La baia, dopo quel furioso cannoneggiamento e quella tremenda
lotta che aveva distrutte le indomabili tigri della selvaggia Mompracem e vinti
gli ultimi superstiti della formidabile banda, era ritornata silenziosa.
Il Realista si era allontanato assieme alla piccola
flottiglia e le truppe del rajah avevano ripresa la via dei boschi per
ritornare a Sarawak. Solo rimaneva lo yacht ancorato presso l'isolotto, in
attesa di Lord James che ne era il proprietario.
Dinanzi al fortino, seduta su un pezzo di cinta che le palle
dei cannoni avevano diroccato, singhiozzava Ada e presso di lei stavano il
vecchio Lord e Kammamuri.
‑ Imbarchiamoci, nipote mia, ‑ diceva il Lord. ‑
Non è colle lagrime che noi potremmo salvarli.
‑ È vero, padrona, ‑ diceva il maharatto. ‑
Bisogna agire e presto. Pensate che fra quaranta giorni Sandokan verrà condotto
in India e che se quell'uomo non è qui, forse nemmeno il mio padrone potrà
essere libero.
‑ Ho l'anima infranta, zio. lo non so, ma si direbbe che
su di me pesa la maledizione dell'orribile divinità dei thugs.
‑ Lascia andare simili ubbie, Ada, e partiamo.
‑ Ma per dove?
‑ Per Mompracem, ‑ disse una voce dietro di loro.
Si volsero tutti e tre e si trovarono dinanzi ad un pirata col
viso sfigurato e imbrattato di sangue.
‑ Chi siete? ‑ chiese il Lord, indietreggiando.
‑ Aïer-Duk, uno dei
capi-banda della Tigre della Malesia.
‑ Vivo ancora!... ‑ esclamarono Ada e Kammamuri.
‑ Ho pensato che un uomo libero poteva essere più utile
al capitano che un morto, e quando ho veduto che la battaglia era perduta, mi
sono lasciato cadere fra i cadaveri.
‑ Ma, disgraziato, tu sei ferito!... ‑ esclamò
Ada.
‑ Bah!... ‑ fe' il pirata alzando le spalle. ‑
La palla che mi ha colpito è solamente strisciata sul mio cranio.
‑ È una fortuna che tu sia vivo, ‑ disse il Lord. ‑
Sarai tu che andrai a Mompracem a levare le bande di Sandokan.
‑ Sono pronto a partire, milord. Ho udito tutto ciò che ha
detto il capitano e basta che abbia un canotto qualunque per prendere subito il
largo. Imbarcherò tutte le tigri di Mompracem e le condurrò dal nipote di
Muda-Hassin.
‑ Ti procurerò un canotto a vapore, ‑ disse il
Lord. ‑ Io ne posseggo uno.
‑ Quando potrò partire?
‑ Appena saremo giunti a Sarawak. A bordo, amici miei, e
ritorniamo in città.
‑ Andiamo, zio, ‑ disse Ada. ‑ Non sarò da
meno di Tremal-Naik e dei suoi valorosi amici.
‑ Una parola, milord, ‑ disse Kammamuri.
‑ Parla.
‑ Ritornando a Sarawak non metteremo in sospetto il rajah?
Sarebbe meglio fargli credere di essere partiti per l'India.
‑ t vero, ‑ disse Lord James, colpito da quella
riflessione. ‑Potrebbe credere che noi tentassimo la liberazione di Sandokan
e di Tremal-Naik. Sei molto perspicace, Kammamuri.
‑ Sono maharatto ‑ rispose l'indiano, con
orgoglio.
‑ Milord, ‑ disse Aïer-Duk, ‑
sapete dove si trova il nipote di Muda-Hassin?
‑ A Sedang.
‑ Libero?
‑ Guardato a vista.
‑ Sedang è sul fiume omonimo, se non m'inganno.
‑ Sì.
‑ Andate ad ancorarvi alla foce di quel corso d'acqua,
milord, ed io fra due settimane verrò a raggiungervi colla flottiglia di
Mompracem. Intanto potrete cercare d'avvicinare il nipote di
Muda-Hassin e metterlo al corrente degli avvenimenti che si
preparano.
‑ Credo che sia il progetto migliore, ‑ disse il
Lord. ‑ In tal modo eviteremo le diffidenze del rajah. Imbarchiamoci,
amici: ormai più nulla abbiamo da fare qui. ‑
Una scialuppa dello yacht, montata da sei marinai, li
attendeva alla punta estrema dell'isolotto. Il Lord, Ada, Kammamuri ed il
pirata così miracolosamente scampato alla morte, s'imbarcarono e raggiunsero la
piccola nave.
Quello yacht era uno dei più belli e dei più eleganti che si
fossero veduti in quei mari. Stazzava centocinquanta tonnellate tutt'al più;
aveva la carena stretta, la prua tagliata ad angolo retto ma costruita a prova
di scoglio ed era attrezzato a goletta, con certe rande che avevano uno
sviluppo enorme per poter approfittare anche delle più deboli brezze.
Lord James, da vero gran signore, l'aveva fatto ammobiliare
con ricercatezza. Le cabine ed il salotto del quadro non potevano essere più
eleganti, né più comode e la cantina e la dispensa non potevano essere meglio
fornite.
Lo montavano venti uomini, scelti per lo più fra i bughisi,
valenti marinai che non la cedono ai malesi, che pur sono considerati come i
più intrepidi lupi di mare di tutto il vasto arcipelago della Sonda.
Solamente il mastro ed il sotto-capitano
erano di razza diversa, poiché erano meticci anglo-indiani,
allievi senza dubbio della scuola marittima di Calcutta o di Bombay.
Appena il Lord mise i piedi sullo yacht, il
sotto-capitano, che era un bell'uomo di alta statura, colla
pelle leggiermente abbronzata che tradiva l'incrocio del sangue indiano con
quello europeo, gli occhi nerissimi ed assai intelligenti ed i lineamenti
energici ma che avevano ancora un non so che di fierezza selvaggia, si fece
innanzi dicendo:
‑ Devo mettere la prua verso la baia, milord?
‑ Sì, ‑ rispose il vecchio capitano, ‑ ma
andiamo a Sedang e non a Sarawak.
‑ Sta bene, milord. Ha altri ordini da darmi?
‑ Assegnate due cabine a questi uomini, ‑ continuò
il Lord, indicando Kammamuri e Aïer-Duk, ‑ e fate
medicare il ferito. ‑
Poi diede il braccio ad Ada e la condusse nel quadro di poppa,
quindi in una elegantissima cabina, dicendole:
‑ Sei in casa tua, nipote mia.
‑ Grazie zio, ‑ rispose ella. ‑ Partiamo
subito?
‑ Sull'istante.
‑ E quando giungeremo a Sedang?
‑ Fra tre giorni, se il vento si mantiene favorevole.
‑ Sono impaziente di vedere il nipote del sultano.
‑ Lo credo.
‑ Riusciremo, zio?
‑ Spalleggiati dai tigrottí di Mompracem, sì, nipote
mia.
‑ Sono adunque uomini terribili costoro?
‑ L'hai veduto or ora come sanno battersi. Quando
apprenderanno che il loro capo è prigioniero, accorreranno tutti e si faranno
uccidere per salvarlo.
‑ Lo adorano quel valoroso uomo?
‑ Alla follia. lo li conosco quegli uomini, che un tempo
furono miei nemici. Quando sì battono, sono più formidabili delle tigri, ed i
cannoni non bastano per arrestarli.
‑ Ma avrà dei partigiani, il nipote di Muda-Hassin?
‑ Sì, e molti. Brooke è temuto dai suoi soldati ma è
odiato per le atrocità da luì commesse contro i pirati malesi. Perfino i nostri
compatriotti hanno alzato più volte un grido d'indignazione contro di lui.
Ma è un uomo energico e si difenderà terribilmente.
È vero, ma non potrà resistere all'onda devastatrice che lo
travolgerà.
‑ Potesse ciò avvenire presto, zio, ‑ disse Ada,
sospirando. ‑Povero Tremal-Naik!... Vedersi ancora
una volta separato da me, quando la felicità gli arrideva!... Ah... zio mio,
siamo nati entrambi sotto una cattiva stella.
‑ Sarà l'ultima prova, Ada. Quando lo avremo liberato vi
condurrò con me in India, ma lontani da Calcutta per mettervi al coperto dalle
vendette dello spietato Suyodhana, od a Giava, e non ci lasceremo più.
‑ E verrà anche Sandokan?
‑ Lui!... È un uomo che non è fatto per la vita
tranquilla, ma chissà... in India potrebbe forse seguirci, ma per intraprendere
una tremenda lotta contro i thugs ed il loro capo. Basta: riposa tranquilla
nella tua cabina, che ne hai tanto bisogno, Ada. lo risalgo sul ponte. ‑
Il Lord abbandonò il quadro e sali in coperta.
Lo yacht era già uscito dalla baia e veleggiava nell'ampia
baia di Sarawak colla prua verso l'est.
Il mare era deserto. Il Realista e la piccola
flottiglia, partiti un'ora prima, dovevano già essere giunti alla foce del
fiume e forse stavano per approdare alla città, portando con loro i
prigionieri.
Anche la costa, che si disegnava verso il sud, formando come
un immenso arco, appariva disabitata. Si vedevano solamente delle cupe foreste
che si estendevano fino al mare e più oltre giganteggiava l'alto cono di
Matang.
Il vento, che si manteneva favorevolissimo, spingeva lo svelto
yacht con una velocità di sei o sette nodi all'ora. Se quella corsa non
scemava, fra due giorni, invece di tre, quel rapido veliero poteva giungere
alla foce del Sedang.
Tre ore dopo, quando lo yacht si trovava quasi di fronte al
Sarawak, la scialuppa a vapore che stava ormeggiata a poppa, veniva tratta
sotto la scala di tribordo. La macchina era già sotto pressione e l'elica
pronta a funzionare.
Aïer-Duk, che era stato medicato della sua
ferita, più dolorosa che pericolosa, comparve sul ponte, pronto a prendere il
largo per Mompracem.
‑ Le vostre istruzioni, milord, ‑ disse.
‑ Le conoscete: armare la flotta e venire alla foce del
fiume. Quanti uomini sono rimasti a Mompracem?
‑ Duecento, ma valgono come mille.
‑ Avete prahos bastanti?
‑ Ve ne sono trenta armati di quaranta cannoni e di sessanta
spingarde.
‑ Nel ritorno cercate di non farvi sorprendere dalla
flotta del rajah.
- Se la incontriamo la distruggeremo, milord.
- E dareste l'allarme
- È vero. Agiremo con prudenza.
- Parti: i minuti sono preziosi. La scialuppa percorre dieci
nodi all'ora ed in due giorni puoi essere a Mompracem.
‑ Arrivederci presto, milord. ‑
Aïer-Duk discese nella scialuppa dove
l'attendevano due fuochisti e diede il comando di prendere il largo. Un quarto
d'ora dopo, la rapida imbarcazione non era che un punto nero appena visibile
sull'azzurra superficie del mare.
Lo yacht aveva ripresa la corsa verso l'est, tenendosi al
largo dalla foce del Sarawak per non venire scorto dai piccoli guardacoste del rajah,
premendo al Lord di giungere a Sedang inosservato.
Durante la notte il rapido veliero oltrepassava la piccola
baia racchiusa fra le due lunghe penisole che formano l'avamporto della città,
e all'indomani poggiava verso la costa.
Alle sette di sera, essendosi il vento mantenuto fresco assai,
giungeva alla foce del fiume, sulle cui rive sorge la piccola città di Sedang.
L'ancora fu calata a picco entro una piccola darsena
semi-nascosta da altissimi durion e da splendide
arenghe saccarifere le cui foglie piumate proìettavano sulle rive una cupa
ombra.
‑ Si vede nessuno, zio? ‑ chiese Ada che era
salita in coperta.
‑ La foce è deserta, ‑ rispose il Lord. ‑
Sedang è una città poco frequentata.
‑ Quando ci recheremo dal nipote di
Muda-Hassin?
‑ Domani, ma bisogna cambiare pelle.
‑ Cosa volete dire?
‑ Degli uomini bianchi sarebbero subito notati ed il rajah
non tarderebbe ad esserne informato.
‑ Cosa dobbiamo fare?
‑ Travestirci da indiani e lasciarci dipingere il viso.
‑ Purché possa salvare Tremal-Naik
ed i suoi valorosi amici, sono pronta a tutto, zio.
‑ A domani, Ada. ‑
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