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Sono stato lungo tempo dinanzi alla Croce. (A6) Il cipresso mi teneva compagnia.
Poi che piove e vengono i lampi, (A7) ho chiuso la finestra e sto a scrivere. Andrei volentieri a letto adesso, quantunque siano soltanto le venti. Sono quasi abbattuto.
Quanto tempo passerà prima che le nostre vite abbiano le stesse siepi lungo la loro via sola?
Stasera sono simile a questo tempo, che è pieno di nuvoloni.
Penso che noi siamo molto disgraziati. Non c’è cosa tanto umile che ci possa invidiare.
Pensavo alla strada ed a’ suoi sassi. Noi siamo separati. Ci amiamo quanto nessuna immaginazione mi dà esempio. Abbiamo bisogno l’uno dell’altro per sentire che siamo umani anche noi.
Io non so che pietre metto nella tua anima. Sono pieno di spine io.
Quando ci potremo parlare?
Vorrei che la pioggia distruggesse tutto. Domani mi vorrei alzare e non veder più le stesse cose.
Penso ai vigneti co’ loro grappoli quasi acerbi.
Ma fingo che il tuo spirito sia qui mescolato nel mio.
Nessuna cosa ci può diminuire questa adorazione. Anche se Dio disponesse il mondo in tal modo che non ci vedessimo più, il nostro pensiero sarebbe sufficiente a noi.
Ma tu credi più che me in Dio. Perché Egli, che ci vede, non ti dà ciò che gli chiedi?
Smetto di scrivere, perché sono troppo triste. Come quel cipresso...