Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Emilio Salgari
Alla conquista della luna

IntraText CT - Lettura del testo

  • Testo
    • 2
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

 

– Abbiamo molto da fare e vi prego di lasciarci tranquilli.

Faja, contento di quel tesoretto, se ne andò coi suoi pescatori, più che mai convinto di aver da fare con due pazzi.

La conquista della luna! Decisamente quei due stranieri, malgrado la loro serietà, dovevano avere il cervello sconvolto.

Comunque fosse, Faja diede ordine ai suoi compagni di non importunare in modo alcuno i due stranieri e di lasciarli fare il loro comodo.

La curiosità degl'isolani era diventata però così intensa che passavano delle giornate intere sulle rupi, che dominavano la spiaggia, e di conseguenza anche il recinto che era riparato da una piccola tela, la quale non impediva che si potesse comodamente scorgere ciò che facevano dentro i due scienziati.

Questi passavano i loro giorni ora facendo delle lunghe osservazioni sul sole e sulla potenza del suo calore, ora a levare continuamente oggetti dalle casse.

Avevano già fabbricato una macchina strana, che rassomigliava ad una cupola, con la parte superiore formata da lastre solidamente incastrate in telai che parevano d'alluminio, e la inferiore coperta di specchi immensi e di una serie di doppie eliche, che si vedevano funzionare senza posa, anche dopo il tramonto dell'astro diurno.


Che cosa fosse, nessuno sarebbe stato capace di dirlo. Anche Faja che, avendo girato il mondo, doveva sapere tante cose e anche averne vedute molte, invano si lambiccava il cervello.

Solo cominciava a credere che quei due scienziati non fossero così pazzi come li aveva dapprima giudicati.

Erano trascorsi dieci giorni dalla partenza del misterioso piroscafo, quando un dopopranzo gl'isolani videro i due scienziati intenti ad abbattere il recinto.

Faja, avvertito che i due stranieri desideravano parlargli, si era affrettato a scendere sulla riva.

Lo scienziato dalla barba bianca lo ricevette e lo condusse dinanzi a quella strana macchina, i cui specchi percossi dal sole irradiavano un calore così intenso da non poter resistere.

– Noi stiamo per tentare il grande esperimento – gli disse.

– Quale? – chiese Faja.

– Di conquistare la luna.

– Ne siete ben certi? – chiese l'ex-marinaio, con tono di dubbio.

– Abbiamo, se non la certezza, almeno molta speranzadisse il vecchio. – Voi vedete questa macchina?

– Anche un cieco la vedrebbe, ma non so a che cosa potrebbe servire, specialmente con tutti quegli specchi.

Chiamateli riflettori, signor alcade, o meglio ancora, insolatori.

«Basta orientarli a seconda della direzione dei raggi solari per ottenere uno sviluppo di calore così considerevole da mettere in movimento qualunque macchina.

«Essi danno a noi la forza necessaria per far funzionare gli apparecchi che si trovano sotto la cupola di cristallo, i quali dovranno mettere in moto tutte le ali ad elica, destinate a trasportarci in alto.

«Noi vogliamo tentare, con l'aiuto di quella novella forza, d'innalzarci a tale altezza non mai neppur sognata, fino ad uscire dall'orbita della terra e cadere sulla luna o su qualche altro astro, ciò che io ed il mio amico, dopo lunghi studi, crediamo possibile.

«Non sappiamo se il nostro tentativo, che può sembrarvi una pazzia, possa avere un esito felice o se finirà in un'orrenda catastrofe.

«Comunque sia, noi lasceremo alla scienza la nostra invenzione.

Prese un tubo di metallo, accuratamente chiuso, e lo consegnò all'ex marinaio, dicendo:

Qui vi sono dei documenti riguardanti la nostra scoperta. Se un giorno una nave approderà alla vostra isola ed il suo comandante li reclamerà, voi non dovete esitare a consegnarli. Datemi la vostra parola, signor alcade.


Datemi la vostra parola signor accade. – Ve lo prometto

rispose Faja.




Precedente - Successivo

Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2008. Content in this page is licensed under a Creative Commons License