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Alessandro Manzoni Adelchi IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena Sesta. Carlo, Desiderio, Arvino.
ARVINO
Viva re Carlo! Al cenno tuo, dai valli Calan le insegne; strepitando a terra Van le sbarre nemiche; ai claustri aperti Ognun s'affolla, ed all'omaggio accorre.
DESIDERIO
Ahi dolente, che ascolto! e che mi resta Ad ascoltar!
CARLO
Né si sottrasse alcuno?
ARVINO
Nessuno, o re: pochi il tentar, ma invano. Sorpresi nella fuga, d'ogni parte Cinti, pugnar fino all'estremo; e tutti Restar sul campo, quale estinto, e quale Ferito a morte.
CARLO
E son?
ARVINO
Tale è presente, A cui troppo dorrà, se tutto io dico.
DESIDERIO
Nunzio di morte, tu l'hai detto.
CARLO
Adelchi Dunque perì?
DESIDERIO
Parla, o crudele, al padre.
ARVINO
La luce ei vede, ma per poco, offeso D'immedicabil colpo. Il padre ei chiede, E te pur anche, o sire.
DESIDERIO
E questo ancora Mi negherai?
CARLO
No, sventurato. - Arvino, Fa ch'ei sia tratto a questa tenda; e digli Che non ha più nemici.
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