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Sono stato alla Galleria di Villa Borghese, e ti mando ora queste violette colte attraverso i bellissimi prati.
Ho quasi certezza di me. I quadri che guardavo divenivano mie idee, e del loro sentimento userò scrivendo. Un paesaggio del Francia... (Non so dire ciò che ho in mente).
Ma è necessario che con un atto di volontà mi decida a star lontano dal solito studiare, il quale m’ha indebolito e confuso molto. Deve venire tutto da sé, però che sembra che l’imagini scorrano alla superficie del mio pensiero, senza ch’io le sappia fermare. Così è per ora. Non ti posso dire tutte le cose indefinite che si accolgono nel mio essere. Pare che pensi anche il mio corpo. E quando io apro le mie sensazioni per vedere che cosa abbiano dentro, vi trovo solamente il desiderio di te. (Non so se abbia detto una cosa seria facendoti ridere. Non mi piace). Sì; il mio sentimento ha origine da te. Tutto quel senso ineffabile che accompagna la mia mente è solamente il tuo amore. Tutto ciò che posso adunare nella mia volontà, è sigillato da te. Capisco che esprimo il mio pensiero balbuziendo, e con la mente debole di un fanciullo.
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Ma studia anche tu. Non t’ho mai domandato che tu capissi un quadro o altro, ma ho fatto male. Che pensi di tali ammoscimenti? Io ne rido con te (ho riveduta la tua bocca), ma desidero che tu obbedisca. Del resto, fiat voluntas tua!