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Quinto Settimio Florente Tertulliano Apologetico I Edizione IntraText CT Copyright EuloTech 2007 - Vedi anche: Crediti

IntraText CT è il testo ipertestualizzato completo di liste e concordanze delle parole. Aiuto: In generale - Testo e ricerca - Liste - Concordanze - Glossario - Per leggere meglio - Indice - Statistiche e grafici (Occorrenze: 39407. Parole: 7542) INTRODUZIONE CAPO 1 -- Si mette in rilievo l'illogico e ingiusto procedere dei giudici, che condannano quello che non conoscono e non vogliono conoscere. CAPO 2 -- Si critica più particolareggiatamente il procedimento dei giudici nei processi contro i Cristiani: ai quali non è concessa facoltà di difendersi, è usato un trattamento che non si applica a nessun criminale, contrariamente a quanto la loro qualità di criminali imporrebbe. CAPO 3 -- Illogicità e incongruenza di un odio professato contro la setta dei Cristiani unicamente a causa del loro nome. CAPO 4 -- Quando le leggi hanno il diritto di esigere l'obbedienza; e in qual modo devono essere applicate. CAPO 5 -- Coloro che hanno perseguitato i Cristiani sono stati sempre degli empi e dei tristi, per vostra stessa confessione. CAPO 6 -- Non ai Cristiani va rivolta l'accusa di violare le prescrizioni del costume romano, ma ai Romani stessi, che sono tanto degenerati dall'austerità e dalla disciplina degli antichi, sia per quanto concerne la virtù, sia per quanto riguarda la religione. CAPO 7 -- L'accusa di delitti turpi e infamanti sparsa contro i Cristiani è falsa: prova n'è l'impossibilità in cui sempre gli accusatori si sono trovati di dimostrarne la fondatezza, e il modo come si procede con i Cristiani durante il processo. CAPO 8 -- Il delitto, di cui si accusano i Cristiani, è di tal natura, che non c'è uomo che si sentirebbe capace di commetterlo. Né vale obiettare l'ignoranza o la paura in chi lo commette. CAPO 9 -- Non i Cristiani meritano di essere accusati d'infanticidio e di pasti nefandi, ma essi, i Pagani. Altrettanto dicasi dell'incesto. CAPO 10 -- Confutazione delle accuse concernenti i delitti manifesti d'irreligiosità, di empietà. Tertulliano dimostra che non sono dei quelli che dai Pagani sono ritenuti tali. Anche secondo la credenza loro, essi furono un tempo uomini. CAPO 11 -- Illogicità e contraddizioni multiformi per chi ammetta che gli dei siano diventati tali da uomini. CAPO 12 -- I vostri dei sono materia inerte, insensibile. Voi stessi mostrate di riconoscerlo nel modo con cui li fabricate. CAPO 13 -- L'inesistenza dei vostri dei mostrate di riconoscere anche dal trattamento che loro usate, mettendone in vendita le immagini, equiparandoli nelle onoranze ai morti. CAPO 14 -- Il modo stesso come vengono i vostri dei rappresentati nelle tradizioni letterarie e trattati nei loro riti, ne dimostra la inesistenza. CAPO 15 -- Lo scempio e la profanazione della divinità si compie anche nel modo più ripugnante su la scena e nell'interno degli stessi templi. CAPO 16 -- Stupida e falsa è l'accusa che i Cristiani adorino una testa d'asino. Adoriamo una croce? Non sono forse di croci e sopra croci fabricati i vostri dei? CAPO 17 -- Il Dio dei Cristiani. CAPO 18 -- Divina missione dei profeti del popolo ebreo; e della Santa Scrittura. CAPO 19 -- L'autorità della Santa Scrittura è provata dalla sua antichità: maggiore di qualsivoglia documento pagano. CAPO 20 -- Divinità della Scrittura Santa, provata in base all'avverarsi delle profezie in quella contenute. CAPO 21 -- In che la religione cristiana differisce dalla giudaica, con cui pure ha tanto in comune: Cristo, il Verbo e Figlio di Dio, fattosi uomo per la nostra salvezza. CAPO 22 -- Origine, natura e attività dei demoni. CAPO 23 -- Demoni sono gli dei adorati dai Pagani, come confessano quegli stessi dei, quando vi sono costretti dallo scongiuro dei Cristiani CAPO 24 -- Non dunque meritano i Cristiani di essere accusati di lesa religione per non adorare dei demoni. Inoltre è ingiusto negare ai Cristiani quella libertà religiosa, che è concessa a tutti i popoli. CAPO 25 -- Non all'opera degli dei è debitrice Roma della sua grandezza, ché l'origine di quelli è posteriore alla origine di Roma. La quale, inoltre, distrusse le città, dove vigeva il culto di quelli. CAPO 26 -- Chi i regni dispensa è Dio, che fu prima di tutti i tempi e alla cui volontd tutto è sottoposto. CAPO 27 -- I Cristiani potrebbero fingere di prestarsi ai riti pagani. Non lo fanno perché non vogliono rinnegare nemmeno apparentemente la loro fede; e sacrificandosi per essa riportano sul potere demoniaco la vittoria più splendida. CAPO 28 -- Il culto prestato per costrizione, quale si esige dai Cristiani, è un non senso. CAPO 29 -- Gli dei non sono in grado di proteggere l'imperatore. Sono essi, invece, e il loro culto alle dipendenze dell'imperatore. CAPO 30 -- I Cristiani soli pregano davvero per la salute dell'imperatore, in quanto lo collocano al di sotto di Dio, e Dio pregano nel modo come va pregato. CAPO 31 -- I Cristiani Pregano, come n'hanno l'obligo, per la salute degl'imperatori. CAPO 32 -- Anche per un'altra ragione noi preghiamo per la salute degl'imperatori: perché Iddio prolunghi la durata del loro impero, differendo la fine del mondo. Non giuriamo per il loro Genio, perché i Geni sono dei demoni. CAPO 33 -- La maniera più efficace per ottenere la protezione di Dio su l'imperatore, è di collocarlo al suo giusto posto: il primo ma dopo Dio. CAPO 34 -- Più conforme a verità, più onorevole, più gradito torna all'imperatore non chiamarlo dio. CAPO 35 -- Alle solennità in onore dei Cesari non prendono parte i Cristiani, perché si svolgono in forma scostumata e immorale. Del resto assai discutibile è la sincerità e la fedeltà di coloro che vi prendono parte. CAPO 36 -- La lealtà e l'amore per gl'imperatori non consiste nelle vostre, spesso false, dimostrazioni. Noi amiamo veramente e rispettiamo gl'imperatori: verso di loro abbiamo gli stessi doveri che verso il nostro prossimo. CAPO 37 -- Ingiuste sono la persecuzioni contro di noi, su cui nulla avete da riprendere; e di cui avreste ben da temere, se volessimo vendicarci. CAPO 38 -- I Cristiani non costituiscono una setta pericolosa all'ordine pubblico. E se si astengono dai vostri spettacoli, lo fanno perché li ritengono immorali. CAPO 39 -- Di che genere sono le riunioni e le attivittà dei Cristiani: preghiere, lettura della Santa Scrittura, giudizi, contribuzione volontaria per aiutare i bisognosi, atti di amore fraterno, pasti innocenti in comune. CAPO 40 -- Non i Cristiani sono la causa delle disgrazie e dei disastri che incolgono i Pagani. Quanti di questi non si contano prima ancora che i Cristiani esistessero! Se mai, ora i disastri sono più rari e meno gravi, in quanto i Cristiani il vero Dio pregano e presso lui intercedono, mentre voi fate ricorso agli dei falsi. CAPO 41 -- Vostra è la colpa, se disgrazie vi colpiscono, non nostra. Le quali per noi sono, in ogni caso, un salutare ammonimento. CAPO 42 -- Nemmeno meritano i Cristiani la taccia di gente inutile: essi partecipano a tutte le forme della vostra vita. Non alle festività pagane, si capisce. Ma di ciò nessun danno proviene a voi. CAPO 43 -- Coloro che in verità possono lagnarsi di non ricevere nessun utile da noi, sono i seduttori, i mezzani, i sicari eccetera; e del pari gl'indovini e gli aruspici. CAPO 44 -- Danno verace per voi è la condanna che pronunciate di tanti innocenti: tra i quali mai non riscontrate un criminale. CAPO 45 -- Noi soli possediamo la vera innocenza: perché nostro maestro è Dio, non, come per voi, un uomo; e la punizione della colpa sarà per noi eterna, non, come per voi, temporanea. CAPO 46 -- Voi dite che nulla di diverso insegniamo da quello che insegnano i filosofi. - O perché, allora, non ci trattate come loro? Del resto non è vero che noi si sia uguali ai filosofi. Non abbiamo nulla di comune con loro. CAPO 47 -- Quello che di vero si trova detto dai filosofi, lo hanno attinto dall'antica Scrittura. Pur troppo l'hanno spesso frainteso o adulterato. CAPO 48 -- Gli uomini risorgeranno, riprendendo ciascun'anima il proprio corpo. Nulla è impossibile a Dio, che l'universo fece dal nulla. La risurrezione è richiesta dalla necessità che ciascuno sia retribuito secondo il suo merito. CAPO 49 -- Deridete pure le nostre credenze: non potete però negare ch'esse sono utili. In ogni caso non giustificano la vostra persecuzione. CAPO 50 -- La vittoria nel resistere alle vostre persecuzioni è nostra. Continuate pure. Il sangue dei martiri è semenza di Cristiani. Crediti Fonte a stampa Introduzione e Traduzione a cura di Onorato TESCARI (1951) Fonte della trascrizione elettronica Tertullian Project – - VERSIONE ELETTRONICA - CURATA DA AMEDEO MARCHINI Marcatura ETML Redazione IntraText

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