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Alessandro Manzoni
Il conte di Carmagnola

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  • ATTO SECONDO.
    • Scena Seconda. Sforza, Fortebraccio, e detti.
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Scena Seconda. Sforza, Fortebraccio, e detti.

 

MALATESTI

 

Ditelo, o Sforza,

e Fortebraccio; voi giungete in tempo:                               60

ditelo voi, come trovaste il campo?

Che possiamo sperarne?

 

SFORZA

 

Ogni gran cosa.

Quando gli ordini udir, quando lor parve

che una battaglia si prepari, io vidi

un feroce tripudio: alla chiamata   65

esultando venièno, e col sorriso

si fean cenno a vicenda. E quando io corsi

entro le file, ad ogni schiera un grido

s’alzava; ognuno in me fissando il guardo

parea dicesse: o condottier, v’intendo.                              70

 

FORTEBRACCIO

 

E tai son tutti: allor ch’io venni a’ miei,

tutti mi furo intorno. Un mi dicea:

quando udremo le trombe? Altri: noi siamo

stanchi d’esser beffati; e tutti ad una

la battaglia chiedean, come già certi                                   75

dell’ottenerla, e dubbi sol del quando.

Ebben, compagni, io rispondea, se il segno

presto s’udrà, mi date voi parola

di vincere con me? Gli elmi levati

sull’aste, un grido universal d’assenso                                80

fu la risposta, ond’io gioisco ancora.

E a tai soldati ci venia proposto

d’intimar la ritratta? e che alle mani,

che già posate sulle spade aspettano

l’ordin di sguainarle e di ferire,     85

si comandasse di levar le tende?

Chi fronte avria di presentarsi ad essi

con tal ordine ormai?

 

PERGOLA

 

Dal parlar vostro

un novo modo di milizia imparo;

che i soldati comandino, e che i duci                                  90

ubbidiscano.

 

FORTEBRACCIO

 

O Pergola, i soldati

a cui capo son io, fur da quel Braccio

disciplinati, che per tutto ancora

con maraviglia e con terror si noma;

e non son usi a sostener gli scherni                                    95

dell’inimico.

 

PERGOLA

 

Ed io conduco genti

da me, qual ch’io mi sia, disciplinate;

e sono avvezze ad aspettar la voce

del condottiero, ed a fidarsi in lui.

 

MALATESTI

 

Dimentichiamo or noi che numerati                                    100

sono i momenti, e non ne resta alcuno

per le gare private?

 

 




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