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Giobbe avrebbe avuto meno pazienza di me! Tuttavia non mi sono adirato della sua letterina, perché l’ho trovata abbastanza spiritosa; e lo spirito mi piace, specialmente quando in parte... è meritato. Perciò le dico subito quello che ho creduto o sperato e credo e spero di trovare in Annalena. Ecco: un giorno Rodolfo che era in bottega del suo barbiere, legge... che c’è una signorina senese che accetterebbe corrispondenza epistolare . Rodolfo pensa: ciò non l’aspettavo e mi piace; non mi perderò sulla scelta dell’argomento, che sono felice in ogni modo quando una signorina rubi al mio cuore!
E bene, le scrive e le dice: «vorrei essere uno de’ suoi corrispondenti, per conoscere il carattere di una giovine donna». Imposta la lettera e più tardi riflette: – che bestia! non mi risponderà, perché è impossibile che una donna risponda a certe curiosità. Rodolfo aspetta due... tre giorni e la risposta non viene.
Allora riscrive e le propone una discussione su l’arte sacra, esistente in Siena.
Ma non si perde di coraggio! propone un tema più vasto; una discussione generica su l’arte.
E allora?
Signorina Annalena, a Rodolfo non rimarrebbe che abbassare la coda – se l’avesse – e andarsene.
Ma... no!
In sostanza che cosa le ha chiesto senza mai stancarsi?
Di confondere i suoi sogni, di respirare un po’ di tempo insieme, di confondere il rumore dei nostri cuori in un solo. Alle conseguenze poi non vi ha mai pensato. Chi s’occupa di certe conseguenze?
A Rodolfo l’onda libera dell’anima sgorgante senza fine nel mare delizioso della fantasia; a Rodolfo que’ giuochi di pensiero che fanno sorridere i più e che incantano i poeti, come i rosignoli i viatori. Chi s’occupa del rimanente?
Ma Annalena – ora sono io che faccio la domanda – è da vero fatta come Rodolf? Se sì, perché tanti dubbi e tante riluttanze? Se no, perché non troncargli la speranza di aver trovato quella che, senza saperlo, l’anima di Rodolfo aspettava?
Se Rodolfio non avesse trovato tanta opposizione, il colloquio sarebbe già cominciato.
Ella si duole di non aver conosciute le sue brame...
La contento io, abusando delle confidenze che il mio protetto Rodolfo mi ha fatte.
Egli, come tutti i pazzi, ha un’idea fissa: la sua è quella che un giorno (tra un anno, due...) avrà potuto comporre (come egli dice) un’operuccia drammatica. Il soggetto della quale – benché non ancora ben sviluppato, come egli lo sente confusamente – l’ha già trovato...
Ed ora su ciò mi permetta di non fare più altre parole, ché se Rodolfo lo sapesse guai a me!
Ma le dirò, per darle un documento abbastanza prezioso su di lui, che egli è iscritto nel partito socialista e che... non dico altro, altrimenti lo riconosce subito!
Deve anche comprendere che se Rodolfo non ha un carattere ben delineato e fermo dipende prima di tutto dalla sua età (19 anni) e dagli studi che hanno su di lui una grande influenza morale, a seconda degli autori di cui studia il pensiero . Deve anche comprendere che Rodolfo non ha una coltura completa, benché abbia scorazzato assai, più che nell’italiano, nella letteratura francese e tedesca.
Adesso la parola alla signorina Annalena!
Dalla camera n. 22, dell’albergo de’ Tre Re. –