Eduardo Scarpetta
Persicone mio figlio

ATTO SECONDO

SCENA PRIMA   Il Marchese, Errico, Carlo, Persicone, Giulia, Chiara, un Cameriere (che li serve da caffè) e Nicola.

Precedente

Successivo

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

SCENA PRIMA

 

Il Marchese, Errico, Carlo, Persicone, Giulia, Chiara, un Cameriere (che li serve da caffè) e Nicola.

 

MARCHESE (prendendo il caffè): Ehi, dico... francamente... mi piace il parlar chiaro, Volete voi più zucchero? Che fosse un poco amaro?..

CHIARA: No, grazie, è molto dolce. (Beve il caffè.)

MARCHESE (a Carlo): E il vostro?

CARLO: Come il suo, Anzi, per me è dolcissimo. (Beve il caffè.)

MARCHESE (a Persicone): Mio Persicone, e il tuo?..

PERSICONE: Il mio mi sembra amaro... del zucchero, papà. Qui non ce n’è per niente.., ma che bestialità!.. A tutti hai messo zucchero e a me ti sei scordato...

MARCHESE: Eh, via, non più parole... eccolo accomodato. (Mette dell’altro zucchero nella tazza di Persicone.)

PERSICONE: Oh! bravo! Adesso è buono... (Beve il caffè.)

MARCHESE (a Chiara): Or dunque, signorina, Mi dice che un buon pranzo ha fatto stamattina? Di questi complimenti io ne ho le orecchie piene...

CHIARA: Davvero ha un cuoco esimio, e che cucina bene.

MARCHESE (al Cameriere): Francesco, porta via...

CAMERIERE: Son pronto, mio padrone...

MARCHESE: E tu non hai finito? Ehi, dico... Persicone!..

PERSICONE: Ah! Cosa vuoi, guardavo un poco la mia Chiara, Vedea ch’è troppo bella! Oh, sì, ch’è troppo cara.

CARLO: (Ch’è troppo... Ah! che pazienza!).

CHIARA (a Persicone): Lo so, voi m’adulate...

PERSICONE: Ma no, parlando solo un uomo innamorate. Ed io che, ve lo giuro, v’amo d’ardento amore, Vorrei con voi discorrere, lo giuro, in tutte l’ore.

MARCHESE: (Oh! bravo! Ma che spirito!).

CARLO: (Vedete che figura! Ma se mi stanco, a questi li accoppo addirittura!).

MARCHESE: Signori, se v’aggrada, vogliamo uscir di qua; Andiamo un po’ in giardino...

PERSICONE: Bravissimo, papà...

CARLO: (E parla sempre lui!).

PERSICONE: Andiamo a passeggiare; Colà vi son le palle.., volete voi giuocare?.. Eh! credo che Chiarina mi vince a questo gioco... è vero? Ci guadagni? Lo sai giocare?..

CHIARA: Un poco...

PERSICONE: Voglio insegnarti io stesso, ti dico le tirate... E credo ben che questo me lo permettiate... E donna, ed ha bisogno che tutto io ben le spiego...

MARCHESE: Ma sì, fa quel che vuoi, nulla, io sai, ti niego.

CARLO: (Mi, concedete pure che poi vedremo appresso... Che bestia! Egli concede! Ci vuole il mio permesso!).

MARCHESE (si alza): Andiamo dunque, alzatevi, andiamo a dirigere... Vi sono poi tre letti per chi brama dormire.

ERRICO: Ma che dormir, Marchese, andiamo a passeggiare. (Piano a Giulia:) Così, mia bella, liberi potremo un po’ parlare! (Viano.)

PERSICONE: Vieni, angioletto mio, Chiarina del mio core...

CHIARA: Andiamo pur, carissimo... (Viano.)

MARCHESE: Carissimo! Che amore!.. (A Carlo che cerca sempre di seguire la moglie:) Amanti come questi voi dove li trovate? Nemmeno all’altro mondo, nemmen se li pescate!.. Egli sarà felice, contenta ella sarà... Chi sa quanti nipoti la bella mi darà!.. Nipoti! Essere nonno... che consolazione... Mio figlio aver dei figli.., e figli a Persicone...

CARLO: Andiamo nel giardino. (Per partire: il Marchese lo trattiene.)

MARCHESE: Signore, è un gran piacere Sentirsi dire: nonno Che vuoi? Io voglio bere... Toh, eccoti dell’acqua.., e poi? Voglio mangiare... Hai fame? Va benissimo, vieni con me a pappare. Oh! qual contento!

CARLO: Insomma, qua fuori che facciamo?..

MARCHESE: Mio figlio Persicone troppo, signore, io l’amo.

CARLO: Lo so... (per partire come sopra).

MARCHESE: Se sol mi guarda io bene l’ho capito; Disse che amava il misero, io lo farò marito. Andiamo.

CARLO: (Finalmente; io stavo in mezzo al foco!.. Quell’asino a mia moglie le insegnerà quel gioco!). Signore, andiamo subito... (p.p.)

MARCHESE: Perché portate fretta?.. Se quelli sono avanti io lor non darò retta. E quando Chiara è sola col caro Persicone, Men vado, per non dare ad essi soggezione! E se pur di baciarsi mi chieggono il permesso, Dirò: per questa volta, andiam, vi sia concesso.

CARLO: (Viva la bestia! Ed io qui non ci sto per niente. Oh! guai per lui, se mai questo gli salta in mente!). (Viano.)

NICOLA: Ah! sì che c’è da ridere.., ma poi se penso un poco... Chi sa a che va a finire cotesto brutto gioco!.. E in fatti, in brutto caso si è messo il mio padrone: Davvero che il Marchese l’han preso per minchione!.. Poc’altro tempo, il figlio Chiara vorrà sposare, E che dirà il marito? Zitto non si può stare. Farà di certo un chiasso, dirà ch’egli è il marito, Di questo, Persicone ne resterà stupito!.. S’infurierà il Marchese, s’infuria certo il figlio... E dopo... Oh! che fracasso! Oh! Dio, ma che scompiglio!.. Speriam che non avvenga, ma se avvenisse questo, Pel primo io certamente ne fuggirò ben presto!.. Non voglio farmi complice, non mi farò vedere... Oh! Ciel! Don Persicone qui vien...

 


Precedente

Successivo

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA1) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2009. Content in this page is licensed under a Creative Commons License