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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Mi ricorderò sempre dei bei prati verdi che cominciavano
dalla mia anima e da' miei piedi, e finivano quasi all'orizzonte. Pareva che
tutta la terra stesse zitta per forza! O lunghe ventate, che non mi davano
tempo di pensare! Forse, non ero triste quanto oggi; e tutte quelle mattine
passate in ozio mi facevano bene.
Vedevo i contadini lavorare, di lontano, sul terreno a poggetti: e mi proponevo
di andarci a parlare. Ma, fatti pochi passi, non ne avevo più voglia. Allora
guardavo le case dei poderi, sempre dietro una sfilata di cipressi, con la
strada in salita dove i carri avevano lasciato solchi larghissimi, sciupandola e
portando via qualche strisciatura dai greppi. Forse, lo ripeto, non ero triste
quanto oggi; e nel mio cuore i sogni non erano come vipere che si sentono
buone. Allora, una giornata trascorsa non mi pareva un'altra ruga della mia
fronte; e non avevo voglia di piangere, come ora, anche per piccola cosa e
anche per niente.
Ma, forse, mi pentirei io di piangere?
Io sono soffocato dal mondo; e, quando parlo, mi pare che la mia anima riesca
ad escirne fuora. E perché posso sentire odori che forse né meno esistono?
Io avevo in mente di trovare alberi, ed alberi erano da per tutto. Ma quel
cielo, tutto turchino uguale, che mi pareva fossesi chiuso soltanto pochi
momenti innanzi che io arrivassi, mi metteva un rimpianto di sogni.
Su i poggi cretacei l'aria splendeva, i fieni tremavano e luccicavano; e dalla
strada, ch'io non vedevo, si fermavano, quasi salendo sopra i greppi, lunghe
strisce di polvere dietro le automobili. Quella polvere pareva gialla; ma,
diradandosi sempre di più, cominciava a brillare proprio nel momento ch'era per
sparire affatto.
Dopo aver guardato, scendevo lungo i confini umidi del mio campo, dove l'erba
era sempre più fitta e più alta. Talvolta nascondeva l'acqua traboccata dal
fossetto; e mi bagnavo tutte le scarpe. Arrivavo fino ad un pinzo, dov'era un
nocciolo selvatico; fermatomi dinanzi a lui, a poca distanza, non andavo via
senza prima aver troncato un ramicello che mettevo subito in bocca. Risalendo
il confine, verso casa, mi chinavo, senza fermarmi, per strappare un ciuffo di
nipitella; e la sfregavo tra le mani.
Sul mio poggio, rivedevo i cipressi e le siepi. Allora guardavo lungamente il
turchino, ed ero contento di vedervi un pettirosso che ruzzava con le sue ali.
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