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Alessandro Manzoni Adelchi IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena Quinta. Carlo, Conti e Vescovi.
CARLO
A dura Prova io vi posi, o miei guerrier; vi tenni A perigli ozïosi, a patimenti Che parean senza onor: ma voi fidaste Nel vostro re, voi gli ubbidiste come In un dì di battaglia. Or della prova È giunto il fine; e un guiderdon s'appressa Degno de' Franchi. Al sol nascente, in via Una schiera porrassi. - Eccardo, il duce Tu ne sarai. - Dell'inimico in cerca N'andranno, e tosto il giungeran là dove Ei men s'aspetta. Ordin più chiari, Eccardo, Io ti darò. Nel longobardo campo Ho amici assai; come li scerna, e d'essi Ti valga, udrai. Da queste Chiuse il resto Voi sniderete di leggier: noi tosto Le passerem senza contrasto, e tutti Ci rivedremo in campo aperto. - Amici! Non più muraglie, né bastie, né frecce Da' merli uscite, e feritor che rida Da' ripari impunito, o che improvviso Piombi su noi; ma insegne aperte al vento, Destrier contra destrier, genti disperse Nel piano, e petti non da noi più lunge Che la misura d'una lancia. Il dite A' miei soldati; dite lor, che lieto Vedeste il re, siccome il dì che certa La vittoria predisse in Eresburgo; Che sian pronti a pugnar; che di ritorno Si parlerà dopo il conquisto, e quando Fia diviso il bottin. Tre giorni; e poi La pugna e la vittoria; indi il riposo Là nella bella Italia, in mezzo ai campi Ondeggianti di spighe, e ne' frutteti Carchi di poma ai padri nostri ignote; Fra i tempii antichi e gli atrii, in quella terra rallegrata dai canti, al sol diletta, Che i signori del mondo in sen racchiude, E i martiri di Dio; dove il supremo Pastore alza le palme, e benedice Le nostre insegne; ove nemica abbiamo Una piccola gente, e questa ancora Tra sé divisa, e mezza mia; la stessa Gente su cui due volte il mio gran padre Corse; una gente che si scioglie. Il resto Tutto è per noi, tutto ci aspetta. - Intento, Dalle vedette sue, miri il nemico Moversi il nostro campo; e si rallegri. Sogni il nostro fuggir, sogni del tempio La scellerata preda, in sua man servo Sogni il sommo Levita, il comun padre, Il nostro amico, in fin che giunga Eccardo, Risvegliator non aspettato. - E voi, Vescovi santi e Sacerdoti, al campo Intimate le preci. A Dio si voti Questa impresa, ch'è sua. Come i miei Franchi, Umiliati nella polve, innanzi Al Re de' regi abbasseran la fronte, Tale i nemici innanzi a lor nel campo.
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