Edmondo De Amicis: Raccolta di opere
Edmondo De Amicis
L'idioma gentile

PARTE SECONDA.

DELL’UTILITÀ DI STUDIAR LE DEFINIZIONI.

«»

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

DELL’UTILITÀ DI STUDIAR LE DEFINIZIONI.

Per imparare a esprimersi con brevità credo molto utile il fare uno studio attento, così negli scrittori come nei dizionari, delle definizioni; nelle quali, oltre che la proprietà e la finezza dei termini, si suol trovare la maggior parsimonia possibile di parole, che è condizione necessaria della loro semplicità ed evidenza. Nel dizionario in special modo, consistendo le definizioni di molte cose nell’indicazione di tutte le parti che le compongono, tu non imparerai soltanto la brevità, ma un gran numero di vocaboli; la cui ignoranza appunto costituisce la maggior difficoltà che noi troviamo quasi sempre a definire e a descrivere un oggetto qualsiasi.

Ecco, per esempio, alcune definizioni, ricavate da dizionari diversi.

arpa. Strumento di molte corde di minugia, di figura triangolare, senza fondo; di cui tre sono le parti principali: il corpo, la colonna e l’arco: nel corpo, corredato d’animella o sordina sta la risonanza dello strumento; nell’arco i [199] pironi di ferro, e i semituoni cui sono raccomandate le corde; la colonna è quel ritto che collega l’arco ed il corpo.

battarella. – Quell’arresto, che essendo imperniato ad un’estremità, punta con l’altra contro il dente d’una ruota che tende a girare in una direzione, mentre, lasciandone liberamente passare i denti, le permette di girare quando si muove per il verso contrario.

infinestratura. Foglio di carta tagliato in quadro, con vano quadro in mezzo a uso d’un telaio di finestra, dentro a cui s’appicca un foglio guasto nei margini.

gradina. Ferro piano a foggia di scarpello, alquanto più sottile del calcagnolo o dente di cane, e serve per andar lavorando con gentilezza le statue, dopo aver adoperato la subbia e il calcagnuolo.

lacciaia. Lunga fune a cappio scorsoio che i bútteri portan seco e che a un bisogno acciambellandola e sfilandola verso una mandria accalappiano con essa la bestia che loro piace.

ribalta. Piano della scrivania sul quale si scrive e che è mobile nei maschietti per poterlo alzare, abbassare e chiudere, oppure quell’asse girevole sui pernietti che s’adatta lungo la batteria dei lumi in un teatro.

stame. Parte fecondante della pianta contornata dal calice o dalla corolla, o da entrambi, che è per lo più della figura d’un filo, il quale è detto filamento, e terminato da un globo, o borsetta, che dicesi ántera, e che contiene la farina o polvere fecondante, la quale è detta pòlline.

Bastano questi esempi, credo, a dimostrare quanto possa esser utile leggere attentamente [200] le definizioni. E se te ne vuoi meglio persuadere, prova a mandarne a mente parecchie, e poi a definire di tuo qualche oggetto complesso, come per far capire e vedere che cosa sia a chi non lo conosca, e vedrai come per effetto di quel breve studio ti riuscirà più facile dare alla definizione un giro di frase agile, collegare in un nodo stretto i particolari e ottener con l’ordine la chiarezza. Perchè vi sono operazioni della mente, anche nell’arte della parola, alle quali ci addestriamo con facilità mirabile, come a certi esercizi fisici, che ci riescono alla prima difficilissimi per il solo fatto che non li abbiamo mai tentati.

 

[201]


«»

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA2) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2010. Content in this page is licensed under a Creative Commons License