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Federico De Roberto: Raccolta di opere
Federico De Roberto
L'illusione
PARTE SECONDA.
II
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II
L'
avvenimento
dell'
estate
fu l'
arrivo
del
Circo
Fumagalli
. V'erano delle
amazzoni
giovani
,
belle
,
elegantissime
, che avevano
messa
la
rivoluzione
nel
campo
dei
Crociati
. Ai
bagni
dell'
Acquasanta
, dalle
compagne
che
prendevano
il
fresco
dinanzi al
mare
, ella
udiva
le
notizie
dei
successi
, delle
rivalità
, tutta la
cronaca
delle
relazioni
già
strette
e delle
trattative
avviate
.
Che cosa
vedevano
gli
uomini
in quelle
creature
? Come
era
possibile
far delle
pazzie
per esse? Come si poteva
credere
a quegli
esseri
volgari
e
interessati
? Senz'
amore
, ella non
riusciva
a
concepire
che potessero
esistere
rapporti
fra
uomini
e
donne
. Un
giorno
che le sue
amiche
parlavano
delle
amazzoni
con
maggiore
insistenza
, ella
disse
:
- Io non
capisco
come si possano
cercare
queste
femmine
.
Non le
risposero
; solo la
Carduri
sorrise
un poco.
Le due più
ammirate
fra quelle
saltatrici
erano la
Doreley
e la
Ruscalli
; la
Francese
già
era
l'
amante
di
Toscano
; ai
bagni
s'
incontravano
quasi tutti i
giorni
. Quando
Giulia
Viscari
era
lì
, ella
studiava
il
contegno
dell'
amica
, per
notare
che
effetto
le faceva quel
veder
l'
uomo
da lei un
tempo
amato
in
compagnia
di un'altra
donna
.
Giulia
non
lasciava
scorgere
nulla,
continuava
,
ridendo
, a
conversare
:
era
dunque senza
cuore
, per averlo
dimenticato
così? Ed ella
imaginava
che
Toscano
ostentasse
quella
relazione
come per
vendicarsi
.
Ma chi
fosse
l'
amante
della
Ruscalli
non si
sapeva
ancora. Tutte le
volte
che ella ne
chiedeva
, non le
sapevano
rispondere
. La
Leo
parlava
un
giorno
di certi
doni
che l'
amazzone
aveva
ricevuti
; ella
domandò
:
- Da chi?
- Non
so
, non
rammento
... Me l'ha
detto
Anna
Sortino
.
Ella non
serbava
rancore
a costei; un
giorno
le
chiese
:
- Chi è dunque che
protegge
la
Fumagalli
?...
- Non lo
so
.
- Come non lo
sai
, se l'hai
detto
a
Giovannina
?
Sentiamo
, chi è?
- Se non lo
so
!...
Chiedilo
a tuo
marito
.
E ad un
tratto
ella
comprese
certe
reticenze
di
Giulia
, le
difficoltà
che
Guglielmo
aveva fatte ogni
volta
che lei aveva
chiesto
di
andare
al
circo
. Fu come una
sferzata
in
pieno
viso
, come se la
saltatrice
, dall'
alto
del suo
cavallo
bianco
, le avesse
dato
il
frustino
sul
viso
. Più che il
dolore
del
tradimento
, più che la
rovina
della sua
fiducia
,
era
l'
affronto
che le
cuoceva
, l'
idea
di quella
rivalità
umiliante
, della
derisione
di cui sarebbe stata l'
oggetto
per la
volgare
creatura
che le
rubava
il
marito
, delle
intime
rivelazioni
che egli avrebbe
fatto
,
ridendo
,
intorno
a lei; della
profanazione
d'ogni
ideale
di
affetto
e di
rispetto
! - Una
cavallerizza
, una
donna
senza
nome
,
educata
nelle
stalle
, per cui tutti i
palafrenieri
erano
passati
,
esposta
ogni
sera
, quasi
nuda
, alla
concupiscenza
dei
curiosi
!... Un
brivido
di
disgusto
e di
ribrezzo
la
scuoteva
; ma al
circo
, intanto che l'altra
passava
,
ritta
in
piedi
sul
cavallo
galoppante
, al
suono
d'un'
orchestra
rauca
, fra lo
schioccar
delle
fruste
, nell'
abbacinamento
delle
piramidi
luminose
, coi
capelli
disciolti
, una
gamba
levata
, le
braccia
inarcate
, un
sorriso
sulla
bocca
rossa
; intanto che gli
applausi
cominciavano
a
scoppiare
e si
propagavano
per tutto il
teatro
, ella
comprendeva
, sì, la
seduzione
di quel
corpo
serpentino
che tutti
desideravano
, l'
ebbrezza
che quel
clamoroso
trionfo
doveva
destare
, l'
esaltazione
che si sarebbe
provata
pensando
: "Questa
donna
che vi
vedete
passare
dinanzi, che v'
infiamma
con uno
sguardo
, con un
sorriso
e con un
bacio
fittizio
, io la
posseggo
, tutta; e voi non
sapete
che con la vostra
ammirazione
, coi vostri
applausi
di
folla
anonima
incapace
di
arrivar
mai
fino
a lei, non
fate
se non
accrescere
per me il suo
valore
!..." Allora, ella
restava
come
ammaliata
a
fissare
quella
figura
giravoltante
,
seguendola
in ogni
atto
, non
vedendo
altro che lei,
credendo
di
sorprendere
degli
sguardi
d'
intelligenza
scambiati
fra lei e suo
marito
, che poi la
lasciava
sola
con delle
visite
, per
andarsene
nella
barcaccia
, a
guardar
quell'altra più da vicino... Nella
nervosità
dolorosa
di cui quel
pensiero
fisso
le
era
cagione
, ella
credeva
adesso
di esser
guardata
da colei con uno
sguardo
tra
curiosa
e
sprezzante
, e una
sera
ne fu certa: colei la
sfidava
, le
agitava
dinanzi il
frustino
... e tutto il
sangue
le si
ritirava
al
cuore
, e tutta la sua
persona
tremava
, dall'
umiliazione
, dalla
vergogna
.
-
Signora
Duffredi
, si
sente
male
?...
- Io?... No,
davvero
... - e si
studiava
di
sorridere
, intanto che quell'
uomo
solo con lei nel suo
palco
, quel
conte
di
Toledo
che suo
marito
le
lasciava
al
fianco
, le
diceva
, col solo
sguardo
, senza
aprir
bocca
: "Avete
ragione
!...
vedete
chi vi
preferisce
?... Non
sapete
che tutti gli
occhi
sono
rivolti
su di voi?... Ecco di qual
uomo
voi siete!..."
Era
uno
strano
fascino
che l'
attirava
ancora a quello
spettacolo
, un
bisogno
malsano
di
sentirsi
straziare
da quella
vista
, di
comporre
il suo
viso
a una
indifferenza
disinvolta
sotto gli
sguardi
inquisitori
che le
pesavano
addosso
, intanto che il
cuore
le
tumultuava
, che dei
propositi
di
scandalosa
vendetta
,
attraversavano
come
baleni
il suo
cervello
...
Lanciare
il suo
guanto
in
viso
a quella
donna
!
alzarsi
,
chiedere
il
braccio
del
primo
venuto, e
dirgli
: "
Andiamo
!..." così, a
fronte
alta
, in
presenza
di tutti!
Adesso
ella
era
sicura
che a
Roma
, nei
primi
tempi
della loro
unione
, egli
era
stato
a
trovare
un'altra
donna
, che l'aveva
trascurata
per un'altra: la
Balsamo
, le
amiche
di
Palermo
quasi glie l'avevano
detto
. Voleva fargli
intendere
che
sapeva
tutto, voleva
ingiungergli
di
rispettarla
; e col
ricordo
di quel che aveva
sofferto
la sua
mamma
, il suo
rancore
si
esasperava
. Se
credevano
di far di lei una
vittima
, come quella
poveretta
! Ella
sentiva
a
momenti
di
dover
vendicare
, coi proprii, i
dolori
della
morta
: allora si
proponeva
di
parlar
alto
e
chiaro
; e i
rimproveri
amari
, le
parole
di
sdegno
le
salivano
alle
labbra
; ella
cercava
assiduamente
il
modo
con cui
aprire
finalmente il proprio
animo
al
marito
; ma, come l'
occasione
si
offriva
, ella
taceva
,
indietreggiava
,
presa
da una
soggezione
paurosa
dinanzi a quell'
uomo
freddo
,
muto
, che non le
chiedeva
più i suoi
abbracci
, che
era
nuovamente
diventato
l'
estraneo
, il
nemico
... Ella non si
riconosceva
più, non
trovava
più la
nativa
energia
, la
naturale
schiettezza
del proprio
carattere
, si
sentiva
avvilita
da quel
silenzio
a cui
era
ridotta
, quando invece avrebbe voluto
prorompere
,
lagnarsi
,
ottenere
giustizia
,
esemplarmente
!... Egli
rientrava
a
casa
tardi
,
passava
il
pomeriggio
in
compagnia
dell'
amante
; e la
tentazione
di
andarli
a
sorprendere
l'
assaliva
tratto
tratto
. Ogni
sera
egli
era
al
Circo
, e all'
idea
che essi si
guardavano
, si
sorridevano
, si
comprendevano
attraverso la
folla
, nell'
assenza
di lei, una
insofferenza
, una
smania
, un'
ansia
la
distoglievano
da ogni
occupazione
, da ogni
discorso
, da ogni altro
pensiero
... Un
giorno
, mentre erano a
colazione
, il
cameriere
venne ad
annunziare
:
-
C'
è di
là
il
fattorino
del
teatro
, con la
pianta
...
dice
se vogliono un
palco
, per la
serata
della
Fumagalli
...
Guglielmo
fece un
gesto
di
contrarietà
.
- Sì -
rispose
lei,
subitamente
.
- Ma
passerò
io dal
botteghino
...
- Non è
meglio
fissarlo
subito?...
Dite
che
segnino
il
solito
numero
10.
Egli non
disse
più nulla. Solo quando ella
era
già
passata
nella sua
camera
, se lo
vide
dinanzi.
- Un'altra
volta
-
cominciò
,
lentamente
- quando io
dico
qualche cosa, ti
prego
di non
contradirmi
. Hai
capito
?
-
Guglielmo
!.... -
esclamò
lei,
guardandolo
in
viso
.
- Se no, mi
costringerai
ad
alzar
la
voce
dinanzi ai
servi
.
Ella
dovè
appoggiarsi
con una
mano
alla
spalliera
d'una
seggiola
.
- Che cosa
significa
questo?
-
Significa
che io faccio quel che mi
pare
, in
casa
mia; hai
capito
? E che se
dissi
di non
fissare
il
palco
, avevo le mie
buone
ragioni
...
- Le tue
buone
ragioni
?... Ah, le tue
buone
ragioni
!... Dunque ho
torto
io?... E tu
credi
che io non le
sappia
, le tue
buone
ragioni
?...
- Che cosa
sai
?
Di'
su: che cosa
sai
?...
- Ah, tu
credi
che il
torto
sia mio?.,. È mio, infatti!... se sono la
favola
di tutta
Palermo
... se non ho il
coraggio
di
ribellarmi
...
Egli le si fece più vicino, con le
mani
in
tasca
.
-
Ribellarti
?... A che cosa vuoi
ribellarti
?...
- Alla tua
condotta
! ai tuoi
abbandoni
! ai
dolori
che mi
procuri
, ogni
giorno
,
dacchè
siamo
insieme
, da
Roma
a qui...
Aveva
cominciato
a
parlare
rapidamente
, con
impeto
, ma la sua
voce
veniva
morendo
, nella
commozione
che la faceva
tremar
tutta e che le
gonfiava
le
palpebre
.
- Un
piagnisteo
,
adesso
, eh?...
Egli
batteva
nervosamente
un
piede
; a un
tratto
,
alzata
la
mano
col
pugno
stretto
,
esclamò
:
-
Senti
,
mettiti
bene
in
testa
che io ho
fatto
e farò sempre quel che mi
pare
e
piace
, sempre e
semprissimo
, a
Roma
, a
Palermo
e a
casa
del
diavolo
...
Le
lacrime
di lei s'
arrestarono
.
Cogli
occhi
spaccati
e
inariditi
, ella
disse
:
- Tu?... tu
parli
così?... E allora,
perchè
?... che cosa ti ho
fatto
?...
perchè
mi hai
presa
?...
Di
repente
, egli
scoppiò
in una
risata
,
appuntandosi
l'
indice
contro il
petto
,
additando
replicatamente
sè
stesso.
- Io?... Ah, ah!... Io t'ho
presa
?...
Dice
che l'ho
presa
io!...
- Chi dunque?
- T'ho
presa
io, che non volli mai
saperne
nulla? che
scappai
di qui, quando mi
seccarono
l'
anima
? che fui
trascinato
per
forza
al
municipio
? che vi
feci
intendere
, a quanti eravate, di...
-
Guglielmo
!
- Ma
domandalo
un po' a tutti, ai miei
amici
, a tutta
Palermo
, se t'ho
presa
io, se volevo
prender
moglie
, se
pensai
mai a te...
-
Guglielmo
, per
carità
...
- Ah, mentre ci siamo, una
volta
per tutte,
sai
!...
Adesso
il
fatto
è
fatto
, e
giacchè
sei qui, bisogna che ci
resti
; ma
bada
, non mi
seccare
,
lasciami
fare quel che mi
piace
,
pensa
alle
cose
tue, non mi
chieder
nulla, se no...
Ella
portò
una
mano
alla
gola
,
girando
il
capo
ansiosamente
,
scongiurando
: "No!... no!..." e ad un
tratto
cadde
sopra una
poltrona
, con le
braccia
pendenti
,
invasa
da un
freddo
mortale
...
Quando
riaprì
gli
occhi
,
Guglielmo
era
chino
su di lei, le faceva
fiutare
dell'
etere
, le
chiedeva
:
-
Teresa
... sei
desta
?... m'hai
fatto
paura
...
Ella
potè
dire
soltanto
:
- Che
male
... che
male
!...
Si
reggeva
la
testa
con una
mano
, e le
orribili
parole
le
echeggiavano
ancora all'
orecchio
. Ah, i suoi
terrori
! il
presentimento
che l'aveva sempre fatta
arretrare
dinanzi a una
spiegazione
, con la
certezza
di
provocare
qualche cosa d'
irreparabile
!... Sì, sì; egli aveva
ragione
:
era
vero
, non l'aveva
voluta
, aveva
dimostrato
abbastanza
di non
amarla
!... Ella lo aveva
compreso
fin
da
principio
; quante
volte
, durante il
fidanzamento
,
era
stata
tentata
di
rompere
? E s'
era
lasciata
persuadere
dall'
amor
proprio, dalla
vanità
stolta
; e il
ricordo
di quel che aveva
sofferto
la sua
mamma
non
era
valso
a
salvarla
! Erano dunque
inutili
, le
lezioni
della
vita
? L'
esperienza
non
valeva
dunque a nulla!... E
adesso
, che cosa poteva
sperare
ancora? Che cosa
aspettava
?...
La
scossa
nervosa
prodotta
dalla
triste
spiegazione
si
prolungava
, in un
eccitamento
della
sensibilità
, in una
trepidazione
continua
. Ella aveva
ora
come una
sbarra
sulla
fronte
, come un
nodo
alla
gola
, e le
convulsioni
tornavano
ad
assalirla
. Per alcuni
giorni
,
Guglielmo
parve
mutato
: le stava vicino,
ricevendo
le
visite
delle
amiche
che si
succedevano
intorno
al
letto
di lei,
chiacchierando
,
studiandosi
di
distrarla
. Ella
rispondeva
sorridendo
a
fior
di
labbro
, col
cuore
stretto
,
aspettando
invano
che egli le si
buttasse
ai
piedi
, che le
chiedesse
perdono
, che
cancellasse
coi
baci
, con le
proteste
d'
affetto
, le
amare
parole
. Nelle
lunghe
ore
che
passava
a
letto
, o sopra una
poltrona
, col
corpo
indolenzito
e la
testa
confusa
, ella si
perdeva
dietro
a
imaginazioni
, a
progetti
che la
forza
della
fantasia
quasi le
dimostrava
realizzabili
e di cui poi
scopriva
a un
tratto
l'
assurdità
. Voleva
confidarsi
al
vecchio
marchese
che
era
tanto
buono
con lei,
rivelargli
la
condotta
di suo
nipote
affinchè
lo
costringesse
al
rispetto
dovutole
- ma non avrebbe
fatto
peggio
, a
mettere
un altro di
mezzo
? E malgrado la
ragione
fosse
dalla
parte
sua propria,
pensava
di
cedere
, di
umiliarsi
dinanzi a suo
marito
; di
dirgli
: "Sì,
ama
quell'altra... io non sono
gelosa
...
capisco
che in una
persona
come te,
dopo
la
vita
che hai fatta, quelle
donne
esercitano
sempre un
gran
fascino
... ma
capisco
pure
che è un
fascino
passeggiero
, che pel tuo
cuore
, per la
casa
, per la
società
, la tua
donna
son io!... Ebbene,
vedi
come mi faccio una
ragione
?
Dapprima
avevo delle
fisime
,
credevo
che le
cose
andassero
altrimenti!... Io ti
lascio
libero
di fare quel che tu vuoi; anzi,
imagina
di avere in me non una
moglie
, ma un
amico
;
confidami
i tuoi
segreti
, ti
prometto
di
ascoltarti
, di
darti
dei
consigli
... ma non
mentire
, non fare
scandali
, non
espormi
alle
risa
, non mi
dire
delle
cose
dure
,
perchè
...
perchè
..." e in una
súbita
rivolta
dell'
orgoglio
ferito
, nel
nuovo
e più
doloroso
ricordo
della
lunga
tortura
, della
lenta
agonìa
di sua
madre
, ella si
tacciava
di
vigliaccheria
,
insorgeva
contro di lui e contro
sè
stessa,
lanciava
una
sorda
sfida
: "
Bada
!...
bada
!..." Allora delle
torbide
visioni
le
sfilavano
tumultuosamente
dinanzi, un'
oscurità
tetra
avvolgeva
l'
avvenire
, delle
rovine
si
accumulavano
sulla sua
via
... e con la
testa
fra le
mani
, ella si
diceva
: - "Mio
Dio
, no!...
salvatemi
,
risparmiatemi
!..."
Ella si
sentiva
buona
,
piena
d'
indulgenza
:
ammetteva
che gli
uomini
sono
fatti
ad un altro
modo
,
era
disposta
al
perdono
, alla
rassegnazione
; e come
Guglielmo
una
sera
le
chiedeva
affettuosamente
se si
sentiva
meglio
,
invasa
da una
gran
tenerezza
ella l'
attirò
a
sè
:
- Vieni qui vicino... sì, mi
sento
meglio
...
perchè
tu sei
buono
con me!...
Guardami
in
viso
: ti
ricordi
quel che mi hai
detto
? come hai potuto?...
Dimmi
che non è
vero
, che io sono l'
amor
tuo... È
vero
che non è
vero
?...
Guardami
, non sono
bellina
? non sono tutta tua? non ti ho
data
tutta me stessa? Non ti
so
amare
anch'io?...
Egli aveva
mormorato
qualche cosa, dei
monosillabi
, intanto che lei gli
passava
soavemente
una
mano
sui
capelli
; poi a un
tratto
, con un
impeto
di
desiderio
, la
prese
. Uno
scontento
rimaneva
in lei: non
era
questo che voleva; ella
sentiva
il
bisogno
di
buone
parole
, di
proteste
sincere
, di
giuramenti
teneri
; e non ne
otteneva
. Poi, degli
argomenti
dimenticati
le
tornavano
alla
memoria
; avrebbe
dovuto
dirgli
: "Come puoi
dire
che non m'hai
voluta
, se m'hai
domandata
tu stesso? Chi ti
forzava
?
C'
era
qualcuno che t'
appuntava
una
pistola
al
petto
, quando mi
domandasti
se ti volevo?..." Però, malgrado tutto, la
speranza
tornava
a
fiorirle
nel
cuore
, le
tristi
visioni
si
dileguavano
; e la
sera
della
beneficiata
della
Fumagalli
, per
dargli
una
prova
della sua
rinata
fiducia
, ella lo
pregò
di
andar
fuori.
- No;
preferisco
restare
... -
rispose
lui,
passeggiando
di su e di
giù
per la
stanza
.
- Fammi questo
piacere
:...
Va'
fuori un poco, al
circolo
, a
vedere
i tuoi
amici
... Poi mi
dirai
che
novità
si
narrano
... Fammi questo
piacere
; starai fuori un'
oretta
; io t'
aspetterò
in
piedi
...
Si
lasciò
finalmente
persuadere
.
Tornò
a
mezzanotte
, quando la
scappata
delle
carrozze
annunziava
la
fine
della
rappresentazione
. Ella lo aveva
aspettato
di
minuto
in
minuto
,
rifiutandosi
di
credere
che
fosse
al
teatro
, e quando
Guglielmo
entrò
nella
camera
di lei, a
chiederle
come si
sentisse
, gli
rispose
:
-
Meglio
,
grazie
. Tu sei
stato
a
teatro
?...
- Sì, un
momento
...
Ella si
morse
le
labbra
,
chiudendo
un poco gli
occhi
. Poi
disse
,
disinvoltamente
:
- Una
bella
serata
? Molti
applausi
?... molti
regali
?...
- Così,
discreta
...
Vi erano quelli di lui, fra i
regali
: ella
ricevette
il
domani
un
giornaletto
satirico
, il
Ficcanaso
, che
alludeva
agli
omaggi
raccolti
dalla
Fumagalli
presso le
corti
estere
, specialmente dallo
czarevitch
...
Lesse
quelle
righe
tremando
, con la
vista
intorbidata
,
sentendosi
divenuta
la
favola
di tutta la
città
,
aspettando
di
leggere
un'
allusione
a
sè
stessa... Lo
sconforto
tornava
ad
abbatterla
, tutto sarebbe
stato
inutile
: le
recriminazioni
come il
perdono
, l'
odio
come l'
amore
. Che cosa
dirgli
?
Perchè
tentare
ancora di
ricondurlo
a
sè
?
Adesso
, ella
era
preparata
a tutto, s'
aspettava
uno
scandalo
pel
giorno
in cui la
compagnia
sarebbe
andata
via
;
era
sicura
che egli l'avrebbe
seguita
o che l'avrebbe
raggiunta
.
Con suo
grande
stupore
,
Guglielmo
restò
. E
prevedendo
il
peggio
,
credeva
di
respirare
sapendo
oramai
rotto
quell'
intrigo
. Però,
dacchè
la
compagnia
era
partita
, egli si
mostrava
più
brusco
, più
duro
, la
trattava
con
minori
riguardi
. Se ella si
vestiva
pel
passeggio
o per le
visite
, egli
gettava
un'
occhiata
sulla
toletta
di lei,
osservando
;
- Come ti
vesti
male
!... Ti
metti
come una
contadina
...
- Ti
pare
?... -
rispondeva
ella,
fingendo
di
prender
la cosa con
indifferenza
e
continuando
a
guardarsi
allo
specchio
.
- Le
contadine
fanno di questi
sfoggi
di
colori
!... Ma non li
vedi
, i
figurini
?... Non
vedi
come si
vestono
le altre?... Ma già,
poveretta
, la
colpa
non è sua; chi
doveva
formarle
il
gusto
, in quella
bicocca
dove
è stata
educata
?...
L'
amor
proprio di lei
sanguinava
, e in quel
preciso
momento
che egli la
denigrava
, le
tornavano
alla
memoria
tutte le
lodi
che aveva
raccolte
in
società
, da
Toledo
, da
Basile
, da tutti: "Come siete
elegante
!...
Dopo
aver
visto
voi, non si può
guardare
più nessuna!... Siete la
Dea
dei nostri
salotti
!..."
Più dei
tradimenti
, la
ferivano
i suoi
sarcasmi
; e
adesso
ella
vedeva
tutti i suoi
difetti
; la sua
leggerezza
, la sua
ignoranza
, la sua
ridicola
vanità
. Se
discendeva
da una
stirpe
reale
,
era
molto
degenerato
! Quella
nobiltà
del
sangue
non
riscattava
la
volgarità
dell'
animo
, il
vuoto
della
mente
! E si
proponeva
di non
curare
le sue
derisioni
; ma quando egli la
pungeva
più
duramente
, si
voltava
un poco verso di lui,
chiedendo
:
-
Adesso
sono una
contadina
, eh?... E quando mi
trovavi
graziosa
,
elegante
?
- Io?... -
esclamava
Guglielmo
, come
cascando
dalle
nuvole
.
- Tu, sì;
precisamente
tu... Quando mi
dicesti
, a
Misilmeri
, sulla
terrazza
: "Come sei
bella
,
stamani
!.."
Allora egli
alzava
le
spalle
, con una
smorfia
di
noncuranza
.
- Ah,
era
questo?... Sì, te lo
dissi
...
perchè
in quel
momento
avevi la
bellezza
dell'
asino
... La
sai
qual è, la
bellezza
dell'
asino
?
Adesso
vorrei
sapere
a che cosa mi
servi
? Non sei neppur
buona
a fare un
figliuolo
!...
Era
forse la
vera
disgrazia
. Nei
primi
tempi
, ella non si
era
molto
lagnata
della
mancata
maternità
,
parendole
che
fosse
borghese
divenire
incinta
appena
maritata
;
adesso
riponeva
le sue
speranze
su questo; ma che
colpa
aveva ella? E quando
capitava
l'
occasione
, l'altro non
mancava
di
vilipenderla
.
- Già, prima di tutto, sei
nana
... Io
domando
come puoi
prendere
sul
serio
i
complimenti
che ti fanno, quando chi ti
vede
dice
subito: "Oh, la
nana
!..."
Ella
avvampava
tutta;
era
il
difetto
che meno poteva
sentirsi
rimproverare
; e intanto
Guglielmo
continuava
,
freddamente
:
- Poi, sei
bionda
fadasse
...
- Oh! oh! -
protestava
allora,
vivacemente
. - Io ho sempre
sentito
che il
tipo
classico
della
bellezza
è
biondo
...
Egli
scoppiava
in una
risata
.
- Oh! per questo, sì! sei proprio
classica
, te l'
assicuro
!...
- Io
so
che tutte m'
invidiano
i miei
capelli
d'
oro
...
- Di
stoppa
, vuoi
dire
. Tu poi
devi
metterti
bene
in
testa
una cosa: che le
brune
durano
di più e che la tua,
diciamo
così,
bellezza
,
finirà
presto, non
resisterà
, che
invecchierai
rapidamente
, che non ti si potrà più
guardare
...
Questo ella
temeva
, talvolta; ma
perchè
doveva
egli
dirle
una cosa tanto
dura
?
- Allora,
perchè
non hai
scelto
una
bruna
?
- Io
scegliere
?... Ma se io non volevo
prendere
moglie
di nessuna
maniera
?... Ah, no; non la vuoi
sentire
?...
- Ma,
scusa
, -
proruppe
ella una
volta
- se non volevi
prender
moglie
, chi t'
obbligò
? Chi ti
pregò
di
domandarmi
? M'hai
domandata
, sì o no? Chi t'
obbligò
?..,
- Ah, chi mi
obbligò
?... -
rispose
egli con uno
stridore
nella
voce
cattiva
. - E tutti gl'
intrighi
di tuo
nonno
, non li
sai
dunque? L'
arte
infernale
con cui mi
perseguitò
, senza
darmi
requie
,
riducendomi
al
punto
che non potevo
uscir
di
casa
, per
paura
di
incontrare
un
amico
, un
compare
, un
mezzano
, che mi
parlasse
di questo
matrimonio
?...
Ella aveva
portato
le
mani
alle
orecchie
, per non
udire
; ed egli
continuava
a
sfogare
,
buttandole
in
viso
le
male
arti
del
vecchio
, le
civetterie
di lei, le
trame
che tutti gli avevano
ordite
quando egli si
era
ostinato
a
dire
di no, di no, di no.
- Come
dovevo
farvelo
intendere
? Non lo
vedevi
che ero uno
trascinato
per
forza
in quella
casa
,
preso
alla
sprovvista
, da una
banda
di
briganti
? Non lo
sapevi
, che
c'
era
una che m'
aspettava
a
Roma
, che io
andavo
a
trovarla
, che le volevo
bene
, e che a te no, no e poi no? Ti
dissi
mai che ti volevo
bene
? Non mi
piacevi
! non mi
piaci
!... E ti
dicono
intelligente
! Non lo
capivi
dunque? Non
capivi
che mi
seccavi
, che io non ero
fatto
per questa
vita
, che se avessi voluto
prender
moglie
non mi sarebbero
mancate
centomila
donne
, più
belle
, più
ricche
, più
colte
, più
brillanti
, più
eleganti
, più
spiritose
di te?
Adesso
ella non
sveniva
più, non
piangeva
, non
diceva
nulla; lo
guardava
,
impietrata
, e a un
tratto
sentiva
che quell'
uomo
era
come
morto
per lei, come
trasformato
in un altro, che non le veniva nulla, a cui non
doveva
nulla, con cui non aveva, non avrebbe potuto mai più avere
assolutamente
nulla di
comune
... E nella
tempesta
che le si
scatenava
nell'
anima
, ella
pensava
al
partito
che le
conveniva
prendere
:
andar
via
da quella
casa
, subito,
separarsi
,
tornarsene
dal
nonno
: questo
era
per lei un
dovere
; non
restare
in quella
casa
dove
l'
accusavano
di aver voluto
penetrare
per
forza
, contro la
volontà
del
padrone
! Sarebbe
andata
dalla
zia
Carlotta
, senza
portar
via
nulla, neppure le sue
cose
, neppure uno
spillo
... Uno
scandalo
, dei
commenti
maligni
, il
trionfo
delle sue
nemiche
- ma che cosa
importava
quel che avrebbe
detto
la
gente
?... O
meglio
,
aspettare
il
prossimo
vapore
,
andarsene
a
Milazzo
con un
pretesto
qualunque; una
malattia
, un
cambiamento
d'
aria
... No! No! Quelle
mura
l'
opprimevano
, quel
pavimento
le
scottava
i
piedi
; voleva
andar
via
immediatamente
, a qualunque
costo
... E come sua
zia
sopravvenne
, ella le
corse
incontro
, l'
afferrò
per un
braccio
,
trascinandola
:
-
Portami
via
!...
ora
... all'
istante
!..
Portami
via
..,
-
Teresa
!... Che
cos'
è
stato
?... Tu mi fai
paura
!...
- Voglio
andar
via
, subito!... non voglio
restar
più qui; - e a
frasi
rotte
,
ansimante
, le
narrava
quella
scena
, le
brutalità
che quell'
uomo
le aveva
dette
, tutto ciò che le aveva
fatto
soffrire
,
fin
dal
primo
giorno
del
matrimonio
,
rivelando
ogni cosa,
dando
finalmente uno
sfogo
alla
piena
dell'
ambascia
che la
soffocava
.
- Ebbene,
cálmati
... Sì, hai
ragione
... ma
cálmati
.
Teresa
!...
- No, voglio
andar
via
: sul
momento
!
- Sì,
andremo
via
, ma
senti
... ma
aspetta
...
Allora,
scoppiò
a
piangere
,
chiamando
la sua
mamma
,
querelandosi
alto
di esser così
maltrattata
perchè
non aveva nessuno che la
difendesse
. Come ebbe
dato
sfogo
alle
lacrime
,
udì
la
zia
che
continuava
ad
esortarla
:
- ... ma chi ci ha
colpa
?... I
matrimonii
sono così,
figlia
mia...
Andartene
via
di
casa
?... E poi? a
ventidue
anni
?... Che cosa farai? Questo è il
destino
di noi
donne
...
Credi
tu che le altre siano più
felici
?... Se
sapessi
!.. È
vero
, egli non voleva
ammogliarsi
... ma
credevo
che si
fosse
persuaso
...
Adesso
siete
legati
l'uno all'altro, per sempre... Bisogna
armarsi
di
pazienza
, di
coraggio
... Io gli
parlerò
, non
dubitare
... Ti
trascura
?
cerca
altre
donne
?... Se
sapessi
quel che fanno certuni! Bisogna
adattarsi
,
figliuola
mia;
armarsi
di
rassegnazione
... Non
sai
che cosa fa la tua
amica
Emanuele
?
- Che cosa?
- Si
marita
, con
Ragalna
: uno che ha
vent'
anni
più di lei, che
manca
d'
educazione
, e non d'
educazione
soltanto
... Ma è
ricco
, è
creditore
di suo
padre
, e la
buona
ragazza
si
sacrifica
... Ne aveva delle
fisime
, lei?... Ma ciascuno
deve
portar
la sua
croce
!... Tu hai almeno tante
sodisfazioni
, sei tanto
invidiata
...
- E che mi
giova
?... -
proruppe
ancora. - Vorrei
mangiare
pane
nero
, ed esser
voluta
bene
!...
- Eh!...
pane
nero
... ma
servito
in
piatti
d'
argento
, con un
cameriere
ritto
dietro
la tua
seggiola
, non è
vero
?... Lo
so
anch'io!...
Credi
a me, tu hai molti
compensi
... Ne
conosco
tante altre che non ne hanno nessuno!...
Prega
Dio
che ti
mandi
dei
figliuoli
: allora sarà un'altra cosa... Intanto, hai la tua
casa
, la tua
situazione
sociale
, i tuoi
piaceri
... Cosa
vorresti
fare?
sola
,
esposta
a tutte le
malignazioni
? Non
sai
i
pericoli
che
correresti
?... Tu
parli
così
perchè
non
sai
!... La
moglie
deve
stare col
marito
...
Rassegnazione
ci vuole,
pazienza
....
E non aveva più
smesso
per un'
ora
. Ella
rimaneva
ad
ascoltare
,
asciugandosi
gli
occhi
, col
respiro
rotto
dai
singhiozzi
, il
viso
in
fiamme
,
negando
certe
cose
,
consentendo
in altre,
lasciandosi
persuadere
a poco a poco,
tornando
ad
opporsi
,
tacendo
finalmente quando sua
zia
,
sentito
che
Duffredi
rientrava
,
andò
a
parlare
con lui. Così,
restò
un
pezzo
sola
,
cercando
di
indovinare
quel che la
zia
poteva
dire
a suo
marito
, con la
tentazione
di
andare
ad
origliare
,
rinunziandovi
poi,
sfiduciata
,
indifferente
,
stringendo
amaramente
le
labbra
,
finchè
i due
rientrarono
.
-
Adesso
-
diceva
la
zia
- bisogna che facciate la
pace
... che la
collera
finisca
!...
- Io non sono in
collera
... -
esclamò
lui,
disinvoltamente
, quasi
ridendo
.
- Fra
marito
e
moglie
!...
Persone
come voialtri, ben
educate
!... fatte per
intendersi
!...
Guglielmo
è
stato
un poco
vivace
; ti
domanda
scusa
, non è
vero
?... E tu gli
perdoni
...
Andiamo
,
dà
un
bacio
a tua
moglie
...
Lo
spinse
verso di lei;
Guglielmo
la
baciò
in
fronte
; ella
rimase
fredda
sotto quel
bacio
.
- Così, da
bravi
!... E che
diamine
!... Ci sono
abbastanza
seccature
nella
vita
, per
crearsene
apposta
!...
Divertitevi
, il
mondo
è
fatto
per voi!...
Adesso
arriva
l'
autunno
;
perchè
non ve ne
andate
a
Misilmeri
?...
- Se
Teresa
vuole...
Ella si
strinse
un poco nelle
spalle
:
- Per me!....
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