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Federico De Roberto: Raccolta di opere
Federico De Roberto
Il colore del tempo
LA VOLONTÀ
III.
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Link alle concordanze:
Normali
In evidenza
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
III.
La qual cosa non vuol
dire
che i
tentativi
per
ottenere
qualche
temperamento
siano
biasimevoli
. Il
Payot
avverte
accortamente
che un
grande
ostacolo
all'
impresa
dell'
educazione
della
volontà
è nelle
teorie
del
determinismo
e del
libero
arbitrio
. Esse sono
diametralmente
opposte
, ma fanno
male
egualmente
. I
deterministi
,
sostenendo
che l'
uomo
non è
capace
di fare ciò che vuole, o
meglio
che egli vuole ciò che
deve
volere
, che la sua
libertà
è
illusoria
, che tutti i suoi
atti
e tutti i suoi
pensieri
sono
rigorosamente
prescritti
,
alimentano
la
sfiducia
generale
, una
sfiducia
fatale
. Bisogna
negare
questo
determinismo
per poter
attendere
ad
affrancare
, a
liberare
la
volontà
. Così noi abbiamo
veduto
che
Sully
Prudhomme
,
determinista
,
finisce
con l'
essere
fatalista
; mentre il
Maeterlinck
espressamente
afferma
che «il
carattere
è ciò che più
facilmente
si
modifica
in un
uomo
di
buona
volontà
». Ma se l'
opera
della
padronanza
di noi stessi ha
fondamento
sul
concetto
del
libero
arbitrio
, questo può
riuscirle
, e le
riesce
infatti
pericolosissimo
, facendola
credere
troppo
facile
,
semplice
e
naturale
. «Alla
formula
del
Fouillée
»,
dice
il
Payot
«
secondo
la quale l'
idea
della nostra
libertà
ci fa
liberi
, il
Marion
oppone
precisamente
questa
affermazione
più
praticamente
vera
ed
utile
: che,
stimandoci
liberi
, noi
omettiamo
di
assicurarci
di quale e quanta
libertà
possiamo
godere
... La
libertà
morale
, come quella
politica
, come tutto ciò che ha qualche
valore
in questo
mondo
,
dev'
essere
conquistata
lottando
, e
continuamente
difesa
. Essa è la
ricompensa
dei
forti
, degli
abili
, dei
perseveranti
. Nessuno è
libero
se non
merita
di esser
libero
. La
libertà
non è né un
diritto
, né un
fatto
; è una
ricompensa
, la
ricompensa
più
alta
, la più
feconda
di
felicità
...».
Abbiamo
detto
nel
precedente
capitolo
come il
Dugas
consigli
di
combattere
il
vizio
dei
timidi
; la
conquista
della
libertà
morale
, l'
educazione
della
volontà
è un'
impresa
molto
simile
e per certi
rispetti
quasi
identica
. Questa è la
ragione
per la quale il
Payot
consiglia
lo stesso
metodo
del
Dugas
a coloro che egli
chiama
abulici
, e che noi
diremo
svogliati
,
nolenti
. Come quel
timido
che
ricorreva
alla
cocaina
per
dar
fermezza
al proprio
sguardo
, chi vuol
vincere
il
torpore
fisico
o
intellettuale
, o
domare
le
eccitazioni
dei
sensi
, può
adoperare
qualche
farmaco
; ma su questi
mezzi
fisiologici
il
Payot
riconosce
che non
vale
la
pena
di
fermarsi
. Egli si
ferma
sui
mezzi
morali
, e
ricorre
, come il
Dugas
, all'
autorità
del
Pascal
, non che di
Ignazio
di
Loiola
, i quali
raccomandano
gli
atti
esteriori
della
fede
come
espedienti
molto
adatti
a far
nascere
nell'
animo
il
sentimento
corrispondente
. Tuttavia a questo
processo
il
Payot
non
attribuisce
un'
efficacia
unica
e
illimitata
. Noi non possiamo qui
seguirlo
in tutta l'
esposizione
dei
mezzi
diretti
a
compiere
l'
affrancazione
della
volontà
. Egli
comincia
col
dimostrare
la
qualità
sentimentale
della
facoltà
volitiva
, quindi
afferma
la
necessità
di
coltivare
gli
stati
affettivi
;
enumera
poi i
benefici
effetti
dell'
attenzione
e dell'
azione
che, con l'
aiuto
del
tempo
,
diventa
consuetudine
; non che gli
effetti
funesti
delle
illusioni
, dei
sofismi
.
Abilmente
espone
tutte le
difficoltà
che si
oppongono
all'
educazione
della
volontà
, ma
spiega
come si possano
vincere
, e come le nostre stesse
disfatte
non siano
inutili
,
poichè
ci
scottano
, ci
ammaestrano
e ci
preparano
ad
ulteriori
trionfi
. Le sue
dimostrazioni
, se anche non fossero
feconde
di
pratici
risultati
, sono almeno
confortatrici
; se non ci
dànno
la
possibilità
di
affrancarci
, ce ne
dànno
l'
illusione
e la
speranza
. E in questo nostro
tempo
di
colore
oscuro
,
pieno
di
gemebondi
predicatori
della
sciagura
universale
e
irreparabile
, di
cogitabondi
solutori
di
problemi
insolubili
, di
critici
dilettanti
ed
impotenti
, non è
piccola
cosa.
FINE
.
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