Federigo Tozzi
Novale

Parte seconda

6 febbraio 1907.

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6 febbraio 1907.

Tu credi di far bene mostrandoti indifferente. È il contrario, perché sto male finché non ho trovata alcuna spiegazione o altro. Passai malissimo la notte della domenica. Piangevo quasi. E credevo già finito tutto. Io voglio trovare in te ciò che alcuna volta può mancare in me. Ma se, quando t’adoro, tu fai credere come... mi facesti credere! Uscii dalla tua casa scoraggiato, deluso. Non trovavo in te l’essere adorato, per il quale mi piace di piangere con dolcezza.

Sono un poco sognatore.

Ma non capisco perché mi si disperdano tante cose ch’io penso. Io sono veramente un artista, ma non ho ne’ miei nervi l’energia per produrre. Sono sfinito. È così.

S’io ti potessi far vedere un momento la mia anima!

Ma tu devi essere anche rude. Dimmi apertamente ciò che ti faccio pensare di me. Respingimi, fai bene. Non mi volere, finché io non abbia creato.

Sarebbe buono ch’io non sentissi nessuna amarezza scrivendo così... Ma io ti ho fatta parte di me stesso. Volerti bene significa appoggiare la mia anima alla tua.


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