Eduardo Scarpetta
'Nu ministro mmiezo a li guaje

ATTO SECONDO

SCENA TREDICESIMA   Giulietta e detti.

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SCENA TREDICESIMA

 

Giulietta e detti.

 

GIULIETTA: Nce sta lo Marchesino Fiore che parlà con S.a E.a.

MINISTRO: Comme! Ma che imprudenza è questa?

CARMELA: Fallo passare. (La figlia si solleva.)

MINISTRO (gridando): Non lo fate entrare. Ditegli che se ha tanto coraggio di presentarsi lo butto dalla finestra! (Nannina un grido.)

NANNINA: Ah! (Sviene.)

CARMELA: Oh! Dio mio, ma sta piccerella me more!... Giuliè, va subeto a trovà nu miedeco, e al Marchesino che più tardi lo riceverà io!...

MINISTRO: Ti proibisco assolutamente!

CARMELA: Ed io lo voglio ricevere, perché mi deve dare delle spiegazioni!...

MINISTRO: A casa mia, comando io, e non voglio assolutamente che egli passa per quella porta. Obbedisci... va!... (Gridando.)

GIULIETTA (fa per andar via di fretta e trova Felice davanti): E levateve da nanze! (Via. Durante tutta la suddetta scena, pausa di Felice.)

MENECHELLA: Felì, va priesto, va piglie no poco d’acito!

CARMELA: Non respira più! (A Felice:) E vuje che facite llà co la vocca aperta!... avite ntiso? No poco d’acito!...

FELICE: Ma io non conosco la tipografia della casa. (Di dentro.)

VOCI: Evviva il Ministro! (Applausi.)

 


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