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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
All'ombra il carraio verniciava di cinabro mescolato al
minio le ruote dei carri da contadini; e poi, con un fusello infilato nel mozzo
e tenuto tra ambedue le palme, le portava al sole, appoggiate al muro. Qualche
volta andava a levare con il manico del pennello una mosca che c'era rimasta
attaccata. Tutte le mattine passavo il tempo così, senza parlar mai al carraio,
sedendomi sopra un mucchio di breccia che lo stradino teneva già pronta per
l'inverno.
Mattinate dolci di sole, quando cominciavo a sbadigliare di fame; e io ne
provavo un senso indefinito, quasi di sonnolenza e di piacere! Pensavo, allora,
che da grande avrei scritto un libro differente a tutti quelli che io
conoscevo: qualche storia ingenua e tragica che pareva uno di quei pampini che
il vento mi faceva cadere tra le ginocchia; ecco; come c'è questo pampino, ci
sarà il mio libro.
E sentivo un fremito.
Il carraio seguitava a verniciare; e, talvolta, m'illudevo che anch'egli
vedesse riempirsi la distanza tra me e lui, delle persone che mi pareva di
vedere.
Egli è buono, pensavo; egli non dice niente né a me né a loro perché io non
creda che gli si dia noia.
Tutta la strada era piena di persone, come un incubo trasparente e leggero, che
si movesse anche ad un alitare di vento; come si moveva la mia anima.
Alla fine dovevo supplicare questa gente che mi desse un poco di tregua: la sentivo
attorno alla mia giovinezza come insetti attorno ad un lume acceso allora
allora. Qualcuno mi perseguitava e mi faceva venire i brividi; un altro voleva
stare in casa con me, ed io non potevo mandarlo via.
Ecco che il mio libro doventava la vita stessa, la gente cioè che conoscevo!
Ma soffrivo e sentivo una specie di malessere vertiginoso; e m'invogliavo di
pigliare a sassate, per scherzare.
In vece, i moscerini m'entravano negli occhi; e mi venivano le lacrime.
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