Federigo Tozzi
Bestie

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Mi piacciono quelle persone che adoprano, parlando, modi di dire differenti a tutti gli altri. Mi sembrano, le loro conversazioni, riconoscibili, amicizie a cui ci si possa affidare di più.
E, così , ho imparato che le cose hanno per ogni persona una fisionomia differente.
Una persona si distingue più profondamente dal suo modo di parlare che dal suo viso.
Con quale voce, per esempio, dovrei parlare di un bel prato verde? E con quale altra di questa crocetta d'oro ritrovata per caso e che la mia mamma portava?
Ed io ho la certezza che sia viva da vero, la mia mamma!
Sono venti anni che è morta? No; non è vero. È viva ancora.
Ecco ancora le sue vesti, ch'ella si metterà. Ecco il suo armadio, le bottiglie dei profumi, il suo cappello.
La porta della mia camera l'ha lasciata aperta lei; stasera non mangerò, se non c'è lei insieme con me.
Le farò trovare un grande piatto di fichi maturi; ne è ghiotta.
Il pane fresco; e lo metterò al suo posto, su la tavola. Il suo bicchiere alto e scannellato, di vetro un poco verde e con il fondo rossiccio di vino che non si può lavare più.
Ho imparato a vivere con la mia anima! Ora devo imparare a vivere con la mia mamma.
Non abiterò più nessuna casa dove non sia anche lei; io la seguirò con un'obbedienza che i fanciulli non hanno.
Io non parlerò che alla mia mamma.
Ed ella mi ricomprerà un paio di piccioni a cui taglierà le ali, perché non volino via.

* * *


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