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Alessandro Manzoni Adelchi IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena Sesta. Carlo, Desiderio, Arvino.
Viva re Carlo! Al cenno tuo, dai valli Calan le insegne; strepitando a terra Van le sbarre nemiche; ai claustri aperti Ognun s'affolla, ed all'omaggio accorre.
Ahi dolente, che ascolto! e che mi resta Ad ascoltar!
Né si sottrasse alcuno?
Nessuno, o re: pochi il tentar, ma invano. Sorpresi nella fuga, d'ogni parte Cinti, pugnar fino all'estremo; e tutti Restar sul campo, quale estinto, e quale
E son?
Tale è presente, A cui troppo dorrà, se tutto io dico.
Nunzio di morte, tu l'hai detto.
Dunque perì?
La luce ei vede, ma per poco, offeso D'immedicabil colpo. Il padre ei chiede, E te pur anche, o sire.
E questo ancora Mi negherai?
No, sventurato. - Arvino, Fa ch'ei sia tratto a questa tenda; e digli Che non ha più nemici.
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