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A me, se mi hai capito, non devi negare mai nessuna soddisfazione, perché voglio che tu risponda a quell’ideale che mi son fatto di te. Condizione necessaria al mio affetto. Vuoi dirmi ch’io m’illudo di te? No. A volte sento che né meno la mia imaginazione giunge a comprendere tutta la tua bellezza.
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Io mi sforzo di contraccambiare tutto ciò che sogno dentro di te. E le cose del mio passato sono come un incubo. Non t’amo per abitudine. Voglio avere sempre cagione di amarti. Ed io chiedo a te, per sempre, la mia resurrezione.
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In te ho trovato quella purezza e bellezza che m’ero finta tante volte studiando. E tutti i miei pensieri sono come una corona di fuoco a te.
Si: tu sei come il tipo eterno che avevo pensato. Ho trovato in te ciò che è di più puro, e voglio che tu m’inalzi sempre di più.
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Oh, Emma! Compissi anche le cose più vili della gelosia non lo farei se non per poterti adorare di più. Perché so che il male è dentro di me, e che basta una tua affermazione per toglierlo. Ma è necessario che questa affermazione tu la faccia.
Vedi che t’abbozzo il mio carattere, a cui non puoi rimproverare se non un esaltamento datogli dal tuo affetto.
Ma son cose passeggere. Ti scriverò sempre meglio. E ciò che sento di te sarà uno sforzo a migliorarmi sempre.
Ti devo nascondere ciò che provo? Dianzi pensavo che tu non m’avresti scritto e mi son gettato sul letto. Pensavo di ammazzarmi. In tali momenti la morte non è nulla. È l’andare là dove il pensiero giunge.