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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Egli è tisico: con il viso giallo e incavato. Soltanto la
punta del naso ha pavonazza e con qualche bitorzolo. Porta gli occhiali e
dentro i suoi occhi pare che cada la cenere. Cammina a lunghi passi rigidi;
smuovendo, secondo il piede, le spalle.
Ella si vergogna di mettersi una rosa! I suoi guanti sgualciti e sfondati, la
sottana che le resta tra le gambe, il cappello ch'era stato di moda dieci anni
prima, le scarpe con i tacchi storti.
Si conobbero a una birreria, accanto al pubblico passeggio, di domenica: i
tavolini di pietra, rotondi, gli sgabelli di ferro verniciato, l'orchestrina
stonata, diretta dal maestro calvo.
Si sposarono.
Non escono quasi mai insieme; ed ella è seguita da un canettaccio bastardo,
spelacchiato e rattrappito, che dopo ogni trenta metri s'arresta per non cadere
su le gambe di dietro.
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