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Paolo Risso Un apostolo del nostro secolo IntraText CT - Lettura del testo |
«Tornerò a cantare la Messa»
Non sappiamo quando il ragazzo ricevette la prima Comunione. Dovette essere per lui una grande scoperta, quando seppe che nella sua chiesa, nel Tabernacolo, c'era proprio Gesù. Verso Gesù, Pane di vita, si sentì molto attirato e dovette avere un gran desiderio di Lui e voglia di tenergli compagnia.
Popetto era un borgo assai limitato. Non c'erano le scuole e Giocondo frequentò la prima classe elementare a Tresana, vi imparò a leggere, a scrivere e a contare, dimostrando le sue buone doti. Nel piccolo centro, tuttavia, aveva appreso a stare volentieri con gli altri, con tutti gli altri. Era diventato un ragazzo molto socievole, servizievole ed educato con tutti, nei giochi con i coetanei, nei lavori dei campi e dei boschi, andando in chiesa e al catechismo. Ma chi voleva istruirsi, doveva andare altrove.
Giocondo cominciò a sentire il desiderio di farsi prete. Nel 1880 il fratello Bentivoglio, tredici anni di età, era entrato in Seminario a Parma. Lo zio don Luigi Lorgna - fratello del padre - era parroco di Torrile (Parma) ed era guardato in casa da tutti come una guida, da Giocondo come un modello di vita.
«Sarò anch'io come lo zio. Voglio fare anch'io come Bentivoglio» - erano i pensieri che gli brillavano in mente. Lo disse in casa. Ora che il figlio primogenito era partito, era Giocondo «il più grande», quindi l'aiuto dei genitori nel loro lavoro e nell'assistenza ai figli più piccoli.
Essi compresero che Dio chiedeva loro anche quel figlio. Non potevano rifiutarlo all'Onnipotente, anzi, ne erano felici e gliel'avevano promesso, prima ancora della sua nascita. Si poteva sperare da lui un'ottima riuscita. Il maestro elementare, Pellegrino Ferri, infatti ricorda così Giocondo in quegli anni: «Bello, educato, di ingegno vivacissimo e di grande volontà». 6
Si decise che il ragazzo avrebbe continuato gli studi nella casa dello zio parroco a Torrile. La mamma piangeva all'idea di separarsi dal suo bambino. Ma Giocondo, nell'autunno 1881, undici anni appena, le rispose sereno: «Pensa, mamma, come sarai contenta, quando canterò la Messa a Sant'Apollonia!» (la chiesa di Popetto).
Il ragazzo partì. Lasciò il suo borgo tra i boschi, prati e vigneti, quel panorama così vasto che dava gioia profonda a un osservatore attento e appassionato quale era lui, solito a percorrere con il fratello maggiore Bentivoglio, finché era a casa, la sua terra amata. 7
Dio lo chiamava.
Come un giorno Giovanni, Pietro, Andrea, Giacomo, sulla riva del lago di Tiberiade. Anche da Popetto, come da Nazareth, da Cafarnao, da Betsaida, poteva venire qualcosa di buono.
Destinazione: diventare «pescatore di uomini».