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Addio, Amore! Parte, Cap.
1 1, I| sonno giovanile. Sua sorella Laura, che dormiva in un secondo 2 1, I| fissi, sbarrati sul letto di Laura, il cui biancore appariva 3 1, I| se realmente sua sorella Laura dormisse. L'ora della notte 4 1, I| ma il timore di svegliare Laura le faceva soffocare anche 5 1, I| udire se poi si muovesse Laura nel suo, destata; ma il 6 1, I| vide, nell'ombra.~ ~– Forse Laura mi vede – pensò, tremando.~ ~ 7 1, I| passo innanzi, era certa che Laura si sarebbe svegliata. Le 8 1, I| basse, dalle labbra:~ ~– Laura, Laura... – chiamò, tendendo 9 1, I| dalle labbra:~ ~– Laura, Laura... – chiamò, tendendo l' 10 1, I| Cesare Dias, a tua sorella Laura, alla volontà dei tuoi parenti, 11 1, I| Pure...~ ~– Ti dico di no. Laura non sa, non deve sapere, 12 1, I| ricordare del passato, ma Laura non ha nessun passato, non 13 1, I| camera, era acceso il lume, Laura era svegliata, Laura aveva 14 1, I| lume, Laura era svegliata, Laura aveva visto il suo letto 15 1, I| visto il suo letto vuoto, Laura l'aspettava, col lume acceso! 16 1, I| che, tranquilla come era Laura, a un certo punto si sarebbe 17 1, I| fruscio di foglio voltato; Laura leggeva. Così placidamente 18 1, I| placidamente dunque ella leggeva, Laura, quando sua sorella era 19 1, I| sconosciuto la sua vita? Ah, forse Laura, inconscia, non sospettava 20 1, I| porta ed entrò, e guardò Laura. La bellissima fanciulla, 21 1, I| collo, col viso smorto, Laura la guardò con tale un'occhiata 22 1, I| Perdonami, per carità, Laura, perdonami! Laura, Laura, 23 1, I| carità, Laura, perdonami! Laura, Laura, Laura!...~ ~Ma la 24 1, I| Laura, perdonami! Laura, Laura, Laura!...~ ~Ma la tacita 25 1, I| perdonami! Laura, Laura, Laura!...~ ~Ma la tacita fanciulla 26 1, II| tinta ironica, sprezzante. Laura era presente, taciturna, 27 1, II| quietamente con mia sorella Laura, quasi nulla fosse stato, 28 1, II| avesse fatto altro: e che Laura Acquaviva, Cesare Dias e 29 1, II| Cesare Dias ha ragione; anche Laura Acquaviva, che non fugge, 30 1, II| fuggitiva, balbettò:~ ~– Laura, perdonami...~ ~– Povera 31 1, III| la silenziosa infermiera, Laura Acquaviva, lo rasciugava. 32 1, III| essere soccorsa. Allora Laura Acquaviva, la sorella, o 33 1, III| assistevano Anna, la sorella Laura, o Stella Martini, la damigella 34 1, III| della seconda figliuola, Laura, che le rassomigliava perfettamente; 35 1, III| due fanciulle, quello di Laura così altero e chiuso, così 36 1, III| rassicurato con poche parole Laura, dicendole che egli sapeva 37 1, III| sua casa, Cesare Dias e Laura Acquaviva, e Stella Martini, 38 1, III| solo subisce il castigo. Laura Acquaviva, taciturna, pensosa, 39 1, III| salottino innanzi a lui, era Laura Acquaviva, sempre vestita 40 1, III| Serenamente, biancovestita, Laura Acquaviva lo vedeva partire, 41 1, III| quando videro, Cesare Dias e Laura Acquaviva, che due o tre 42 1, III| giorno.~ ~Era rientrata Laura Acquaviva: la sua presenza 43 1, III| occhi bigi e pensierosi di Laura, che parea le facessero 44 1, III| tranquilla.~ ~– Sei innocente, Laura... ma sei sorella... non 45 1, III| non ti giudico, Anna.~ ~– Laura, Laura mia...~ ~– Quietati, 46 1, III| giudico, Anna.~ ~– Laura, Laura mia...~ ~– Quietati, Anna.~ ~ 47 1, III| po' duro, ma la mano di Laura carezzava la guancia esangue 48 1, III| innanzi a Cesare Dias, a Laura, crebbe, fu la nota iniziale 49 1, III| sguardo da Cesare Dias a Laura Acquaviva:~ ~– Voi siete 50 1, III| per quello che le diceva Laura Acquaviva, sua sorella, 51 1, III| aspettavano ogni giorno, Laura con la sua aria distaccata 52 1, III| in quell'ora pomeridiana. Laura li lasciava. Andava in un' 53 1, III| casa da una passeggiata con Laura Acquaviva, la buona Stella 54 1, III| le vide ritornare a casa, Laura bianca e bionda, vestita 55 1, III| occhiello. Da qualche minuto Laura Acquaviva, vestita di bianco, 56 1, IV| aumenta la imponenza.~ ~Laura e Anna Acquaviva, accompagnate 57 1, IV| esse erano dissimiglianti. Laura aveva fatto adornare il 58 1, IV| aveva preso il primo posto, Laura il secondo; il posto in 59 1, IV| silenzioso della casa, poichè Laura pareva che in privato e 60 1, IV| commuove all'attenzione. Laura guardava in un punto della 61 1, IV| trasalì e seguì lo sguardo di Laura. In un palco di prima fila, 62 1, IV| artista squisito. Adesso Laura non guardava più, e invece 63 1, IV| Caracciolo – disse ad un tratto Laura Acquaviva, quasi rispondesse 64 1, IV| Martini.~ ~– Sì – rispose Laura. – Non vi pare che esageri?~ ~– 65 1, IV| voleva o non voleva udirla, Laura disse:~ ~– Luigi Caracciolo 66 1, IV| maternamente la damigella.~ ~– Laura, siedi qui – pregò Anna, 67 1, IV| secondo posto, di fronte a Laura. Costei aveva continuato 68 1, IV| il suo posto, accanto a Laura, adesso.~ ~– No, no, l'intervallo 69 1, IV| seppe. Due volte sua sorella Laura le parlò: ella non intese; 70 1, IV| la figura di sua sorella Laura: trasalì. Una fredda e pura 71 1, IV| tinto dei più vividi colori. Laura Acquaviva, in quel nebuloso 72 1, IV| superiore alla legge comune. Laura non guardava nessuno, non 73 1, IV| Pure, quando due volte Laura parlò ad Anna, senza che 74 1, IV| in sè, un po' smarrita; Laura le disse, egualmente, nel 75 1, IV| Caracciolo dirimpetto, accanto a Laura. La conversazione, leggera, 76 1, IV| Martini non interveniva, e Laura con le palpebre abbassate, 77 1, IV| dite, saggia e tranquilla Laura? – domandò Cesare Dias, 78 1, IV| mio scolaro Caracciolo?~ ~Laura pensò un minuto, co' begli 79 1, IV| mentre dirimpetto, accanto a Laura, vi era Stella Martini.~ ~– 80 1, IV| alla visione di sua sorella Laura e di Stella Martini; un' 81 1, IV| mettere il mantello, poi aiutò Laura; in ultimo Anna.~ ~Le fanciulle 82 1, IV| lo dice un centenario.~ ~Laura sorrise, Anna abbassò gli 83 1, IV| sospirando, il braccio di Laura e si avviò lentamente.~ ~ 84 1, IV| salire, Stella Martini, poi Laura, poi Anna; poi rinchiuse 85 1, IV| bella voce armoniosa di Laura, le chiese:~ ~– Hai visto 86 1, IV| morto Giustino Morelli.~ ~Laura fece una risatina breve. 87 1, V| qualche altra cosa.~ ~Di Laura non si preoccupava: la bellissima 88 1, V| piacesse: egli era certo che Laura avrebbe fatta da sè una 89 1, V| quadriglia; e sempre presente o Laura, o Stella Martini, o la 90 1, V| giorni fu di un umore atroce. Laura, che seguitava a dormire 91 1, V| soffocando i sospiri, perchè Laura sua sorella non udisse, 92 1, V| rispose distrattamente Laura.~ ~– Forse – rispose con 93 1, V| incontrare Cesare Dias. Laura preferiva, spesso, restare 94 1, V| Quando rientrarono a casa, Laura osservò subito l'aria raggiante 95 1, V| tratto, si fermò, e disse a Laura:~ ~– Sai, abbiamo incontrato 96 1, V| incontrato Dias...~ ~– Ah! – fece Laura, senza interessarsi.~ ~– 97 1, V| domani.~ ~– Bene – conchiuse Laura.~ ~E si allontanò con la 98 1, V| nella propria stanza, fu Laura che gli andò incontro, col 99 1, V| Cesare Dias che parlava con Laura, e gli aveva detto, sottovoce:~ ~– 100 1, V| Ricominciò il suo discorso con Laura. Anna si andò a sedere nel 101 1, V| breve conversazione con Laura e Stella; quando, per la 102 1, V| dover dire la gran parola. Laura e Stella, discretamente, 103 1, V| ma non mi avevate, voi e Laura, perdonato?~ ~– Sì, sì; 104 1, V| salutando distrattamente Laura e Stella nel salone. Le 105 1, V| lasciar sole le due sorelle. Laura si era messa a lavorare 106 1, V| tanto. Così passò un'ora. Laura levò la testa e col suono 107 1, V| disse semplicemente Anna.~ ~Laura, abbassate le tenui palpebre, 108 1, VI| Che hai? – le chiese Laura, svegliandosi.~ ~– Non ho 109 1, VI| ricominciati: e sua sorella Laura, ogni tanto, sorrideva con 110 1, VI| rispondeva tranquillamente Laura.~ ~Ma una volta, forse stanca 111 1, VI| dirvelo – soggiunse subito Laura, uscendo dalla stanza per 112 1, VI| così chiaro e sereno di Laura si fosse oscurato facendo 113 1, VI| solitariamente il proprio dolore: e Laura non pronunciava parola, 114 1, VI| quella recisa risposta da Laura, ella si era recata immediatamente 115 1, VI| Cesare Dias mostrava a Laura, molto attenta, le vignette 116 1, VI| riuscisse. Mentre Cesare Dias e Laura Acquaviva commentavano con 117 1, VI| Grazioso, proprio – soggiunse Laura, approvando.~ ~Allora videro 118 1, VI| ancora ella macchinalmente.~ ~Laura che non aveva interrotto 119 1, VI| una mossa, a trattenere Laura. Ma la voce non le uscì 120 1, VII| molle e lieto ambiente, Laura ed Anna Acquaviva celebravano 121 1, VII| ne parlassero fra loro; Laura sempre serena, ma minuziosa 122 1, VII| aveva detto tante volte a Laura, a Stella Martini, con un' 123 1, VII| proprio dolore: ma di cui Laura e Stella conoscevano bene 124 1, VII| giorni ella aveva pregato Laura e Stella Martini, perchè 125 1, VII| andando alla stazione; Laura, serena e graziosa nel suo 126 1, VII| perfetta conoscenza di sè. Laura le diceva: vieni, andiamo, 127 1, VII| portando dei fiori freschi. Laura schiuse le due finestre 128 1, VII| capo sulle mani guantate. Laura, finito il suo giro, si 129 1, VII| sola, fra la stanza di Laura e quella di Stella. La damigella 130 1, VII| moralmente e materialmente. Laura e Stella rispettavano la 131 1, VII| leggera. Alla sera, quando Laura e Stella uscivano per qualche 132 1, VII| amore. Era di domenica, e Laura e Stella andavano al Victoria, 133 1, VII| bellissima in quel candore, Laura anche era venuta a baciarla: 134 1, VII| che porto a mia sorella Laura, per il più santo elemento 135 1, VII| attendeva il ritorno di Laura e di Stella, dal ballo, 136 2, I| le undici, e sua sorella Laura, dall'altro lato dell'appartamento 137 2, I| subito, la porta si schiuse e Laura comparve. Era vestita, come 138 2, I| e donato a sua sorella. Laura, in quell'anno del matrimonio 139 2, I| dopo il matrimonio: ma Laura e Stella erano a un capo 140 2, I| in fondo ella sentiva che Laura aveva visto male tutto quello 141 2, I| più familiari fra Cesare e Laura, si davano del tu ed egli 142 2, I| cortesia. Ma tutti dicevano che Laura ormai si doveva maritare: 143 2, I| Minerva – disse vedendo Laura. – Come stiamo bene! Un 144 2, I| quel suo brutto vestito. Laura era rosea sotto la falda 145 2, I| libero agli spasimanti di Laura. Io dò soggezione, perchè 146 2, I| perchè sono vecchio.~ ~Laura sorrise.~ ~– Così, Anna, 147 2, I| inglese assai male intesa, con Laura che era carina, è vero, 148 2, I| aveva abbassato gli occhi; Laura sorrideva ancora del sorriso 149 2, I| Assai elegante – soggiunse Laura, che diceva sempre il suo 150 2, I| Mi piace – completò Laura, con la stessa libertà, 151 2, I| passionale in famiglia, Laura – e la voce ebbe proprio 152 2, I| sorriso ad Anna Dias e a Laura Acquaviva.~ ~Debolmente, 153 2, I| Debolmente, Anna sorrise: ma Laura rispose freddamente, senza 154 2, I| affatto – disse limpidamente Laura.~ ~– Hai torto – osservò 155 2, I| accanto ad Anna Dias e a Laura Acquaviva.~ ~– Cesare vi 156 2, I| contessa d'Alemagna – disse Laura con uno di quei sorrisi 157 2, I| perfettamente semplici.~ ~Laura si era disinteressata della 158 2, I| sforzo e la stanchezza; Laura si voltò indietro, quasi 159 2, I| sempre di Amarilli – disse Laura, che si interessava ormai 160 2, I| ella rispose.~ ~– E a te, Laura?~ ~– Oh moltissimo – disse 161 2, I| peso?~ ~– Sì – disse subito Laura, prendendo il suo originale 162 2, I| dove la bianca figura di Laura si era allontanata con Cesare 163 2, I| sempre dando il braccio a Laura, che era bellissima, tutta 164 2, I| Cesare dando il braccio a Laura.~ ~– A ogni modo, non sarebbe 165 2, I| scherzava con Caracciolo, con Laura, finanche con Anna, il che, 166 2, I| equipaggio dove erano Anna Dias e Laura Acquaviva andava fra questo 167 2, I| freddo? – domandò brevemente Laura, aiutandola.~ ~– Sì – disse 168 2, I| Sì – disse Anna.~ ~Anche Laura si avvolse strettamente 169 2, I| il suo saluto, soltanto Laura lo vide e gli rispose. Quando 170 2, I| Ferdinando, Anna disse a Laura:~ ~– Vuoi fare ancora un 171 2, I| le mancasse il respiro: Laura che andava innanzi si attardava 172 2, I| vediamo a pranzo – mormorò Laura, nell'anticamera, dividendosi 173 2, I| le apparve. Il volto di Laura era perciò rischiarato di 174 2, I| Anna vide che gli occhi di Laura erano velati di lagrime: 175 2, I| di ricevere conforto da Laura, fu ella che le chiese, 176 2, II| giornate. Aveva scherzato con Laura, con Anna, aveva persino 177 2, II| vivesse più di vita propria.~ ~Laura, è vero, parlava poco, ma 178 2, II| Cesare? – disse scherzando Laura.~ ~– Sono un po' presuntuoso; 179 2, II| Anna – continuò a scherzare Laura.~ ~– Finge, finge; – ripetette, 180 2, II| alla tortura.~ ~– Lo vedi, Laura, ci si turba.~ ~– Si turba; 181 2, II| turba; è vero... – confermò Laura.~ ~– Siete due cattivi – 182 2, II| perfetto equilibrio di stomaco: Laura sopra una sediolina bassa, 183 2, II| non fumo, lo sai – disse Laura.~ ~– Perchè non impari?~ ~– 184 2, II| non hai piccoli dolori, Laura? – chiese Cesare.~ ~– Nè 185 2, II| buona sera.~ ~Era partito. Laura aveva udito questo dialogo, 186 2, II| sorprendeva sulle labbra di Laura quel riso beffardo che era 187 2, II| guardando il soffitto. Laura teneva il suo posto nella 188 2, II| tratto.~ ~– Perchè te ne vai, Laura? – chiese Anna, uscendo 189 2, II| preso un libro, dopo partita Laura. Era l'Adolphe di Beniamino 190 2, III| moglie Anna e sua cognata Laura a villa Caterina, a Sorrento. 191 2, III| per due mesi, sua sorella Laura con la damigella di compagnia, 192 2, III| a occhi bassi, pallida; Laura le aveva udite con un bizzarro 193 2, III| Cesare, dava i suoi saluti a Laura e le leggeva la parola cortese, 194 2, III| sorella.~ ~– Grazie – diceva Laura, senz'altro.~ ~Però, anche 195 2, III| senz'altro.~ ~Però, anche Laura scriveva molto, da qualche 196 2, III| Anna. Allora, quietamente. Laura aveva raccolto le sue carte 197 2, III| piace e nulla mi commuove – Laura aveva soggiunto a occhi 198 2, III| Così – aveva concluso Laura, levandosi, uscendo dalla 199 2, III| aveva parlato di ciò che Laura scriveva, lettera o giornale. 200 2, III| ormai intorbiditi occhi di Laura, non riusciva loro di sottrarsi 201 2, III| Saint-Moritz raccomandava che lei e Laura si divertissero, si divertissero 202 2, III| sorveglianza taciturna di Laura. La bionda e bellissima 203 2, III| strana manifestazione in Laura, che parlava poco e diceva 204 2, III| arrischiato, per una ragazza, ma Laura aveva passato i venti anni, 205 2, III| sembrava adorabile e quella di Laura lo insospettiva. Aveva paura 206 2, III| che un giorno o l'altro, Laura denunziasse a Cesare l'amor 207 2, III| bizzarre cose, sul conto di Laura, e ne aveva una gran paura.~ ~– 208 2, III| conversazione era presente Laura, la bellissima fanciulla 209 2, III| presente, si fermava; ma Laura aveva allora, negli occhi 210 2, III| Cesare aveva domandato:~ ~– E Laura?~ ~– Sta bene: ora verrà.~ ~– 211 2, III| ragazze dicono così.~ ~– Laura è ostinata: non vuole proprio. 212 2, III| Io sono una scema.~ ~Ma Laura non veniva, sebbene fosse 213 2, III| sereni. Anna le gridò:~ ~– Laura, è venuto Cesare!~ ~Cesare 214 2, III| baciò: ma vide anche che Laura gli aveva offerto il volto, 215 2, III| moto di repulsione, quando Laura, un po' rosea in viso, bellissima, 216 2, III| Istintivo era il movimento di Laura, facendosi baciare dalla 217 2, III| esteriore, dove Cesare, Anna e Laura erano travolti in un turbine 218 2, III| buona stagione per lanciare Laura, anch'essa molto seducente, 219 2, III| discorso che la feriva: ma Laura, intonandosi meravigliosamente 220 2, III| Cesare – aveva risposto Laura, sorridendo a sua sorella, 221 2, III| Cesare accompagnava sempre Laura, perchè trovava supremamente 222 2, III| nei lancieri, di fronte a Laura, mentre fra Anna e Luigi 223 2, III| cioè quella di andare con Laura, dovunque, con la scusa 224 2, III| visto che era il cognato di Laura e che doveva sposarla necessariamente. 225 2, III| ancora incerti – rispondeva Laura, con un risolino.~ ~E ridevano 226 2, III| riceveva quando Cesare e Laura si davano del tu, lei presente. 227 2, III| eran dati del tu, sempre, Laura e Cesare, dal giorno in 228 2, III| avrebbe mai detto a Cesare, a Laura, per nulla, mai.~ ~Ma non 229 2, III| celia, baciava la mano di Laura, inchinandosi galantemente, 230 2, III| occupava dei vestiti di Laura, dei suoi cappellini, le 231 2, III| innocente e casta fanciulla come Laura, che un onest'uomo come 232 2, III| trarla. A volte ella trattava Laura con una umiltà, con una 233 2, III| Era però singolare che Laura, vedendosi ora accarezzata, 234 2, III| ma nel vedere sua sorella Laura così serena in ogni suo 235 2, III| Stranamente, insisteva presso Laura perchè andasse, perchè si 236 2, III| accoglieva, ma senza dire nulla! Laura girava sui tacchi delle 237 2, III| trionfale come si portava via Laura, Anna vide e intese perfettamente, 238 2, IV| diceva la cameriera di Anna a Laura.~ ~– Va bene: state attenta, 239 2, IV| chiedesse nulla – rispondeva Laura, imperturbabile, serena.~ ~ 240 2, IV| imperturbabile, serena.~ ~E Cesare e Laura riprendevano lietamente 241 2, IV| voluto buttarsi al collo di Laura e piangere su quel seno 242 2, IV| indifferenza di Cesare e di Laura, per la sua assenza. Capiva, 243 2, IV| giornata, anche sua sorella Laura la trattò con un certo disprezzo, 244 2, IV| pranzo, ella aveva chiesto a Laura se volesse accompagnarla.~ ~– 245 2, IV| non vengo – aveva risposto Laura, distrattamente.~ ~– E perchè?~ ~– 246 2, IV| Uscì, senza aver salutato Laura, che si era ritirata nelle 247 2, IV| seducente. Egli non era solo.~ ~Laura, tutta vestita di quella 248 2, IV| della sua beltà muliebre, Laura, era nella stanza di Cesare. 249 2, IV| Cesare baciava la mano di Laura, ella taceva: e dopo, tacevano 250 2, IV| lungamente sulla mano di Laura; mentre quei due si guardavano 251 2, IV| la mano bianca e fine di Laura era restata in quella di 252 2, IV| intrecciate alle dita di Laura. La fanciulla, che non distoglieva 253 2, IV| di Cesare e di quello di Laura, le si ripercuotevano nel 254 2, IV| dovevano vedere.~ ~Adesso, Laura aveva preso dalla sua cintura 255 2, IV| labbra, il bacio lungo di Laura sulle rose. Dopo di che, 256 2, IV| sulle rose. Dopo di che, Laura aveva ribaciate le rose, 257 2, IV| Gli occhi di Cesare e di Laura avevano lampeggiato. Mentre 258 2, IV| le labbra di Cesare e di Laura si erano congiunte insieme, 259 2, IV| dalle bocche di Cesare e Laura, perchè fosse distratto 260 2, IV| Era uscito dal petto di Laura, dopo il bacio: e la fanciulla, 261 2, IV| perfettamente. Il volto di Laura era sconvolto. Una fiamma 262 2, IV| Cesare vedendo allontanarsi Laura, non aveva fatto nessun 263 2, IV| le labbra. Egli fissava Laura, di lontano, richiamandola 264 2, IV| parlare, muoversi, dare a Laura la forza di togliersi da 265 2, IV| nella sua follìa.~ ~Ma Laura non ebbe la forza di andar 266 2, IV| marito Cesare e sua sorella Laura. Parlavano. Laura si era 267 2, IV| sorella Laura. Parlavano. Laura si era sciolta da quei baci 268 2, IV| voglio bene – aveva risposto Laura.~ ~– Quanto me ne vuoi?~ ~– 269 2, IV| quanto tempo me ne vorrai, Laura?~ ~– Per sempre.~ ~Adesso 270 2, IV| udì parlare, di nuovo. Era Laura questa volta che, allontanandosi 271 2, IV| vuoi?~ ~– Quanto è in me, Laura.~ ~– Da quanto tempo?~ ~– 272 2, IV| pian piano, aveva detto a Laura, con una voce velata di 273 2, IV| guardarmi così, vattene, Laura.~ ~E amorosamente, con la 274 2, IV| attorno alla cintura di Laura, la conduceva verso la porta, 275 2, IV| Addio, amore – disse Laura.~ ~– Addio, amore – disse 276 2, IV| diresse verso la stanza di Laura: e rapidissimamente, le 277 2, IV| violare la santa innocenza di Laura, coll'aspetto folle della 278 2, IV| letto bianco e verginale di Laura. Come dormiva placidamente, 279 2, IV| non ferisse gli occhi di Laura. Ma ad un tratto, sulle 280 2, IV| anima quasi atonizzata.~ ~– Laura – disse, soffiando la sua 281 2, IV| volto alla dormiente, – Laura.~ ~La bionda sorella ebbe 282 2, IV| ma non si svegliò.~ ~– Laura, Laura – proruppe la voce 283 2, IV| non si svegliò.~ ~– Laura, Laura – proruppe la voce affannosa 284 2, IV| sguardo dei morti. E in Laura, levatasi sull'origliere, 285 2, IV| senza sgomento.~ ~– Sono io, Laura – disse Anna, posando la 286 2, IV| distoglieva gli occhi da Laura: e costei, seduta sul letto, 287 2, IV| Perchè?~ ~– Levati e vieni, Laura – replicò Anna, con maggior 288 2, IV| Anna?~ ~– Levati e vieni, Laura – disse, implacabilmente, 289 2, IV| implacabilmente, Anna.~ ~Laura ebbe un battito di palpebre: 290 2, IV| non verrò.~ ~– Tu verrai, Laura.~ ~– No, Anna.~ ~– Tu dunque, 291 2, IV| parole, che esse colpirono Laura come uno schiaffo.~ ~– Eccomi: 292 2, IV| aspettava. Assai pacatamente, Laura si finiva di vestire: ma 293 2, IV| prima, in quella veste, Laura era stata baciata da Cesare, 294 2, IV| di un bacio, le labbra di Laura e di Cesare.~ ~– Gitta quei 295 2, IV| perchè?~ ~– Gitta quei fiori, Laura, Laura!~ ~– No – disse quella, 296 2, IV| Gitta quei fiori, Laura, Laura!~ ~– No – disse quella, 297 2, IV| Dolori, te ne scongiuro, Laura, gitta quei fiori!~ ~– Tu 298 2, IV| pregarmi – rispose pacatamente Laura, passando il fascetto delle 299 2, IV| si trovavano di fronte. Laura aveva intrecciate le mani, 300 2, IV| ripresentava, nella figura di Laura, il fatto insopportabile: 301 2, IV| altre spiegazioni, veniva Laura, snella e leggiadra figura 302 2, IV| sua sorella di entrare. Laura passò, senz'esitare: ma 303 2, IV| peccato! Erano sedute, adesso: Laura sulla poltroncina accanto 304 2, IV| Io aspetto – disse Laura.~ ~– Tu non sai niente, 305 2, IV| tuo cuore, nulla ti dice? Laura, Laura, niente ti dice la 306 2, IV| cuore, nulla ti dice? Laura, Laura, niente ti dice la tua coscienza?~ ~– 307 2, IV| inorridire, di nuovo!~ ~– Laura, tu sei l'amante di mio 308 2, IV| L'amante di mio marito, Laura.~ ~– Va al manicomio, va, 309 2, IV| la propria collera, anche Laura si era levata: rispose sdegnosamente:~ ~– 310 2, IV| Lo vedi? – ribattè Laura, in atto di sfida. – Tu 311 2, IV| vilipendere una innocente!~ ~– Laura – disse piano, con voce 312 2, IV| tremante, la povera Anna, – Laura, non mi è stato riferito 313 2, IV| chiese impetuosamente Laura.~ ~– Orribile, orribile! – 314 2, IV| Che hai visto? – replicò Laura, scuotendo il braccio di 315 2, IV| faccia fra le mani.~ ~Ma Laura, arsa adesso anche lei di 316 2, IV| sapere che cosa ho visto, Laura? E me lo chiedi, con la 317 2, IV| calpestata? Sei in collera, Laura? In collera tu? Che diritto 318 2, IV| chiudere le porte, chiudere, Laura, chiudere, per essere sicuri...~ ~– 319 2, IV| non ti capisco – mormorò Laura, fiocamente, pallidissima.~ ~– .. 320 2, IV| vedere e udire. Ricordati.~ ~Laura cadde sulla poltroncina 321 2, IV| concitatamente, poi ritornò verso Laura. Quella aveva già rialzata 322 2, IV| domandò Anna, brevemente.~ ~Laura non rispose: non alzò neanche 323 2, IV| Cesare mi ama – concluse Laura.~ ~– Taci, taci, tu sei 324 2, IV| rispose tranquillamente Laura.~ ~– Scuse dell'infamia! 325 2, IV| Oh molto poco!~ ~– Laura! – esclamò Anna, ferita 326 2, IV| disse tranquillamente Laura – e mi rendo conto della 327 2, IV| d'ingiuriare – soggiunse Laura, abbassando le palpebre 328 2, IV| hai il diritto – replicò Laura, con un sogghigno.~ ~– Che 329 2, IV| ribattè ridendo malvagiamente Laura.~ ~– Io non sono stata l' 330 2, IV| perversamente ridendo, Laura.~ ~– Oh crudele e perversa, 331 2, IV| hai ferita nel mio amore, Laura! Ma io adoro Cesare, ma 332 2, IV| salirmi al cervello! Oh Laura, Laura, tu che eri così 333 2, IV| salirmi al cervello! Oh Laura, Laura, tu che eri così pura e 334 2, IV| durerà quanto la mia vita, Laura.~ ~– Ed il mio anche.~ ~– 335 2, IV| morire?~ ~– Che! – fece Laura, con moto di sprezzo.~ ~– 336 2, IV| sprezzo.~ ~– Io mi ucciderò, Laura.~ ~– Chi lo dice, non lo 337 2, IV| replicò ridendo amaramente Laura.~ ~– Ma tu capisci, che 338 2, IV| però... – disse sorridendo Laura.~ ~– Ma che mi dici?~ ~– 339 2, IV| che tu mi fai ribrezzo, Laura – disse gravemente Anna.~ ~– 340 2, IV| Non andartene ancora, Laura, pensa che terribile notte 341 2, IV| è questa per me. Senti, Laura, e chiama in aiuto tutta 342 2, IV| Chiama in aiuto la tua bontà, Laura. Pensa che lo stesso seno 343 2, IV| camminato insieme, nella vita, Laura, Laura, sorella mia! Vedi, 344 2, IV| insieme, nella vita, Laura, Laura, sorella mia! Vedi, tu mi 345 2, IV| esagero, ascoltami bene. Laura, quanto hai fatto io lo 346 2, IV| accordare una grazia.~ ~– Laura, Laura, tu devi essere buona 347 2, IV| accordare una grazia.~ ~– Laura, Laura, tu devi essere buona e 348 2, IV| devi essere buona e forte, Laura, devi ricordarti che mi 349 2, IV| parola tremenda. Pensaci, Laura, è il tuo avvenire, la tua 350 2, IV| Anna, non posso.~ ~– Laura, non deciderti ancora, per 351 2, IV| quotidiane ad elevate sfere. Laura, Laura, vedi come ti prego, 352 2, IV| ad elevate sfere. Laura, Laura, vedi come ti prego, vedi 353 2, IV| freddo, austero. Venne a Laura; e a costei parve leggere 354 2, IV| Dov'è il pericolo? – chiese Laura, levandosi.~ ~– Non temere, 355 2, IV| me, Anna Dias, come te, Laura Acquaviva, debbano vivere 356 2, IV| pericolo – disse con lentezza Laura, in piedi, guardando sua 357 2, IV| Lasciami mio marito, Laura, – gridò Anna, impetuosamente.~ ~– 358 2, IV| più questa parola – gridò Laura, arrivata alla disperazione.~ ~– 359 2, IV| piangerebbe assai – disse Laura, di nuovo padrona di sè.~ ~– 360 2, IV| Addio Anna.~ ~– Addio Laura.~ ~Senz'affrettarsi, ma 361 2, IV| labbra. La esitazione di Laura fu fugacissima. Ella uscì, 362 2, IV| spirito e del corpo, tre volte Laura, ostinatamente, ciecamente, 363 2, IV| era parso, parlando con Laura, di vivere dieci volte di 364 2, IV| veramente, che sua sorella Laura l'aveva atterrata. Adesso 365 2, IV| amata da Cesare; poichè Laura era fuori di ogni legge 366 2, IV| innanzi a Cesare e innanzi a Laura, ella aveva ragione, Anna, 367 2, IV| sincero, e il peccato di Laura feriva così ogni legame 368 2, IV| ancora non aveva parlato con Laura. Prima, ella aveva una idea, 369 2, IV| Prima di parlare con Laura, ella era nell'ebetismo 370 2, IV| tradita. Ah certo nel cuore di Laura la passione aveva portato 371 2, IV| ella non aveva indotta Laura a pentirsi del peccato, 372 2, IV| che non voleva amare, da Laura Acquaviva che non doveva 373 2, IV| matrimonio, da sua sorella Laura, ne trovò una mancante, 374 2, IV| soli, noi due.~ ~– Senza Laura?~ ~– Senza Laura.~ ~– Ah! – 375 2, IV| Senza Laura?~ ~– Senza Laura.~ ~– Ah! – egli fece, soltanto.~ ~ 376 2, IV| dirla. Voglio separarmi da Laura.~ ~– Quando?~ ~– Subito, 377 2, IV| Tu non vuoi separarti da Laura? – ella gridò, sentendosi 378 2, IV| Tu vuoi restare con Laura? – ella domandò, con l'anima 379 2, IV| sarà soddisfatto, fra poco. Laura si mariterà presto...~ ~– 380 2, IV| presto...~ ~– Tu speri che Laura si mariti? – chiese ella, 381 2, IV| sei, dunque, più infame di Laura – ella disse, col viso sconvolto 382 2, IV| dunque? – domandò Cesare.~ ~– Laura – ella finì, tetramente.~ ~– 383 2, IV| disperato.~ ~– Questa notte, Laura ha dovuto la sua vita a 384 2, IV| levandosi in piedi. – E dove è Laura?~ ~– Oh non temere, non 385 2, IV| sottolineando il disdegnoso voi.~ ~– Laura, mi tradisce, amandoti.~ ~– 386 2, IV| amandoti.~ ~– Nientemeno, che Laura mi ama! Sono lieto di apprenderlo. 387 2, IV| tradisci, Cesare, amando Laura.~ ~– Ne siete certa?~ ~– 388 2, IV| delittuosa passione per Laura. Forse sono pazzo di lei, 389 2, IV| della mia pazienza.~ ~– Ma Laura nulla t'ha detto?~ ~– Nulla, 390 2, IV| oggi, come le ho dette a Laura, questa notte: e vorrei 391 2, IV| adoravo, che mi ha fatto Laura, mia sorella!~ ~E buttata 392 2, IV| una frivolezza, Anna.~ ~– Laura ti ha detto che ti voleva 393 2, IV| Almeno lei, l'altra infame, Laura, ha impallidito, si è turbata, 394 2, IV| che eravamo stati seccati, Laura, tutti i parenti, io, dalla 395 2, IV| chiederò perdono, anche a Laura: nessuna creatura umana Castigo Cap.
396 I | parte della scrivania. Era Laura, sua cognata. Nella faccia 397 I | dovuto esservi... — soggiunse Laura. — Cercherò... cercherò 398 I | Cesare, così piano che appena Laura l’udì.~ ~— Un sol colpo?~ ~— 399 I | soffio gelido della morte. Laura si curvò, lentamente, sulla 400 I | chiese, come in un sogno, Laura.~ ~— Taci, taci, taci — 401 I | portata con sé.~ ~Quando Laura era comparsa sulla porta, 402 I | detto: Anna si è uccisa. Laura era caduta riversa, senza 403 I | dalla notte prima, in cui Laura aveva spinto, audacemente, 404 I | che si dicevano Cesare e Laura, aveva visto e udito gli 405 I | spinta, spinta da Cesare, da Laura, da se stessa, verso il 406 I | Cesare, tenera sorella di Laura, Cesare e Laura si erano 407 I | sorella di Laura, Cesare e Laura si erano messi insieme per 408 I | passato si perdesse, che Laura le lasciasse questo amore, 409 I | ella che era innocente! No, Laura non aveva avuto pietà: fiera 410 I | avevano avuto pietà, Cesare, Laura, chiusi nel loro interesse, 411 I | Invero, pareva un’ombra, Laura, entrata nella stanza senza 412 I | egli rabbrividì di orrore. Laura taceva, così smorta che 413 I | diffondendo per il volto. Laura lo guardò meglio, fece un 414 I | Alzati, non pregare, Laura... — soggiunse lui frenando 415 I | e va’ nella tua stanza, Laura, va’ via, va’ via...~ ~— 416 I | alla cintura.~ ~— Vattene, Laura, vattene...~ ~— Tu vi sei: 417 I | Eppure tu l’hai uccisa, Laura.~ ~— Anche tu — proclamò 418 I | di misteriosi sentimenti, Laura. A metà consumati ardevano 419 I | e prendendo una mano di Laura e stringendola convulsamente. — 420 I | guardata?~ ~— No, no — disse Laura tirando a sé la mano per 421 I | per questo io ti ho amata. Laura, Laura, non valeva la pena 422 I | questo io ti ho amata. Laura, Laura, non valeva la pena di fare 423 I | visto, hai visto? — chiese a Laura.~ ~— Ho visto — ella rispose, 424 I | quanto crudele sei stata, Laura, con tua sorella. Io l’ho 425 I | ci condannerebbe a morte, Laura, te, me, come due freddi 426 I | freddi assassini! Guarda, Laura, ella non voleva morire, 427 I | mormorava, soffocatamente, Laura.~ ~— Non ha perdonato, ti 428 I | Non ha perdonato, ti dico, Laura...~ ~— Lasciami andare... — 429 I | disse, di nuovo fredda.~ ~— Laura, pentiti; Laura, domanda 430 I | fredda.~ ~— Laura, pentiti; Laura, domanda perdono.~ ~— È 431 I | appesantiva sulla spalla di Laura per piegare alla genuflessione 432 I | Devi domandare perdono, Laura.~ ~— No, giammai! — diss’ 433 I | largamente la ignota ragione.~ ~— Laura, Laura — egli riprese, cercando 434 I | ignota ragione.~ ~— Laura, Laura — egli riprese, cercando 435 I | hai fatto questo? — gridò Laura con le mani nei capelli.~ ~— 436 I | Di quale castigo parli, Laura?~ ~— Un ingiusto castigo, 437 I | delle cose e del tempo.~ ~— Laura, di’ quel che pensi; parla, 438 I | debole come un fanciullo... Laura, di’ tutto: nulla è peggio, 439 I | dire — ella dichiarò.~ ~— Laura, non chiudere la tua anima, 440 I | soffri!~ ~— Non ho mentito, Laura; ho conosciuto tutta la 441 I | pianto?~ ~— Le prime lacrime, Laura, le prime!~ ~— Non è la 442 I | Domani sarà come stanotte, Laura; e come stanotte sempre.~ ~— 443 I | guardando il letto di morte.~ ~Laura chiuse gli occhi. Poi, quietamente, 444 II | vendicata del tradimento di Laura e di Cesare, quando con 445 II | punendo soltanto Cesare e Laura, forse, forse punendo la 446 II | infamia insieme a quella di Laura e di Cesare. E adombrata, 447 II | innegabile fatto con cui Laura aveva insultato il suo dolore 448 II | dalle perverse labbra di Laura: e che giammai, giammai, 449 II | dopo le fatali parole di Laura, fatali quanto la fatalità 450 II | di piazza Vittoria, dove Laura, dopo il trasporto di Anna, 451 II | viaggio. Non una parola a Laura. Fatto questo, chiese una 452 II | porta, dietro al cameriere. Laura era vestita di uno strettissimo 453 II | piccola mano.~ ~— Buona sera, Laura — egli rispose, toccando 454 II | mentre egli aspettava che Laura parlasse.~ ~— È una bella 455 II | una bella stanza — disse Laura.~ ~— Bella.~ ~— Ci resti 456 II | Che è quel liquore? disse Laura.~ ~— Gin. Ne vuoi?~ ~— No.~ ~— 457 II | come si sarebbe liberato di Laura, dopo quel duello di parole 458 II | dirci.~ ~— T’inganni.~ ~— Laura, tu non muterai il destino.~ ~— 459 II | Esso è immutabile, Laura.~ ~— L’ho già mutato il 460 II | delle disfatte morali, che Laura gli ispirò compassione, 461 II | gli altri. Che ti serve, Laura, se Anna è sparita, macchiata 462 II | tu? Meglio sarebbe stato, Laura, che tu avessi sposato Guido 463 II | diventando aspro, di nuovo.~ ~Laura pensava: poi, a un tratto, 464 II | Vieni via: vieni a casa.~ ~— Laura, taci.~ ~— Ti sono venuta 465 II | prendere, andiamo.~ ~— Finisci, Laura, non intendi nulla, non 466 II | quelle risposte così recise, Laura si levò e prima quasi che 467 II | tese: guardò negli occhi Laura, a traverso il velo.~ ~— 468 II | quello che hai fatto, tu, Laura. Oh te ne puoi gloriare! 469 II | freddamente, mentre le mani di Laura stringevano invano le sue.~ ~— 470 II | le sue mani da quelle di Laura.~ ~— Rammentati, rammentati! 471 II | svelta e giovanile persona di Laura.~ ~— Vuol dire che siamo 472 II | ventitré anni, per suicidio! Laura, sono vecchio e ho vissuto, 473 II | Non parlare di onore, Laura: voi, donne, non ve ne intendete.~ ~— 474 II | Credi quel che vuoi, Laura — egli concluse evasivamente.~ ~ 475 II | primi giorni — singultò Laura.~ ~— No, no.~ ~— Un mese 476 II | lascio andare...~ ~— No, Laura, finisci...~ ~— Una settimana, 477 II | morta, Cesare, sono io, Laura, la tua Laura...~ ~— Laura... — 478 II | sono io, Laura, la tua Laura...~ ~— Laura... — egli ripetette, 479 II | Laura, la tua Laura...~ ~— Laura... — egli ripetette, perduto 480 II | infinita dolcezza — dimmi Laura, Laura, come ai tempi in 481 II | dolcezza — dimmi Laura, Laura, come ai tempi in cui mi 482 II | vincolatrici braccia.~ ~— Laura, lasciamoci, è tempo.~ ~— 483 II | ne andare, amor mio.~ ~— Laura, lasciami, tu non sai quel 484 II | desisti.~ ~— È inutile, Laura.~ ~— Per pietà di me, per 485 II | prego, ai tuoi piedi, io, Laura, la tua Laura, la superba 486 II | piedi, io, Laura, la tua Laura, la superba fanciulla, la 487 II | mi lasciare.~ ~— Alzati, Laura...~ ~— Debbo piangere qui... 488 V | ricordi...~ ~— No, non è stata Laura — disse Carafa — è stato 489 V | voluto.~ ~— Che tipo quella Laura — osservò Palliano, fermandosi 490 V | signor Dias e la signorina Laura Acquaviva?~ ~— Così pare.~ ~— 491 V | Un’ora di ritardo: Laura e Cesare si saranno uccisi — 492 V | Cesare dava il braccio a Laura, tenendo il cappello in 493 V | neri stretti nella mano. Laura era vestita tutta di bianco, 494 V | morte di sua moglie, mentre Laura, vestita tutta di bianco, 495 V | ritardo — disse Cesare, mentre Laura stringeva amabilmente la 496 V | Ho tardato io, non Laura: ella era pronta alle otto 497 V | ombra apparsa sul volto di Laura, di aver detto una corbelleria.~ ~ 498 V | Mentre Cesare Dias e Laura Acquaviva si avvicinavano 499 V | prete pregava, a capo basso. Laura aveva aperto il libro di 500 V | della pronunzia sacerdotale, Laura, con la sua voce limpida 501 V | legittima sposa la signorina Laura Maria Acquaviva?~ ~— Non 502 V | rispose: non aveva udito. Laura lo guardò fisso e lo chiamò 503 V | legittima sposa la signorina Laura Maria Acquaviva?~ ~Cesare 504 V | affanno che scoppia.~ ~— Voi, Laura Maria Acquaviva, volete 505 V | Voi, Cesare Dias e Laura Maria Acquaviva, siete uniti 506 V | essi chinavano la testa, Laura profondamente prostrata 507 V | Cesare, l’anello disse Laura, quietamente.~ ~Egli distese 508 V | incrociò le mani sullo stomaco. Laura intese.~ ~— È finita? — 509 V | ascoltava in silenzio e Laura rispondeva col suo bel sorriso. 510 V | firma? Non volete firmare?~ ~Laura guardò Cesare, interrogandolo: 511 V | senza rammentarsi che anche Laura doveva firmare. Con la sua 512 V | firma di donna maritata: Laura Dias Acquaviva, con una 513 V | signor parroco — disse Laura, prendendo il braccio di 514 V | arancio.~ ~Avanti a Cesare e a Laura andava il sagrestano, con 515 V | diradare. La bianca figura di Laura, portandosi seco il suo 516 V | certo punto, la mano di Laura che si stendeva a Giulio, 517 V | Malaugurio, eh? — disse Laura, ridendo un poco.~ ~— Non 518 V | ci decideremo — corresse Laura, gentilmente.~ ~— Già — 519 V | gennaio, forse — rispose Laura, vedendo che Cesare non 520 V | No.~ ~— Vale a dire, che Laura non ti piace?~ ~— Mi piace, 521 V | Forse hai ragione. Povera Laura, allora!~ ~— Povera... e 522 V | Cesare e che compatiamo Laura.~ ~— Resta inteso.~ ~— Dove 523 V | un pezzo. Due o tre volte Laura s’inchinò verso Cesare, 524 V | vuoto e fumava. Pian piano Laura passò il suo braccio sotto 525 V | che sei?~ ~— Indifferente, Laura.~ ~Ella si arrestò un istante: 526 V | chiedo mai a che pensi, Laura.~ ~— E fai male. Io sono 527 V | fossi una donna di talento, Laura — le rispose Cesare, glacialmente.~ ~— 528 V | Anche tu vi eri nel passato, Laura.~ ~— Maledetta l’ora di 529 V | Cesare opponesse all’ira. Laura stette qualche minuto in 530 V | Perché questo bene è inutile, Laura: e perché è anche dannoso.~ ~— 531 V | più capaci di felicità, Laura.~ ~— Ma perché?~ ~— Dunque 532 V | venivano dal loro matrimonio. Laura, senza volgersi, salì presto 533 V | nell’assenza di Cesare, da Laura che era rimasta padrona 534 V | e Dias, non era finita. Laura aveva anche trasformata 535 V | biondi capelli, non parve a Laura soltanto un segno di tregua: 536 V | levando il capo.~ ~— Sì, Laura: ho imparato a compatire.~ ~— 537 V | Non può piacerti. Ah Laura, Laura, il criterio della 538 V | può piacerti. Ah Laura, Laura, il criterio della vita 539 V | immensamente triste, ci pensi, Laura?~ ~— Non importa: purché 540 V | pianto. Si morse le labbra, Laura: ma la parola era stata 541 V | tanto sdegno nella voce di Laura, e gli occhi azzurri di 542 V | imminente, furiosa scena.~ ~— Laura, non parliamo più di ciò, 543 V | ragioni che per questo?~ ~— Laura, smetti, o me ne vado.~ ~— 544 V | dell’amore?~ ~— Per l’onore, Laura.~ ~— E, ripeti, ripeti, 545 V | sgomentata.~ ~— Lascia stare, Laura, non interrogarmi.~ ~— Eppure 546 V | parole mi fanno soffrire, Laura, non ti è dato di consolarmi.~ ~— 547 V | era una dolce creatura, Laura; era un’anima fiera, energica, 548 V | un altro confidente che Laura? Abbiamo errato insieme: 549 V | di chiederlo.~ ~— Già.~ ~Laura si passò una mano sulla 550 V | fantasia, forse?~ ~— No, Laura, è una realtà.~ ~— Un morbo 551 V | Voglio sapere che è.~ ~— Laura, sei donna: queste infinite 552 V | maschili e femminili?~ ~— Sì, Laura, purtroppo.~ ~— L’amore 553 V | affannando ostinatamente Laura.~ ~— Ma io sono un uomo; 554 V | niente, tu l’ami — singhiozzò Laura.~ ~— Senti, senti, io non 555 V | ostinata, insopportabile.~ ~Laura levò la testa, guardandolo. 556 V | visto quella casa, capisci, Laura? Ho veduto quella stanza 557 V | odo il rumore di un bacio, Laura, Laura, mi pare che siano 558 V | rumore di un bacio, Laura, Laura, mi pare che siano le labbra 559 V | Inorridita, per lui, per sé, Laura lo guardava. E con un accento 560 V | Vieni — disse ancora Laura.~ ~E lo condusse, per mano, 561 V | Siedi — gli suggerì Laura.~ ~Egli sedette sul seggiolone, 562 V | volta. La bianca figura di Laura si allontanò un momento 563 V | Russia. Lo aveva trovato Laura, aperto sopra una sedia, 564 V | fissavano quei ricordi, Laura gli aveva preso le mani:~ ~— 565 V | sera del tradimento che Laura aveva evocato col calore 566 V | poteva distogliere i suoi, Laura batté i denti dal terrore:~ ~— 567 V | spavento ti fanno i fantasmi, Laura? E allora perché porti la 568 V | Non posso, non posso — Laura gridò, stringendo più forte 569 V | Qui non vi sono spettri, Laura, perché Dio, non ne manda, 570 V | Irreparabile! — esclamò Laura, levando le braccia al cielo.~ ~— 571 V | Dio mio, Dio mio — pregò Laura, sottovoce, perché la soccorresse 572 V | Maria, Maria — supplicò Laura, per poter ascoltare senza 573 V | simile non si cancella mai, Laura. Non sono una belva, sono 574 V | Addio, Cesare.~ ~— Addio, Laura.~ ~Se ne andò, fiera, rigida, 575 VI | seguente alle sue nozze con Laura, Cesare Dias aveva ricevuto 576 VI | esistenza in comune con Laura! Uccidere Luigi, che infinita, 577 VI | la tormentosa veglia con Laura e alle sette del mattino 578 VI | evitando così d’incontrare Laura e di avere con lei un’altra 579 VI | disponeva le sue valigie. Era Laura. Cesare ebbe tale un moto 580 VI | tranquillità è finita.~ ~Ma Laura sembrava tranquillissima. 581 VI | attraversare il cammino da Laura, si decise a infrangere 582 VI | procurato la presenza di Laura, e vi subentrava una di 583 VI | badava alla lettura, mentre Laura, assai metodicamente, voltava 584 VI | tanto trasaliva all’idea che Laura si sarebbe frapposta fra 585 VI | Io ho i miei affari, Laura, a Roma.~ ~— Io te li lascio 586 VI | spiegazioni. Le parole di Laura, semplici e quasi affettuose, 587 VI | trasformazioni: e forse Laura potea anche, volendo, diventare 588 VI | E Cesare fu convinto che Laura sapesse perfettamente che 589 VI | neppure più della presenza di Laura.~ ~Due o tre volte, in quell’ 590 VI | alla premura di quell’uomo. Laura non si turbava. Usciti da 591 VI | viaggio, dalla compagnia di Laura, egli, adesso, nelle ombre 592 VI | Parlate piano: vi è Laura, nell’altra stanza.~ ~— 593 VI | nell’altra stanza.~ ~— Come, Laura? — domandò Palliano, stupefatto, 594 VI | fare — osservò Cesare.~ ~— Laura?~ ~— Senti, è proprio una 595 VI | dodici. Bussò alla porta di Laura: ella aprì subito. Così 596 VI | stringerla.~ ~— Buon giorno, Laura. Stai bene, hai passato 597 VI | sorridendo.~ ~— Che fai, oggi, Laura?~ ~— Nulla: ti aspetterò.~ ~— 598 VI | tutto?~ ~— Non so nulla, Laura.~ ~— Se lo saprai, più tardi, 599 VI | dirai?~ ~— Lascia stare, Laura.~ ~— Me lo puoi dire: vedi 600 VI | soddisfatta.~ ~— A rivederci, Laura.~ ~— A rivederci, Cesare.~ ~ 601 VI | se ne andò.~ ~Liberato di Laura, uscendo di casa, Cesare 602 VI | e la voce affannava — Laura ha fatto qualche cosa?~ ~— 603 VI | voltandosi sull’origliere, verso Laura che si avanzava.~ ~— Dormivi?~ ~— 604 VI | inteso rientrare — disse Laura semplicemente.~ ~— Ti ho 605 VI | Siamo in cattivi momenti, Laura — egli riprese, dopo un 606 VI | scendevano alla tavola rotonda. Laura interrogò Cesare, con uno 607 VI | Preferisco uscire con te, Laura. Va’ a vestirti.~ ~Subito 608 VI | quella sera; voleva condurre Laura a pranzo, e poi a teatro; 609 VI | l’opprimeva. Sentiva che Laura aveva compresa questa necessità 610 VI | trovarono ambedue nel salottino; Laura assai giovanilmente vestita 611 VI | Quanti anni hai adesso, Laura?~ ~— Perché mi chiedi questo?~ ~— 612 VI | Ti potrei essere padre, Laura, e sembro tuo nonno.~ ~— 613 VI | aveva dato il braccio, a Laura. Risalivano il Corso, facendosi 614 VI | solamente un profondo saluto a Laura. Quasi quasi Cesare avrebbe 615 VI | ripreso le forze. Egli e Laura continuarono la loro strada, 616 VI | serena.~ ~Cesare trattava Laura, quella sera, con quella 617 VI | sforzo immenso su se stessa, Laura restò nella sua parte di 618 VI | Perché mi tratti così?~ ~— Laura, te ne prego, non ci guastiamo 619 VI | palco per il teatro Quirino. Laura, però, non sapeva più dominare 620 VI | L’albergo è lugubre, Laura.~ ~— Allora accompagnami 621 VI | ritrovo cortese o galante. Laura e Cesare erano quasi soli, 622 VI | cognac rimasto intatto e Laura guardava gli anelli della 623 VI | egli mormorò, aiutando Laura a rimettere il suo mantelletto 624 VI | guardare.~ ~— Hai un soldo, Laura?~ ~— Sì.~ ~— Buttalo nella 625 VI | aggiustando la sedia di Laura, togliendole il mantello, 626 VI | perché non poteva lasciare Laura sola nel palco. Erano in 627 VI | respirare meglio un poco. Laura e Cesare andarono e vennero, 628 VI | in visibilio l’uditorio. Laura, ascoltando, sorrideva un 629 VI | ad applaudire, si volse a Laura. E la vide con la faccia 630 VI | le domandò Cesare.~ ~Laura non rispose, non si voltò: 631 VI | leggeva, nella faccia di Laura, le medesime espressioni 632 VI | cui non vi era scampo. Ah Laura, la sua complice, messa 633 VI | tenerezza. Uniti e divisi!~ ~— Laura... — egli chiamò, come per 634 VI | finalmente guardò nel palco di Laura e di Cesare Dias, per un 635 VI | disse pianissimamente Laura, a quel sorriso.~ ~— Che 636 VI | suo complice.~ ~— Nulla — Laura rispose sordamente.~ ~E 637 VI | sorriso, sotto l’occhialino di Laura, sotto gli occhi su lei 638 VI | tutta, a quel movimento.~ ~— Laura, Laura — mormorò Cesare, 639 VI | quel movimento.~ ~— Laura, Laura — mormorò Cesare, distogliendosi 640 VI | vertigini.~ ~— Non guardare più, Laura.~ ~— Che dici?~ ~— Non guardare 641 VI | tutto il desolato stupore di Laura che aveva la fluttuazione 642 VI | bruni, fieri e dolci. Quando Laura tornò sul davanti del palco, 643 VI | andiamo via.~ ~— È inutile, Laura, non me ne vado.~ ~— Andrò 644 VI | quello spasimo.~ ~— Senti, Laura — le rispose freddamente — 645 VI | i neri capelli, quella, Laura lo sentiva, non l’avrebbe 646 VI | come potea lasciar sola Laura, nel palco? Eppure egli 647 VI | gli chiese affannosamente Laura, vedendo che egli non si 648 VI | Maria, Maria santa! — invocò Laura, sentendosi mancare, chiudendo 649 VI | gravissimo, siamo al castigo, Laura, che può essere la tragedia 650 VI | vista, Cesare?~ ~— Niente, Laura...~ ~— L’hai lasciata andare?~ ~— 651 VI | idea.~ ~— Che importa, ciò, Laura?~ ~— Hermione muore, per 652 VI | Sei certa di questo, Laura? — egli domandò smarrito.~ ~— 653 VI | temi che sia un fantasma, Laura?~ ~— Temo che sia una donna — 654 VI | Cesare, mentre aiutava Laura a mettere il suo mantello 655 VI | neanche tenersi a braccetto, Laura e Cesare affrettarono il 656 VI | guardarli. Le labbra di Laura tremarono. Si avanzarono 657 VI | momento.~ ~— Buona notte, Laura.~ ~— Te ne vai? — diss’ella, 658 VI | con me, su.~ ~— Non posso, Laura.~ ~— Non ti ho dato fastidio, 659 VI | tardi, è tardi, buona notte, Laura.~ ~Sul pallido volto di 660 VI | insieme al Rome.~ ~— Vi è Laura, non si può parlare.~ ~— 661 VI | all’albergo, Cesare trovò Laura nel salotto. Le tre stanze 662 VI | luce vivissima: e in mezzo Laura seduta, pallidissima tremante.~ ~— 663 VII | passata la notte a consolar Laura — mormorò Palliano, che 664 VII | chiarito le ombre, intorno a Laura, ma che non aveano vinto 665 VII | la sua paura: la porta di Laura era serrata. Pure si udiva 666 VII | della serratura e capì. Laura non si era spogliata, si 667 VII | Carafa si ricordò:~ ~— E Laura? — domandò, rivolto a Cesare.~ ~— 668 VII | Divertente, eh?~ ~— Non credo che Laura si sia divertita.~ ~— E 669 VII | bene?~ ~— Va bene. Purché Laura non sappia qualche cosa! — 670 VII | aveva nulla di deciso: aveva Laura all’albergo, chi sa in quale 671 VII | grande vuoto, nel cervello. Laura non era nel salotto: tutto 672 VII | avanzò, nella stanza di Laura: la chiamò, non rispose. 673 VII | un fiammifero, vide che Laura era seduta presso il letto, 674 VII | intorno.~ ~— Buona sera, Laura!~ ~— E già notte? — diss’ 675 VII | Ti ho lasciato così sola, Laura, anche oggi... — ed esitava 676 VII | andremo?~ ~— Dove tu vuoi, Laura.~ ~— Non hai nessun affare, 677 VII | Torniamo a Napoli — propose Laura, d’un tratto.~ ~— A far 678 VII | e niuna fibra tremò, in Laura, a quel bacio, poiché ella 679 VII | ignota a cui erano ignoti, Laura e Cesare risalirono nelle 680 VII | non si pubblicasse nulla: Laura si era ritirata nella sua 681 VII | Udendo annunciare qualcuno, Laura aveva subito chiuso la porta 682 VII | lontanissimo, porta con te Laura, sta tre anni, dieci anni 683 VII | a bussare alla porta di Laura ed a lei, che si presentò 684 VIII | in cui ella era apparsa, Laura Dias, due volte, aveva dovuto 685 VIII | sembrava uscita dalla tomba, in Laura che si claustrava per non 686 IX | aristocratica piccola carta: — Laura Dias Acquaviva.~ ~Ella non 687 IX | tacendo, che la dama parlasse. Laura Dias si guardò intorno, 688 IX | quietamente aspettava che Laura Dias parlasse. Costei stava 689 IX | sospirò profondamente Laura.~ ~— Così? E allora, perché 690 IX | Cleveland si chinò verso Laura Dias a investigarne, sul 691 IX | dunque, il Suo spettro?~ ~Laura gemette, dicendo di sì.~ ~— 692 IX | Ah sì, sì, sì! — gridò Laura, tendendo le braccia al 693 IX | solenne che tutta l’anima di Laura fremette, al suono di quella 694 IX | Io, signora — disse Laura, aprendo le braccia, scivolando 695 IX | Oh Signore! — fece Laura, abbattendosi al suolo, 696 IX | febbrile, ardente della misera Laura; con un lieve moto, tenendone 697 IX | stessa si prostrò, accanto a Laura. La luna chiariva queste 698 IX | slancio dei cuori, Hermione e Laura dissero l’invocazione al 699 IX | levando le braccia al cielo Laura Dias.~ ~— Come noi li rimettiamo 700 IX | dato, più mai — rispose Laura, in una profonda e quieta 701 IX | una pacata desolazione, Laura.~ ~— E allora rinunzi anche 702 IX | altitudini del cielo.~ ~Laura la guardò coi suoi timidi 703 IX | spero!~ ~— Speriamo! — disse Laura, desolatamente.~ ~— Altrimenti 704 IX | mistero,~ ~— Che dice? — gridò Laura, indietreggiando, mettendo 705 IX | disse Hermione, conducendo Laura presso la bianca balaustra, 706 IX | essa e la sua Chimera.~ ~Laura la guardava, con occhi pieni 707 IX | seguirà, laggiù... — proruppe Laura, nuovamente trambasciata.~ ~— 708 IX | bizzarro che sul volto di Laura già tanto pallido, così 709 IX | levandosi anche lei.~ ~Ma Laura non resse: tese le mani 710 IX | quelle smorte e ardenti di Laura.~ ~— Obbedirò — disse Laura, 711 IX | Laura.~ ~— Obbedirò — disse Laura, dopo il bacio, umilmente.~ ~ 712 IX | guardava andar via. Quando Laura fu sulla soglia, ella le 713 IX | le disse, da lontano:~ ~— Laura, si ricordi che abbiamo Dal vero Par.
714 27 | bassa voce, poi null'altro. Laura aveva ballato e molto, aveva 715 27 | fresca, così squillante, che Laura ne provò un sussulto di 716 27 | Nell'aperta pianura, Laura aveva lanciato il suo cavallo 717 27 | all'estremità del viale Laura si fermò e si voltò. Il 718 27 | riconobbe il conte Riccardo.~ ~- Laura! - chiamò egli con una voce Fior di passione Novella
719 8 | IDEALE.~ ~ ~ ~Laura, ritta presso il tavolino, 720 8 | semiaperto sul tavolino. Laura era vestita di broccato 721 8 | meraviglioso, la contessa Laura pensava. Ma si scosse:~ ~- 722 8 | congratulo con voi, contessa Laura: voi avete carattere. Carattere 723 8 | potrebbe farvi piangere, Laura?~ ~- Mi chiamate per nome, 724 8 | una grande scappellata. Laura sorrise.~ ~- Verrete più 725 8 | argenteria in cucina. La contessa Laura non amava il fracasso in 726 8 | Cesare.~ ~- Non scherzate, Laura.~ ~- Non scherzo, vi voglio 727 8 | labbra.~ ~- Ve ne scongiuro, Laura, non mentite! Rimanete bella, 728 8 | so che v'amo.~ ~- Addio, Laura.~ ~- Non ve ne andrete, Piccole anime Parte
729 4 | sembrano una persona sola. Laura ha i capelli di un biondo 730 4 | riuniti in un nodo sulla nuca. Laura ha gli occhi di un azzurrino 731 4 | aperti e molto sorpresi. Laura ha il viso ovale, una bocca 732 4 | si formano due fossette. Laura ha un piede piccolo, una 733 4 | Beatrice desidera di vedere Laura. Vestono di rosa-pallido, 734 4 | azzurro smorto, sempre eguali: Laura ha un cerchiolino d’argento 735 4 | anelluccio, un rubino al dito. Laura è più seria, più malinconica, 736 4 | infantile nelle domande. Laura ama la musica e l’ascolta 737 4 | entusiasma della poesia. Laura ha più gusto: Beatrice ha