Eduardo Scarpetta
La pupa movibile

ATTO SECONDO

SCENA QUARTA   Felice e Angiolillo.

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SCENA QUARTA

 

Felice e Angiolillo.

 

FELICE: È permesso? Permettete? (Entra e parla al pupo da servo:) Scusa, buon uomo, il principale ci sta? C’è il principale di questo negozio. Si può parlare col..principale?... (Rjfiettendolo:) Uh! Chisto è no pupazzolo. (Ride.) È stato bello, parlava io e no pupazzo... D. Angiolì, favorite.

ANGIOLILLO (in abito di città, ma caricato, con libro in mano): Avete parlato col principale?

FELICE: Io sotrasuto, già parlava co lo principale?

ANGIOLILLO (facendosi avanti saluta il servo).

FELICE: Seh, saluta... D. Angiolì, chillo è no pupazzo.

ANGIOLILLO: Nu pupazzo? (Lo esamina.) Uh! Maestro come è tuosto... guè ma sembra un uomo, uno entrando s’inganna... tiene no cartellino mpetto, vediamo che dice. (Legge:) «Mettetemi 2 soldi in bocca ed avrete una bella sorpresa».

FELICE: Sì, lo , queste sono cose vecchie, esce nu pezzetto di cioccolata.

ANGIOLILLO: Maestro, datemi due soldi, voglio vedere.

FELICE: Voi non tenite spicci?

ANGIOLILLO: No, io ve l’ho detto.

FELICE: E vuje non v’avita venì sti gulìe, si no ccà a Napule 2 soldi mmocca a uno, 2 soldi mmocca a n’auto, quatto soldi mmocca a n’auto e se ne va na lira mmocca a la gente. Favorite. (Gli un doppio soldo.)

ANGIOLILLO: Deve essere grazioso, esce un pezzetto di cioccolata?

FELICE: O un pezzo di dolce, a Napoli nce ne stanno tanti; è na pubblicità.

ANGIOLILLO: Maestro, facciamo metà per uno.

FELICE: Ve lo prendete voi.

ANGIOLILLO (mette due soldi in bocca all’automa, si sente il suono del metallo che cade, e immediatamente dalla testa compare un cartellino che dice: Grazie! L’automa saluta tre volte con la testa. Angiolillo guardando): Grazie.

FELICE: E che ringraziate a , chillo è no pupazzo.

ANGIOLILLO: No, maestro, guardate, ch’è uscito.

FELICE (guardando): No, avimmo avuta na bella sorpresa. (Il cartellino dove è scritto: Grazie! sparisce.)

ANGIOLILLO: Eh, ma questo no sta, scusate, questo non si fa. (Al pupo.)

FELICE: s’appicceca isso e lo pupazzo!...

ANGIOLILLO: Eh, teneme mente. (Va da Felice.) Maestro, questo è un furto, non si dovrebbe permettere.

FELICE: Figlio mio, adesso è l’epoca che si hanno spesso di queste sorprese.

ANGIOLILLO: Io non me pozzo piglià chilli dui soldi?

FELICE: E chillo li tène dinto a lo vellicolo, si dovrebbe fare l’operazione.

ANGIOLILLO: Maestro, ma quanta belle cose stanno ccà dinto. (Guardando.)

FELICE: Questo è un deposito di giocattoli movibili.

ANGIOLILLO: Uh, maestro, quanto è brutto chillo cane!

FELICE: No, non pazziammo co li cani. (Si scostano e lo chiamano col fischio.) Chillo pure è finto...

ANGIOLILLO: Ma è tale e quale, sapete.

FELICE: Questo dev’essere Blok, che ha detto il Rettore, deve tenere un bottone in mezzo al cannale.

ANGIOLILLO: Sissignore, eccolo . (Toccandolo col dito.)

FELICE: Non lo toccate, sinò pagammo lo cane a chillo.

ANGIOLILLO: Com’è naturale, gli occhi... il naso... (Gli apre la bocca e si scostano impauriti.)

FELICE: Tene l’arteteca, tene.

ANGIOLILLO: Maestro, pure i denti.

FELICE: Ma che vuò , vuò mettere 2 soldi, pure mmocca a lo cane?

ANGIOLILLO: Maestro, questa non credo che è la pupa meravigliosa. (Mostra quella sul tavolo a destra.)

FELICE: E si è chesta che ne facimmo... Zi Nicola nce la rompe ncapo.

ANGIOLILLO: Ma è bella però.

FELICE: È bella, ma non fa al caso nostro. Mo sto princepale addò sta?

ANGIOLILLO: Maestro, se il principale non c’è, jammoncenne e tornammo dimane.

FELICE: Seh, tornammo a la fine de lo mese! D. Angiolì noi non possiamo perdere tempo, pecché denare non ce ne stanno pe nce trattené a Napole, ogne giorno che passa la spesa aumenta.

ANGIOLILLO: Ma scusate, nuje non avimmo fatta nisciuna spesa ancora. Aissera jettemo a dormì a casa de na sora vosta. Stammatina simme asciute, voleva colazione, avite ditto: nonsignore, perdiamo l’appetito, alle 3 mangeremo. Simmo stati dinto a la chiesa da li 9 fino a , pagando soltanto un soldo 2 sedie. m’avite dato 2 solde pe mettere mmocca a chillo mariunciello, in tutto avite cacciato 3 soldi.

FELICE: Tre soldi? E il viaggio da Casoria a Napoli non lo mettete?

ANGIOLILLO: Ah, già, m’era scordato. Bello viaggio! Ncoppa a no sciaraballe unito cu n’aute 15 perzone, me fanno male tutte li rine!

FELICE: E nun me fanno male pure a me, se capisce, pe sparagnà. Noi adesso vediamo se sta pupa è veramente ben fatta, è veramente naturale, azzardiamo di portarla da zi zio, se no ne facciamo a meno, caro D. Angiolillo, e nce ne tornammo a lo paese.

ANGIOLILLO: E se capisce... chiamate sto princepale.

FELICE (chiamando): Princepale... padrone... Princepale?...

 


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