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Alessandro Manzoni Adelchi IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena Quarta. Anfrido, e Detti.
Sire, un legato è nella reggia, e chiede Gli sia concesso appresentarsi ai regi.
Da Roma ei viene,
Ch'io mi ritragga.
La mia figlia scorgete; a' suoi servigi Io vi destino: di regina il nome Abbia e l'onor.
(Ermengarda parte con le Donzelle)
Che pretende costui? quali parole Cambiar si ponno fra di noi? qual patto Che di morte non sia?
Di gran messaggio Apportator si dice: ai duchi intanto, Ai conti, a quanti nella reggia incontra,
D'esercitarle non si dia.
Tosto i Fedeli, Anfrido, e in un con essi Ei venga.
Il giorno della prova è giunto: Figlio, sei tu con me?
Venuto è il giorno Che un voler solo, un solo cor domanda: Dì, l'abbiam noi? Che pensi far?
Il passato per me: gli ordini tuoi
E quando A' tuoi disegni opposti sieno?
O padre! Un nemico si mostra, e tu mi chiedi Ciò ch'io farò? Più non son io che un brando Nella tua mano. Ecco il legato: il mio Dover fia scritto nella tua risposta.
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