IntraText Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText | Cerca |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Usciamo dal cimitero, ci troviamo in un altro quartiere cristiano, Pancaldi, attraversato da strade spaziose, fiancheggiate da edifizi nuovi; circondato di villette, di giardini, di ospedali e di grandi caserme; il sobborgo di Costantinopoli più lontano dal mare; visitato il quale, torniamo indietro per ridiscendere verso il Corno d’Oro. Ma nell’ultima strada del sobborgo, assistiamo a uno spettacolo nuovo e solenne: il passaggio d’un convoglio funebre greco. Una folla silenziosa si schiera dalle due parti della strada: viene innanzi un gruppo di preti greci, colle toghe ricamate; l’archimandrita con una corona sul capo e un lungo abito luccicante d’oro; dei giovani ecclesiastici vestiti di colori vivi; uno stuolo di parenti e d’amici coi loro vestimenti più ricchi, e in mezzo a loro una bara inghirlandata di fiori, sulla quale è distesa una giovanetta di quindici anni, vestita di raso e tutta splendente di gioielli, col viso scoperto, – un piccolo viso bianco come la neve, colla bocca leggermente contratta in una espressione di spasimo, – e due bellissime treccie nere distese sulle spalle e sul seno. La bara passa, la folla si chiude, il convoglio s’allontana, e noi rimaniamo soli e pensierosi in una strada deserta.