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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Oggi sono rientrato nella chiesa della mia parrocchia. Lo
scialbo bianco è uguale a quindici anni fa: ho creduto riconoscere, su una
colonna, vicino a una panca, una scalcinatura che ogni domenica allargavo
sempre più con le unghie. E mi son ricordato dei fiori finti, a mazzolini,
portati al curato dalle due zitelle che andavano sempre insieme e facevano poca
elemosina, e tutti dicevano che erano avare. Oggi mi dispiace di averle odiate
con feroce avversione, quasi sempre inciampando se mi voltavo a perseguitarle
con gli occhi.
E tutte quelle ragazze, forse ora madri, e non le riconosco, di cui ero un poco
innamorato!
Ma quanto piansi quando mi confessai per la prima comunione!
Ora non ho più paura quando suonano le campane, ma mi piace ch'io volessi
mettere al collo di una di quelle ragazze un nastro uguale alla riga ch'era per
margine a ogni pagina del libro di preghiere della mamma. La voce di quella
ragazza mi faceva lo stesso effetto di quando mi guardava; ed io ridevo che la
mamma sapesse a pena leggere, ma mi pentivo tanto d'aver ficcato pezzetti di
cartasuga dentro il calamaio.
Riesco fuori dalla chiesa, sicuro che il suo scialbo sia più fresco della
primavera che inonda la piazzetta sbilenca di San Donato; e, scesi gli scaloni,
mi volto a dietro, in su, a guardar le campane.
Me ne vo con meno dispiacere, perché vedo che un branco di passerotti hanno il
nido sul tetto.
* * *