Eduardo Scarpetta
La casa vecchia

ATTO SECONDO

SCENA DECIMA   Felice e detto.

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SCENA DECIMA

 

Felice e detto.

 

FELICE (lato destro correndo): Papà, ch’è stato?... è inutile che nascondete le pistole perché io tutto, sono stato informato di tutto.

AGAPITO: Ma addòstato, pecché te ne sì ghiuto?

FELICE: Me soallontanato no poco pe non sentere chello che diciveve co chillommo ch’è venuto. proprio aggio parlato con Luigi Belfiore, dice che tene no duello co buje.

AGAPITO: Sissignore.

FELICE: Alla pistola?

AGAPITO: Alla pistola! E voi sarete il mio testimone!

FELICE: E voi credete che io soffrirò questo? E credete che io posso permettere questo duello? Voi, avvocato padre di famiglia, ritirato dagli affari? No! Me lo vedo io, sono io che vado a battermi con Belfiore.

AGAPITO: Voi? Ma quello è amico vostro?

FELICE: Che amico e amico! Dal momento che si deve battere con voi, non è più amico mio! Datemi queste pistole. (Gliele strappa di mano.) Lasciate fare a me, ci penso io... (Via correndo pel fondo.)

AGAPITO (chiamando): D. Felì... D. Felì... che coraggio!... che risolutezza! Vuò sapé la verità, è stato meglio accussì. Chillo è giovene, tene lo polzo fermo, n’avarrìa piacere si le consignasse no crisuommolo mpietto!... (Via a destra.)

 


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