Federico De Roberto: Raccolta di opere
Federico De Roberto
Il colore del tempo

LA TIMIDEZZA

III.

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III.

 

Per concludere: l'educazione deve saper discernere ciò che nella nativa timidezza di ogni uomo è qualità favorevole, da ciò che è pericoloso; e moltiplicare lo condizioni vantaggiose e combattere le funeste.

Le pagine che il Dugas dedica a questo punto del problema morale sono fra le più belle. Il mezzo migliore per vincere la timidità perniciosa, per acquistare la fidente padronanza di stessi è il medesimo, egli dice, che il Pascal suggerisce agli scettici perchè credano: fare come se si credesse. Il timido deve agire e parlare come se non fosse tale, dimenticando le proprie repugnanze, addomesticandosi con le persone e le cose dalle quali vorrebbe star lontano. I più timidi fra i timidissimi si trovano pure a loro agio in molte occasioni: da che cosa viene questa loro sicurezza? Dall'assuefazione. Bisogna dunque mutare in abituale tutto ciò che incute timidità.

Questa educazione morale, sulla quale torneremo or ora, è un mezzo di riuscita molto più sicuro che non il rimedio fisico adoperato da un timido degno di passare alla storia. Costui ricorreva... alla cocaina. Siccome la cocaina ha la virtù di rendere l'occhio momentaneamente immobile, così egli ne prendeva una buona dose per poter guardare in faccia i proprî interlocutori e non esserne sgominato!

 

 

 


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