Eduardo Scarpetta
'Na figliola romantica

ATTO SECONDO

SCENA SECONDA   Papele e detta.

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SCENA SECONDA

 

Papele e detta.

 

PAPELE: Son’io signora.

VIRGINIA: Sì tu, che vuò da ccà?

PAPELE: Vengo perché il padrone... (Che uocchie, mamma mia!). Le manda a domandare se vostra signoria lo vuole ora ricevere... vorrebbe rivenirla, e prima d’introdursi mi manda ad avvertirla.

VIRGINIA: Dirai al tuo padrone che questa non è l’ora che lo posso ricevere.

PAPELE: Va bene, mia signora. (Per andare.) Così vuole che dica ed io così dirò... Ma credo, o sia, suppongo... del resto poi non ...

VIRGINIA: Ma cosa?

PAPELE: Gran premura ei di parlarle aveva.

VIRGINIA: Ma allor senz’avvisarmi da me venir poteva. Non sono la sua schiava? Che forse non dipendo dal mio ricco padrone? Digli che qui l’attendo.

PAPELE: Va bene. Io pur voleva domandarle se ... Mi scusi l’imprudenza... Concetta dove sta? Io non l’ho vista affatto fin da questa mattina, non entro come al solito neppur nella cucina.

VIRGINIA: In cucina tua moglie non ci verrà mai più!

PAPELE: Perché?

VIRGINIA: Perché mi chiedi? Il perché lo sai tu.

PAPELE: Ma no, io non nulla.

VIRGINIA: Nulla? Che traditore!

PAPELE: Forse, credo, nun vene pecché nce fa calore?

VIRGINIA: Calore, sì... tu pure sì de la stessa scola, che pe ngannare pronto, tenite la parola. D’amor voi non capite il puro sentimento! Avete un sol pensiero, un solo: il tradimento! Ed ogni donna cade, sia pure onesta e saggia... Va vattenne fore, me fai venì l’arraggia! Sesso crudele, infame, bugiardo, iniqua razza!

PAPELE: Eccellenza, scusate...

VIRGINIA: Vattenne! (Forte.)

PAPELE: (E chest’è pazza!). (Via pel fondo.)

 


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