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NANNINA (dalla sinistra, seconda porta. Esce e va di filata a inginocchiarsi presso Rachele cui bacia la mano. è vestita da educanda, come nel primo atto): Oh! Madremia... madremia... perdonatemi....
RACHELE: Alzatevi, buona fanciulla... Voi siete lo specchio della virtù e del candore! (Controscena di Felice, il quale ha bene sperimentato il candore e l’innocenza di Nannina.) La vosta non è stata una mancanza, ma un esempio di fede e di bontà! Non temete per i vostri parenti: io stessa scriverè a vostro zio che voi non avete voluto assolutamente sposare il conte Eugenio Porretti...
NANNINA (sorpresa): Come? Conte Eugenio Porretti? Così si chiama, madre mia?
ANGELO: Sicuro, signorina... conte Eugenio Porretti, ufficiale... Sta fuori, l’ho portato con me per farlo parlare con mia sorella che lo deve convertire!
NANNINA: Convertire?... E perché?
ANGELO: Perché ama un’altra donna... una donna che non è degna di lui... una attrice...
RACHELE (rimproverando): Ngiulì!...
NANNINA (candida) Un’attrice?... E che vuol dire attrice?... (Sorpresa di Felice, la cui espressione par voglio dire: «Che faccia tosta!».)
RACHELE: Niente, niente, figlia mia...
ANGELO (continuando): Una certa Flora che ha visto ieri sera e se ne è perdutamente innamorato!
NANNINA (moto di gioia repressa): Possibile?... E vuole sposarla?...
ANGELO: Vorrebbe, ma non può! Dunque Rachè... famme lo piacere, parlace e vide che può fà.
RACHELE: Io pe me faccio tutto lo pussibile...
NANNINA (che ha rapidamente almanaccato il suo piano): Madre... se voi lo permettete... vorrei parlare io con questo signore... senza vederlo, però!...
RACHELE: Voi?
ANGELO: Essa?
FELICE (a parte): (Mò và trova che ato vò cumbinà!...).
NANNINA (con candore): Io gli dirò tante cose... tante belle parole... e vi prometto di convertirlo!...
RACHELE: Altro che capace!... Tene na voce... tene na maniera che fa rimanè ncantate a gente... e na vera santarella!...
FELICE (a parte): (Mò va cunvertendo la gente, mò!...).
ANGELO: Benissimo! Allora noi ve lo permettiamo! Vedimmo che sapite fà... Mò lo faccio trasì!... (Via a destra.)
RACHELE: Brava... brava chella figlia mia! (Chiamando:) Michele?... Michele?...
RACHELE: Il paravento, subito!...
FELICE (a parte): (Eh! E sì arrivata co lo paravento!... Pe chesta ce vurrìa nu muro de sette metre!...).
MICHELE (ha posto il paravento in mezzo, aperto): Ecco servita.
RACHELE: Bravo... accussì!... Vattenne fore tu. (Michele via.)
NANNINA: Adesso che viene, cara madre, lasciatemi sola con lui!
RACHELE: Sì, figlia mia benedetta... e che il Signore ti possa illuminare! Zitto... Eccolo quà!