Eduardo Scarpetta
La pupa movibile

ATTO SECONDO

SCENA SETTIMA   Pietro, Felice, Angiolillo e due facchini.

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SCENA SETTIMA

 

Pietro, Felice, Angiolillo e due facchini.

 

PIETRO (dal fondo seguito da Felice e Angiolillo): Jammo, venite giovinò. (Escono due facchini dal fondo a destra.) Gervà, hai fatto?

GERVASIO: Tutto è pronto.

PIETRO (ai due facchini): Pigliate sta cascia, mettitela ncoppa a la carretta e abbiateve, nuje mo venimmo appriesso. (I due facchini viano con la cassa pel fondo a destra.) Professò, che state pensanno?

FELICE: No, niente, penso a la pupa. (Da sé:) Che se move, che dice papà, mammà, che move la capa, le braccia, va bene... ma parlare, cantare, camminare... è tremendo. (Mentre Felice dice queste parole, Angiolillo gira per la scena allegro, Gervasio si mette ad accomodare qualche cosa e Pietro si mette il cappello.)

PIETRO (alla porta a sinistra): Olimpia, Gemma, stateve bene.

OLIMPIA (di dentro): Statte buono.

GERVASIO: Princepà, ve vaco a chiammà na carrozzella, me mettite da dinto e ve ne jate, io vengo appriesso ncoppa a la carretta.

PIETRO: Perfettamente. (Gervasio via pel fondo a destra.) Jammoncenne.

ANGIOLILLO: Jammoncenne. Maestro, venite... (Questi due viano pel fondo, poi tornano.)

FELICE (da sé distratto): Ma dico io, camminando di questo passo addò s’arnivarrà! Ogge o domani quanno parlà co uno, t’haje stà attiento si è ommo, o pupazzo... quanno parle co na femmena haja tuccà tutte cose pe vedé si è femmena o è pupata... inventare una macchina che il suono di voce, che fa camminare l’automa... camminare!... Ma è na cosa che ascì pazzo.

PIETRO: D. Felì, volete venire?

FELICE: Addò?

PIETRO: Comme addò... a Casoria.

FELICE Ah, già a Casoria, eccomi qua. lo zio pe forza nce adda cadé, non ce stanno chiacchiere, basterà solo che la sente cantà: Papà mi disse toh! Mammà mi disse teh!... Seh, e quanno chiagne... il pianto, è di una verità spaventevole! Non si può fare meglio! (Pietro fa segno ad Angiolillo di voler fare uno scherzo a Felice, poi con molta sollecitudine, ma sulla punta di piedi ed in modo che Felice non se ne accorga corda alla piccola pupa che sta sul tavolo a destra, poi al Pierrot, poi al servo. Scopre la prima porticina a sinistra, comparisce un carabiniere e gli corda, questo fa piccoli avanti e si ferma, in ultimo preme il bottone sul collo del cane; fatto questo, quasi ridendo, con Angiolillo viano di corsa pel fondo a destra.) Io credevo, sissignore, di trovare una pupa movibile, ma llà se tratta de na cosa che fa restà ncantato. Io per esempio, me mettarrìa paura de la tené dinta a na cammera co me... mi farebbe impressione. (Di dentro si suona un mandolino e la piccola pupa balla.) Bravo! Bravo! La sorpresa del professore. (Poi si sente un organetto e il Pierrot suona cassa e piatti, muovendo la testa; il servo bassa e alza la testa muovendo le braccia, Felice spaventato retrocede, vede muovere il cane che abbaia, è sempre più spaventato, si sente a sinistra una lanterna magica, Felice si volta e vede il carabiniere che impugna un revolver e spara colpi; al secondo colpo Felice è nella massima costernazione; il movimento dei giocattoli seguita sempre.)

 

(Cala la tela.)

Fine dell’atto secondo

 


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