Eduardo Scarpetta
Romanzo d'un farmacista povero

ATTO QUARTO

SCENA ULTIMA   Totonno, e detti.

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SCENA ULTIMA

 

Totonno, e detti.

 

TOTONNO (con telegramma esce in fretta, e dice a Saverio): Amico, una parola. (Lo tira in disparte.) D. Candida, è morta stanotte, chisto è lo telegramma!

SAVERIO: Lo telegramma!... (Sviene nelle braccia di Totonno.)

TUTTI: Signor Conte! (Lo circondano.)

SAVERIO: Niente, niente, un piccolo giramento di testa, Signori, il Conte Saverio Chichione, ha l’onore, (prendendo per mano Elisa) di presentarvi, la Contessa sua moglie!

TUTTI: Oh!

ELISA: Possibile! Ma comme mai?

SAVERIO: Poi saprete tutto! tengo il cuore addolorato.

FELICE: Signor Conte, voi veramente me lo direte?

SAVERIO: Sicuro!

FELICE: (E te recrie lo stommaco!).

TOTONNO: Signori, Antonio Pichillo ha l’onore di presentarvi la signorina Nannina, sua moglie.

TUTTI: Bravissimo!

FELICE: Allora se D. Alessio permette, me la piglio a chella sciasciuncella.

GIUSTINA: Sì, sì, papà lo voglio!

CONCETTA: Zitta tu!

ALESSIO: Quello non tiene niente.

SAVERIO: Fateli sposare perché io cercherò d’impiegare D. Felice.

FELICE: Grazie.

ALESSIO: Va benissimo! Allora resta concliuso il matrimonio.

FELICE: Grazie anche a voi. Così posso dire: Signori D. Felice Sciosciammocca, ex farmacista, ha l’onore di presentarvi la signorina... Signurì scusate, abbiate pazienza. (Tocca le gambe di Giustina, poi dice ad alta voce.) Sua moglie!

 

(Cala la tela.)

 

Fine dell’atto quarto

 

FINE DELLA COMMEDIA

 


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