Bosco solitario
DESIDERIO, VERMONDO, altri
LONGOBARDI fuggiaschi in disordine
VERMONDO
Siamo in salvo, o mio re:
scendi, e su queste
Erbe l'antico e venerabil
fianco
Riposa alquanto. O mio
signor, ripiglia
Gli affaticati spirti.
Assai dal campo
Siam lunge, e fuor di
strada: al nostro orecchio
Lo scellerato mormorio non
giunge.
Cinto non sei che di leali.
DESIDERIO
E
Adelchi?
VERMONDO
Or or fia qui, lo spero;
alla sua traccia
Più d'un fido inviai, che
lo ritragga
Dall'empio rischio, a
miglior pugna il serbi,
E a questa posta de' leali
il guidi.
DESIDERIO
O mio Vermondo, il vecchio
rege è stanco,
È stanco - dalla fuga.
VERMONDO
Ahi,
traditori!
DESIDERIO
Vili! Nel fango han
trascinato i bianchi
Capelli del lor re; l'hanno
costretto,
Come un vile, a fuggir. -
Fuggire! e quinci
Non sorgerò che per fuggir
di nuovo?
A che pro? dove? in traccia
d'un sepolcro
Privo di gloria? - E
comple? Io, per costoro,
Fuggir? Chi il regno mi
rapì, mi tolga
La vita. Ebben! quand'io
sarò sotterra,
Che mi farà codesto Carlo?
VERMONDO
O
nostro
Re per sempre, fa cor: son
molti i fidi;
La sorpresa gli ha spersi;
a te d'intorno
Li chiamerà l'onor; ti
restan tante
Città munite; e Adelchi
vive, io spero.
DESIDERIO
Maledetto quel dì che sopra
il monte
Alboino salì, che in giù
rivolse
Lo sguardo, e disse: Questa
terra è mia!
Una terra infedel, che
sotto i piedi
De' successori suoi doveva
aprirsi,
Ed ingoiarli! Maledetto il
giorno,
Che un popol vi guidò, che
la dovea
Guardar così! che vi
fondava un regno,
Che un'esecranda ora
d'infamia ha spento!
VERMONDO
Il re!
DESIDERIO
Figlio,
sei tu?
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