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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Gli interessi tra mio padre e i miei fratelli ci facevano
inasprire; e, a poco a poco, cominciammo a odiarci l'un l'altro come se fossimo
i peggiori nemici. Evitavamo di parlarci, e quando non era possibile farne a
meno, per quanto vivessimo tutti separati, le discussioni finivano sempre a
pugni e a legnate; anzi una volta, ci mancò poco ch'io non ferissi, con una
coltellata, mio padre. Quando li lasciavo, mi sentivo arso dall'odio; come se
tutto il mio sangue doventasse veleno per loro, e le mie maledizioni
attraversavano l'aria come quei lampi che vengono proprio sopra la testa. Un giorno
o l'altro avrei minato le case!
Me ne tornavo, una volta, così pieno d'ira e d'odio che ne subivo, quasi
immediatamente, una stupefazione densa, molle, paniosa, che soddisfaceva la mia
anima. Alla mia anima appiccavo i miei fratelli e mio padre; e mi sentivo il
sangue più arido della terra screpolata dall'estate; fermandomi a rompere con i
tacchi qualche zolla entro la quale s'eran perfino seccati i fili di gramigna,
le cui punte bianche apparivano fuori. Se qualcuno m'avesse raggiunto o
m'avesse detto: "sono tutti morti" finalmente la mia anima si sarebbe
riavuta. Ma no, no; mai!
Voglia Dio che l'azzurro che respirate, così bello e limpido, divenga fiele o
così duro che moriate subito a bocca aperta con i denti troncati in vano per
roderlo! Che le vostre case entrino dentro la terra; e sopra ci verrò a ballare
con un'intera banda di musicanti che pagherò quanto vogliano! Cada il veleno
dal cielo, e stasera sappia che siete affogati in quel fiume che vi farei bere
per forza!
Quando fui in cima alla salita, vicino a un aratro, vidi una lucertola morta,
con le gambe aperte all'insù, così sottile e pallida che singhiozzai.
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