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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Da ragazzo mi compravano pochi libri. Mio padre voleva
ch'io non leggessi; e, con la scusa che mi sarei sciupato gli occhi, non cavava
mai un soldo di tasca. Quei cinque o sei che avevo, li tenevo insieme con la
biancheria; e m'avveniva che, quando tiravo il cassetto per prendere una
camicia o altro, ne aprivo uno e leggevo senza muoverlo dal suo posto.
Ma, un capodanno, la mia donna si decise a comprarmi per regalo, avendo io
insistito fin da un mese prima, quel libro del Verne che si chiama Nel paese
delle pellicce. Io cominciai a leggerlo, ma non andavo mai in fondo, perché
tornavo sempre alle pagine a dietro.
Finalmente, dopo un tre mesi, giunsi all'ultima pagina come se quelle avventure
fossero toccate a me. E più d'ogni altra cosa, forse, mi rimase a mente una
figura dov'era un orso che voleva entrare dentro una capanna.
Tutte le volte che ho visto orsi veri, ho sempre pensato a quello; e come,
guardandolo, per un bel pezzo mi scuotevo e mi smuovevo tutto.
* * *