Federigo Tozzi
Il podere

III.

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III.

 

All'ora del pranzo, Luigia mandò Ilda a chiamarlo. Mangiarono la minestra quasi senza parlarsi; evitando d'irritarsi subito. Anzi, Remigio fu sinceramente pieno di garbo. Ma la matrigna sospirava, e s'occupava più d'Ilda che di lui. Dopo il lesso, egli chiese:

"Non c'è altro?"

Ella rispose:

"Quanti denari ti ritrovi? Se tu vuoi, c'è rimasto, d'una settimana fa, un pezzetto di parmigiano: l'avevo messo da parte io."

"Me lo dia."

Ella fece scostare Ilda dalla tavola, mandandole in dietro la sedia; e, senza alzarsi da sedere, aprì il cassetto; poi, siccome il suo braccio non arrivava a frugarci, disse:

"Guardaci da te!"

Il formaggio, una fettuccia dura accanto alla crosta nera, era doventato verde e asciutto, come quello che si mette nelle trappole dei topi; ma egli lo mangiò lo stesso.

Luigia, guardatolo un poco, gli chiese:

"Perché non andiamo insieme dal notaio Pollastri?"

"Lasci che prima venga a fare l'inventario."

"Io ho fretta soltanto allo scopo di fare le cose bene in regola; e in modo che fra me e te non ci sia mai niente da ridire."

Egli s'impazientì:

"Ho capito! Ho capito! Ed io voglio fare lo stesso."

Ma ella cominciò a lagrimare, guardandolo fisso; con gli occhi spalancati. Egli abbassò la testa, per dire:

"Mi pare impossibile che della mia povera mamma non ci sia rimasto né meno un anello! E pure mi pare che mio padre non avesse dato niente a lei, di quelle cose!"

"No; non voleva né meno che toccassi il cassetto. Mi regalò una catena d'oro quando ci sposammo; ma la comprò proprio allora, a posta; e, poi, non ho avuto altro."

"E dove è sparita, dunque, la roba? Vuol dire che è stata rubata."

"Chi vuoi che te l'abbia rubata? È impossibile."

"Giulia, forse."

Ma la matrigna alzò la voce; e gli disse:

"Io non ne so niente: bada di non comprometterti."

"Allora, che cosa ne pensa? Crede che l'abbia venduta lui?"

"Ah, no, di certo! Tuo padre non l'ha venduta."

Remigio perdeva sempre di più la pazienza, e batté i pugni sul dorso della sedia. Ella gli disse:

"Non c'è bisogno che tu t'inquieti. Quando fai così, non ci si parla più con te."

"E con lei ci si parla, forse? Mi pare, scusi se glielo dico, che non capisca niente!"

"Ah, già, io non ho capito mai niente!"

Egli sbuffò e si mise a camminare su e giù per la stanza, deciso a offenderla di più; ma ella, fatto il nodo al suo tovagliolo, escì.

La cugina, voltandogli sempre le spalle, lavava i piatti; e, intanto, stava ad ascoltare.

Che poteva ricavare dai discorsi di una donna a quel modo?

 

 

 


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