IntraText Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Invidio quel ciabattino che suona così bene la chitarra
quando non ha più voglia di farsi male alle dita con la lesina. Una ventina
d'anni, una gamba sola, e poca voglia di lavorare.
Le donne, che tornano invano più di una volta a riprendersi le scarpe, stanno
con lui sempre a chiacchiera.
Quando ha fatto colazione, stende la gamba di legno su la seggiolina del
compagno, il quale va a cucire in fondo alla stanzetta: il suo bel viso esprime
una contentezza, quasi cattiva e viziosa: ha i capelli lunghi e a zazzera, gli
occhi chiari, furbi ed anche intelligenti. Se poi si mette a cantare, quando ha
finito ride, seguitando a fare qualche accordo più piano che è possibile e
pigiando perciò subito la mano su le corde. Quella sua chitarra ha una voce che
riconoscerei fra cento altre con le corde un poco lenti e molli, rauca e
triste.
Egli dà la baia a tutte le ragazze che passano, alzando il viso dall'uscetto.
Ma essendo la sua bottega, senza finestre, più bassa della strada quattro
scalini, le ragazze lo sentono e non vedono nessuno. Ho notato che qualcuna
trattiene il passo per capire da dove viene quella voce.
Egli dice più bestemmie che non dia punti alle suole. Ha bestemmie inventate da
lui e che, dagli altri, ridendo, sono lodate così: - Me le insegna Fonfo!
La sua bottega somiglia a quella di tutti i ciabattini; non è difficile ch'egli
ve la faccia ammirare, se andate a parlargli.
Nella parete più larga, quella dinanzi alla porta, ci ha impastato un
calendario tredici anni fa, quand'era ragazzino. Il suo babbo, religioso,
teneva una madonna quasi all'altezza del soffitto, e sopra una tavola sorretta
da due mensoline di gesso le accendeva il lume ad olio tutti i sabati. Ora c'è
rimasta la madonna e il bicchierino del lume che invece d'olio è pieno di
polvere nera.
Ma non so definire l'effetto che mi produce Fonfo quando fa saltare in cima
alla gamba di legno, tenendola su più alta del capo, la gazza spennacchiata,
sudicia e sempre fradicia, perché entra nel catino dove egli bagna il cuoio.
* * *