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Entrò nell'uscio indicato
dalla lettera, passando tra alcune donne che non si scansarono. La scala era
buia e sudicia, con odore di lezzo e di cipria.
Al primo piano, dalla porta aperta un poco,
scorse, con una vestaglia rosea, una prostituta; che lo guardò quasi
ironicamente.
Al secondo piano era un altro appartamento aperto
lo stesso. Si soffermò per ascoltare: udiva alcune voci allegre di donne; una
canticchiava. Se ne dette la peggiore spiegazione e poi la migliore. Ma
rabbrividì: "È possibile che Ghìsola si trovi in mezzo a tale
gente?". E, come per fuggire, salì più in fretta gli altri scalini.
Si fermò, con il respiro mozzato, all'ultimo
piano. Vi era un salotto con una tavola ovale in mezzo: la vista gli si
offuscò. Allora intravide, confusamente, una donna distesa in un canapè, che
conversava con un soldato; il cui berretto era distante da loro, sopra una
sedia.
Questa donna ebbe paura di Pietro, che la fissò
stravolto. Toccò con una mano il ginocchio del soldato, ed ambedue gli posero
gli occhi addosso. Egli fece un altro passo, ma gli pareva di non avere più
gambe: era come dinanzi ad un incubo improvviso; a cui non voleva credere.
Balbettò qualche cosa, ma la donna non rispose. Allora egli si convinse
d'averla offesa e stava per andarsene. Ma in quel momento, Ghìsola s'avanzò da
un uscio aperto. Scorgendolo, si arrestò subito; impallidì fino quasi a
svenire; ma poi tornò a dietro, sorreggendosi con un gomito lungo il muro, come
torna indietro un topo mezzo schiacciato dal colpo avuto.
Per non soccombere alla sensazione che Pietro
aveva di perdere l'equilibrio, dopo essersi sentito afferrare come da una
forza, la seguì a caso in una stanza di cui vide soltanto la finestra.
Ella si era già tolta la giacchetta troppo
sporca, quando egli entrò; ma aveva dovuto sedersi, perché fosse meno visibile
il profilo della gravidanza.
Egli si curvò a baciarla, quasi piangendo:
«Perché stai così?».
Ella non sapeva quel che rispondere: "S'è
accorto che sono gravida? E quando glielo devo dire? Mi aspettavo che avvenisse
questo". Poi parlò:
«Sono tutte donne qui».
Egli, istantaneamente, non le credette più, e
rispose:
«Ma io non voglio. Rivestiti. Perché hai questo
livido nel braccio?».
Ella temeva d'imbrogliarsi, ma rispose:
«Mi son morsa da me».
Egli pensò che poteva esser vero. Poi, dopo una
pausa, nella quale sperò che tutto si dissipasse, le disse:
«Andiamo via di qui, ti voglio parlare».
«Stiamo qui. Io non esco oggi».
Ci fu un'altra pausa, che gli fece pensare:
"Perché non ho chiesto di quale specie è il tradimento suo? Così non mi
accerterò mai di niente. Che posso dirle?".
«Non mi piace questa casa. E che casa è?»
«Te lo dirò; non c'è niente di male».
Ella aveva deliberato più d'una volta di
confessargli la gravidanza; ma ora le parve impossibile; e voleva nasconderla
proprio davanti alla sorpresa. Egli si decise a parlare più in fretta.
«Alzati».
Entrò la padrona dell'abitazione: una donna
robusta e tarchiata, con una cintola di cuoio bianco intorno alla vita; una
levatrice che teneva a retta le partorienti.
Pietro si volse a lei intimorito dell'effetto che
i suoi sospetti avrebbero potuto produrle. Cercò di spiegarle perché si
trovasse lì. La donna, che sapeva tutto, non vide nessun riparo per Ghìsola; e
temette ch'egli l'avrebbe uccisa.
Ghìsola guardava la finestra, per buttarvisi; con
un impulso isterico, reso più possibile dalla sua gravidanza.
La donna s'indugiò, accomodando il lavamano,
ripiegando una salvietta, vigilando Pietro con la coda dell'occhio e cercando
di chiedere a Ghìsola quel che dovesse fare.
Pietro aspettava ch'ella se ne andasse, mentre
tutti i suoi gesti lo impazientivano. In fine, con grande sforzo, le disse:
«Voglio restare solo con Ghìsola».
E Ghìsola, avendo nel frattempo infilata un'altra
camicetta, senza alzarsi dal canapè e senza che egli vedesse niente, rispose:
«Vada pure... Ci penso io».
Ma il suo terrore non diminuiva; e le pareva che
avrebbe dovuto inginocchiarsi subito.
La donna escì con circospezione; e non chiuse
l'uscio, ponendosi ad origliare. Pietro, accorgendosene, prima di chiedere
qualche spiegazione, volle chiuderlo; ma non riuscì a spingere il chiavistello.
Nondimeno non avrebbe voluto offendere Ghìsola, con le domande che doveva fare,
più propenso ad attendere ancora.
Ella si alzò:
«Non chiudere... Non ci ode nessuno».
Allora egli, voltandosi a lei con uno sguardo
pieno di pietà e di affetto, vide il suo ventre.