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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Nel tinaio, sotto un vecchio barile che aveva perduto anche
i cerchi, ritrovo una tavola di sorbo. Perdio! Se mi riesce a segarla come
voglio, mi ci viene un bel tagliere.
Prima, con la lima a triangolo, arroto i denti della sega, poi mi metto
all'opera. È legno così duro, che, per quanto consumi tutta la sugna che tenevo
incartata su la cappa del camino, non giungo alla fine. La sega brucia e
doventa pavonazza. E poi, non riesco ad andare a filo. Allora prendo un
accettino e concio la tavola alla meglio. Quando ho quasi finito, m'accorgo che
c'è un buco fatto da un tarlo. Lo voglio trovare! Spacco nel mezzo la tavola; e
in fondo al buco, che gira quasi come una spirale, lo trovo: bianco e tenero, con
una puntina rossa. Lo lascio stare: io sono Dio, ed egli è un solitario dentro
una Tebaide.
* * *