto.
Nel gennaio 1903 ne parlò con il Rettore del Santuario.
Chiese al Cardinal Ferrari di trattarne personalmente con il Papa, dovendo recarsi da lui, proprio in quel periodo.
Già in marzo, compiuti i passi necessari, il Card. Ferrari, poteva rispondere:
«Le difficoltà non sono lievi, ma si può sperare». 17 Anche Mons. Conforti offrì tutto il suo sostegno. Il Maestro Generale, di persona o per mezzo del Procuratore, il Padre Cormier, fece la sua parte.
Erano cinque le condizioni richieste dalla Sacra Congregazione competente per concedere al Santuario il titolo di Basilica e furono comunicate dal Padre Cormier al Rettore Padre Ronza: l'antichità e la magnificenza della chiesa, il clero sufficiente, la ricca suppellettile, le indulgenze e i privilegi, le reliquie insigni. Padre Giocondo rispose al Procuratore generale dimostrandogli che il Santuario di Fontanellato poteva rispondere alle cinque condizioni poste.
Però in quanto alla «magnificenza», il Santuario, dall'esterno, sembrava una modesta chiesa di campagna. P.
Giocondo, con il permesso dei Superiori, si rivolse allora a uno dei più celebri architetti dell'epoca, Edoardo Collamarini, il quale gli assicurò di poter dare alla costruzione «un magnifico aspetto» per mezzo di buoni restauri senza superare la cifra stabilita dal Provinciale. Preparati i disegni dall'architetto, Padre Giocondo li farà esporre alla vista dei pellegrini durante un solenne ottavario celebrato in Santuario nell'agosto del 1904.
Intanto il 20 luglio 1903 moriva a 93 anni il Papa Leone XIII, senza poter esaudire la richiesta dei Padri Domenicani di Fontanellato, fatta propria dai Superiori dell'Ordine, sostenuta da eminenti Principi della Chiesa e diventata il voto di tanti fedeli della Madonna del Rosario.
Il 4 agosto 1903, appena eletto alla Cattedra di Pietro, Papa Pio X accolse la richiesta - fu uno dei primissimi atti del suo pontificato - e il 26 settembre rendeva pubblico il Breve Extat infra fines con cui elevava il Santuario di Fontanellato a Basilica. 18 Padre Giocondo, che tanto si era prodigato per quel fine, esultò di gioia e si mise subito all'opera per realizzare il restauro e per promuovere una solenne celebrazione dell'avvenimento.
Nel mese di ottobre 1903 curò la pubblicazione di un numero unico dal titolo «Il Santuario di Fontanellato, Basilica
del Santo Rosario», su cui scrissero illustri personalità dell'epoca. 19
Nel luglio 1904 iniziarono i festeggiamenti che furono grandiosi, con la partecipazione del Vescovo di Parma, Mons. Magani, dei Vescovi limitrofi e del Card. Ferrari;
di fedeli da tutta l'Emilia e da più lontano ancora, raccolti in preghiera attorno alla Madonna del Rosario.
La stampa cattolica e laica diede vasti resoconti delle celebrazioni. Il Padre Guinassi, parlandone su «Memorie Domenicane», scrisse tra l'altro che alla prima Messa il sacerdote celebrante diede la Comunione per più di un'ora e che tutta la mattina del 21 agosto, giornata conclusiva dei festeggiamenti, si distribuì la Comunione continuamente dall'alba alle ore dieci, tanto fu grande l'accorrere dei pellegrini. 20
A ricordo del fatto, i Padri Ambrogio Coronini - nuovo Rettore del Santuario subentrato a Padre Ronza - e Giocondo Lorgna fecero murare in chiesa una lapide con i nomi dei Prelati che si impegnarono per elevare a Basilica il Santuario di Fontanellato. Sulla pietra si scolpirono anche i nomi del Rettore P. Coronini e di P. Giocondo.
Era stato proprio lui a essere l'ardente promotore della «casa» di Maria, fino a quando il Papa l'aveva davvero fatta «basilica». Ora tornava al suo solito lavoro di confessore
e di predicatore con la gioia grande che gli rallegrava il cuore per aver portato a Maria e, per mezzo di Lei, al Signore Gesù, tanti fratelli.
Seguendo l'itinerario di Padre Giocondo, è meraviglioso vedere questo giovane frate vissuto fino a 30 anni tutto dedito alla preghiera, allo studio e all'insegnamento nella, pace del chiostro, che ora si era aperto, senza mai dare segni di smarrimento, alla predicazione itinerante, alla direzione spirituale delle monache e di molti che lo avvicinavano, all'organizzazione di difficili imprese condotte mirabilmente a termine, al contatto con persone di diverse categorie.
Aveva anch'egli incontrato le immancabili difficoltà, ma era rimasto lucido e forte, sempre mite e sereno, rivelando la sua profonda unione con Dio, la sua configurazione a Cristo, unico amore della sua vita, sempre sostenuto dalla preghiera, dallo studio, dalla carità tutta «domenicana » della Verità vissuta e donata.
Il contemplativo era diventato apostolo.
L'attendeva ora un campo di lavoro ben più vasto; doveva portare Gesù ad altri fratelli.