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Federico De Roberto: Raccolta di opere
Federico De Roberto
Il colore del tempo
CRITICA E CREAZIONE
III.
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Link alle concordanze:
Normali
In evidenza
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III.
La
Battaglia
di
parassiti
, così com'è, può
piacere
. Non vi
mancano
le
osservazioni
sottili
ed
acute
, vi si
trovano
alcuni
caratteri
bene
studiati
, una certa
logica
nello
svolgersi
degli
avvenimenti
, qualche
felice
nota
umoristica
- come quella dei
banchieri
Zeil
,
ebrei
che
prestano
denaro
al
Papa
, e degli
Agostini
,
cattolici
che
aiutano
il
Gran
Turco
. Ma quando si
paragona
il
romanzo
del
Nordau
a quello dello
Zola
, tutt'altro è il
giudizio
: l'
opera
dello
scrittore
tedesco
appare
povera
e
scolorita
. Tra
Saccard
e
Gundermann
, nell'
Argent
, si
combatte
una
battaglia
veramente
epica
: quei due
tipi
hanno un
rilievo
straordinario
, sono di
statura
gigantesca
.
Intorno
a loro
formicola
tutto un
mondo
, una
umanità
piena
di
vita
,
indimenticabile
. Chi ha
scordato
Busch
, il
sozzo
affarista
riscattato
dal
cieco
amore
che
porta
al
fratello
, a quel
povero
tisico
che
muore
sognando
una
società
rigenerata
, in quella stessa
casa
dove
si
ordiscono
i più
immondi
ricatti
? Chi ha
scordato
quella
Méchain
che
va
attorno
col
sacco
pieno
di
polizze
scadute
, di
cambiali
protestate
, di
titoli
avariati
, e che
raccatta
per pochi
soldi
un
mucchio
di
azioni
della
Banca
Universale
, una
sola
delle quali
valeva
un
tempo
più di
tremila
lire
? E i due
sposini
Jordan
,
poveri
e
sereni
e
felici
,
immuni
dal
contagio
in
mezzo
a tanti
dannati
, a tante
vittime
della
cupidigia
? E l'
ingenuo
e
illuso
ingegnere
Hamelin
; e sua
sorella
, la
povera
signora
Carolina
; e la
folle
baronessa
Sandorff
, e le
disgraziate
contesse
di
Beauvilliers
, e le
povere
orfanelle
cui è
stato
insegnato
a
pregare
il
buon
Dio
perchè
aiuti
il
signor
Saccard
, e che
continuano
a
recitare
l'
innocente
preghiera
dopo
che lo
sciagurato
ha
rovinato
mezza
Parigi
; e l'
accecato
Dejoie
, che
perde
per lui i
denari
e la
figlia
, e nondimeno
crede
ancora in lui e
prega
il
giudice
di
liberarlo
per
potergli
affidare
una
seconda
volta
la
fortuna
, la
vita
e l'
onore
?...
Questo non è il
luogo
di
giudicare
l'
opera
di
Emilio
Zola
, di
additarne
le
esagerazioni
e i
difetti
; ma con tutti i suoi
difetti
e le sue
esagerazioni
non
mette
egli in
piedi
creature
di
carne
e
ossa
, non le
anima
d'un
soffio
possente
, non
rende
il
colore
, il
calore
, il
movimento
della
vita
?
Max
Nordau
gli
rimprovera
la
mancanza
di
proporzione
, l'
accumulazione
di troppi
fatti
;
dice
che i suoi
romanzi
sono, perciò, «
mostruosamente
e
visibilmente
falsi
».
Soggiunge
che «egli
esercita
continuamente
, nel
modo
più
esteso
ed
intenso
, quell'
antropomorfismo
e
simbolismo
atavistici
che sono
conseguenza
di una
mente
non
sviluppata
, o
misticamente
confusa
,
naturale
nei
selvaggi
, mentre nei
degenerati
di tutte le
categorie
costituisce
una
forma
retrograda
dell'
intelletto
... Egli
vede
qualunque
fenomeno
straordinariamente
ingrandito
,
misteriosamente
minaccioso
,
ributtantemente
sfigurato
.... La
critica
, senza
comprendere
l'
importanza
psichiatrica
di tale
carattere
, ha già da lungo
tempo
rilevato
che in qualunque
romanzo
di
Zola
predomina
un
fatto
, sotto
forma
di
idea
incoercibile
,
formante
il
perno
dell'
opera
, e
influente
come
simbolo
terribile
sulla
vita
e sulle
azioni
dei
personaggi
...» Queste
osservazioni
sono
giuste
in
parte
, e si
adattano
specialmente all'
Argent
Ma il
giorno
che
Max
Nordau
ha
ripreso
il
tema
dello
Zola
, che altro ha
fatto
se non
seguirne
l'
esempio
? In questa
Battaglia
non è
accumulata
una
gran
quantità
di
osservazioni
, di
casi
, di
episodî
relativi
alla
febbre
del
denaro
? La
Borsa
, il
Giuoco
, la
Speculazione
non è uno dei
personaggi
principali
del
romanzo
, non vi
agisce
, non vi
ordisce
le sue
seduzioni
, i suoi
raggiri
, le sue
perfidie
? La
differenza
è questa: che lo
Zola
,
esagerando
,
ingrossando
,
calcando
la
mano
, ci
persuade
, ci
scuote
, ci
trascina
; mentre il
Nordau
ci
lascia
freddi
e
indifferenti
.
La
teoria
dell'
ambiente
, dalla quale lo
Zola
prende
le
mosse
,
riesce
efficace
,
secondo
il
Nordau
, in
antropologia
e in
sociologia
; ma in
arte
è «un
pervertimento
, una
confusione
». E non ha
scritto
egli un
romanzo
d'
ambiente
? Il suo
Koppel
, che
pareva
un
uomo
sano
, non è
travolto
dall'
esempio
, non
respira
il
contagio
con l'
aria
, non
resta
soggiogato
dalle
circostanze
? Lo
Zola
, «che
ride
degli
idealisti
,
scrittori
dell'
eccezionale
e dell'
inverisimile
, ha
preso
per
oggetto
dell'
opera
sua ciò che di più
eccezionale
si può
trovare
: un
gruppo
di
degenerati
, di
maniaci
, di
deliquenti
, di
donne
perdute
e di
mattoidi
, i quali per la loro
morbosa
costituzione
sono fuori della
specie
, non
appartengono
alla
società
normale
, ma ne
restano
esclusi
e sono con essa in
lotta
continua
;
estranei
al
tempo
e al
paese
nel quale
vivono
, per la loro
natura
non
sembrano
neppure
membri
di un qualche
popolo
civile
del
presente
, bensì un'
orda
di
selvaggi
primitivi
, dei più
remoti
secoli
». Ma forse che
Henneberg
e
Zagal
e il
re
di
Laos
e
Pfister
e la
famiglia
Rigalle
sono
stinchi
di
santi
,
gente
per
bene
,
tipi
ordinari
? «Il
campo
nel quale si
muove
lo
Zola
è quello del
romanzo
popolare
a
fascicoli
,
vale
a
dire
di un
romanticismo
deperito
, che non
svolge
i suoi
sogni
nei
palazzi
come il
romanticismo
già in
voga
, ma nelle
taverne
, nelle
carceri
, nei
manicomî
, e si
tiene
tanto
lontano
dallo
strato
medio
della
vita
normale
quanto già il
romanticismo
antico
in
direzione
opposta
». Ma
crede
forse il
Nordau
di essersi per proprio
conto
tenuto
nello «
strato
medio
della
vita
normale
»?
Crede
che
storie
di
fortune
e di
rovesci
, di
suicidî
e di
pazzie
come quelle
narrate
nella sua
Battaglia
accadano
tutti i
giorni
? Egli che se la
prende
non solo con lo
Zola
, ma anche con gli altri
naturalisti
; che
accusa
il
Goncourt
di farci «
ballare
dinanzi agli
occhi
tipi
senza
carne
,
composti
di
fumo
e di
nebbia
,» è poi
sicuro
di non aver
composto
con la stessa
ricetta
qualche
personaggio
del suo
romanzo
, come
Henneberg
,
ribaldo
capace
di
pagare
con la
vita
le sue
ribalderie
; o
meglio
come l'
Augusta
,
angelo
caduto
nel
fango
,
mercantessa
di
baci
che
diviene
poi
moglie
esemplare
,
spirito
emancipato
e
ribelle
che si
mostra
poi
ligio
a quanto
credeva
pregiudizio
? Egli che
accusa
e
deride
gl'
impressionisti
alla
Daudet
non si è proprio
ricordato
, sia
pure
inconsciamente
, di nessun
personaggio
del
Daudet
, quando ha
descritto
la
famiglia
Masmajour
e il
re
di
Laos
e il
generale
Zagal
?...
Lo
Zola
ha più
volte
dichiarato
di aver
fatto
, coi suoi
romanzi
, altrettanti
esperimenti
scientifici
. Tutto ciò che il
Nordau
dice
di questo
preteso
romanzo
sperimentale
,
ingiurie
a
parte
, è
giusto
. Il
romanziere
non fa
esperimenti
,
propone
a
sè
stesso e
risolve
a
modo
suo i
casi
umani
e i
problemi
sociali
; ma se l'
affermazione
d'aver
fatto
opera
di
scienza
è da
parte
di
Emilio
Zola
insostenibile
,
crede
forse il
Nordau
di aver
fatto
opera
di
clinica
quando ha
affibbiato
allo
Zola
, al
Wagner
, al
Tolstoi
, al
Maeterlinck
, all'
Ibsen
e a tanti altri una
quantità
di
malattie
, di
manie
, di
psicopatie
, sulla
fede
degli
aggettivi
e degli
avverbî
che questi
scrittori
hanno
adoperati
?
Criticare
, da che
mondo
è
mondo
, è
stato
sempre
facile
.
Difficilissimo
è
mettersi
al
posto
del
criticato
e fare
meglio
di lui.
Finchè
Max
Nordau
scriveva
libri
come la
Degenerazione
, poteva esser
creduto
molto
abile
; questa
Battaglia
di
Parassiti
è stata un'
imprudenza
.
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