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GIULIETTA: Nce sta lo Marchesino Fiore che và parlà con S.a E.a.
MINISTRO: Comme! Ma che imprudenza è questa?
CARMELA: Fallo passare. (La figlia si solleva.)
MINISTRO (gridando): Non lo fate entrare. Ditegli che se ha tanto coraggio di presentarsi lo butto dalla finestra! (Nannina dà un grido.)
CARMELA: Oh! Dio mio, ma sta piccerella me more!... Giuliè, va subeto a trovà nu miedeco, e dì al Marchesino che più tardi lo riceverà io!...
MINISTRO: Ti proibisco assolutamente!
CARMELA: Ed io lo voglio ricevere, perché mi deve dare delle spiegazioni!...
MINISTRO: A casa mia, comando io, e non voglio assolutamente che egli passa per quella porta. Obbedisci... va!... (Gridando.)
GIULIETTA (fa per andar via di fretta e trova Felice davanti): E levateve da nanze! (Via. Durante tutta la suddetta scena, pausa di Felice.)
MENECHELLA: Felì, va priesto, va piglie no poco d’acito!
CARMELA: Non respira più! (A Felice:) E vuje che facite llà co la vocca aperta!... avite ntiso? No poco d’acito!...
FELICE: Ma io non conosco la tipografia della casa. (Di dentro.)
VOCI: Evviva il Ministro! (Applausi.)