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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Io ho sempre avuto poco tempo di voler bene a qualcuno.
Quell'estate era così calda che né meno in cielo c'era posto per lei. Pareva
che il sole si levasse sempre più grande, ed era impossibile farsi un'idea di
quando sarebbe tramontato.
Siepi polverose, cipressi che parevano per seccarsi, alberi, morti, saggine e
granturcheti doventati bianchi, fili di ragno così lucenti che parevano di
metallo che tagliasse le mani, usci screpolati, botti sfasciate, la terra così
dura che non la lavorava più nessuno, i letti dei torrenti senza libellule e
con l'erba appassita, salci che non crescevano più, gelsi con la foglia
piccola, vomeri lucenti, sassi che scottavano, nuvole rosse come fiamme, stelle
cadenti!
Una cicala, sopra il nocchio d'un olivo, canta: la vedo. Mi ci avvicino, in
punta di piedi, stando in equilibrio dall'una zolla all'altra. La stringo. Le
stacco la testa.
* * *