CARLO
A
dura
Prova io vi posi, o miei
guerrier; vi tenni
A perigli ozïosi, a
patimenti
Che parean senza onor: ma
voi fidaste
Nel vostro re, voi gli
ubbidiste come
In un dì di battaglia. Or
della prova
È giunto il fine; e un
guiderdon s'appressa
Degno de' Franchi. Al sol
nascente, in via
Una schiera porrassi. -
Eccardo, il duce
Tu ne sarai. - Dell'inimico
in cerca
N'andranno, e tosto il
giungeran là dove
Ei men s'aspetta. Ordin più
chiari, Eccardo,
Io ti darò. Nel longobardo
campo
Ho amici assai; come li
scerna, e d'essi
Ti valga, udrai. Da queste
Chiuse il resto
Voi sniderete di leggier:
noi tosto
Le passerem senza
contrasto, e tutti
Ci rivedremo in campo
aperto. - Amici!
Non più muraglie, né
bastie, né frecce
Da' merli uscite, e feritor
che rida
Da' ripari impunito, o che
improvviso
Piombi su noi; ma insegne
aperte al vento,
Destrier contra destrier,
genti disperse
Nel piano, e petti non da
noi più lunge
Che la misura d'una lancia.
Il dite
A' miei soldati; dite lor,
che lieto
Vedeste il re, siccome il
dì che certa
La vittoria predisse in Eresburgo;
Che sian pronti a pugnar;
che di ritorno
Si parlerà dopo il
conquisto, e quando
Fia diviso il bottin. Tre
giorni; e poi
La pugna e la vittoria;
indi il riposo
Là nella bella Italia, in
mezzo ai campi
Ondeggianti di spighe, e
ne' frutteti
Carchi di poma ai padri
nostri ignote;
Fra i tempii antichi e gli
atrii, in quella terra
rallegrata dai canti, al
sol diletta,
Che i signori del mondo in
sen racchiude,
E i martiri di Dio; dove il
supremo
Pastore alza le palme, e
benedice
Le nostre insegne; ove
nemica abbiamo
Una piccola gente, e questa
ancora
Tra sé divisa, e mezza mia;
la stessa
Gente su cui due volte il
mio gran padre
Corse; una gente che si
scioglie. Il resto
Tutto è per noi, tutto ci
aspetta. - Intento,
Dalle vedette sue, miri il
nemico
Moversi il nostro campo; e
si rallegri.
Sogni il nostro fuggir,
sogni del tempio
La scellerata preda, in sua
man servo
Sogni il sommo Levita, il
comun padre,
Il nostro amico, in fin che
giunga Eccardo,
Risvegliator non aspettato.
- E voi,
Vescovi santi e Sacerdoti,
al campo
Intimate le preci. A Dio si
voti
Questa impresa, ch'è sua.
Come i miei Franchi,
Umiliati nella polve,
innanzi
Al Re de' regi abbasseran
la fronte,
Tale i nemici innanzi a lor
nel campo.
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