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Federico De Roberto: Raccolta di opere
Federico De Roberto
L'illusione
PARTE SECONDA.
III.
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III.
Una
pace
profonda
, un
silenzio
solenne
e
misterioso
, un
trionfo
di
verde
su cui l'
autunno
cominciava
a
gettare
i
primi
toni
di
porpora
e d'
oro
. Dinanzi alla
villa
, una
lunga
fila
di
platani
altissimi
dal
fogliame
diradato
metteva
come una
cortina
, come un
merletto
immenso
,
dietro
al quale il
cielo
del
tramonto
aveva
lucentezze
di
serica
stoffa
. Un
portico
i cui
pilastri
scomparivano
negli
abbracci
dell'
edera
e dei
convolvoli
,
correva
in
giro
al
pianterreno
formando
terrazza
al
piano
superiore
; e da ogni
lato
l'
occhio
riposava
sopra
folte
distese
di
vegetazione
, sopra
freschi
ammanti
di
erboso
velluto
.
Laggiù
in
fondo
, sulla
piccola
collina
,
biancheggiava
la
chiesetta
dedicata
alla
Vergine
, si
disegnava
una
piccola
croce
sul
cielo
terso
; ed
era
una
malinconia
soave
, un
raccoglimento
tenero
che i
rintocchi
dell'
ave
,
tremuli
e
lenti
, facevano
discendere
in
fondo
al
cuore
; intanto che le
prime
stelle
cominciavano
a
luccicare
,
incerte
, come
sguardi
velati
da un
rapido
batter
di
ciglia
.
Era
la
tempesta
dalla quale ella
usciva
? La
calma
sovrana
della
natura
, la
semplicità
nuda
dei
campi
, le
conciliavano
un
benessere
insperato
. In quella
malinconica
ora
del
tramonto
, quando gli
occhi
si
volgevano
al
cielo
e le
labbra
mormoravano
l'
antica
preghiera
, ella si
diceva
che malgrado le
prove
amare
,
era
immune
dal
peccato
; e delle
lacrime
le
gonfiavano
le
palpebre
a quest'
idea
, al
pensiero
della sua
purezza
, come quando,
fanciulla
,
piangeva
all'
imagine
del
simbolico
velo
nuziale
. Il
giorno
, ella se ne
andava
,
sola
, sotto l'
ombrellino
rosso
, per la
villa
, nei
posti
più
deserti
, più
brulli
,
scoprendo
la
poesia
della
campagna
, dei
fili
d'
erba
, degli
insetti
ronzanti
,
piccoli
miracoli
della
creazione
;
componendosi
dei
mazzi
di
fiori
selvaggi
che
trovava
più
veri
degli
splendidi
fiori
di
serra
;
ricordandosi
delle sue
passeggiate
infantili
di
Milazzo
,
sedendo
sopra un
sasso
, sopra un
tronco
d'
albero
, sopra un
pilastro
rovesciato
, per
pensare
alle sue
vicende
, intanto che con la
punta
dell'
ombrellino
richiuso
,
descriveva
dei
semicerchi
, dei
zig-zag
, dei
segni
capricciosi
sulla
terra
. Allora delle
tentazioni
sorgevano
, suo malgrado, dal
profondo
dell'
essere
suo. Per
discacciarle
,
schiudeva
un
libro
che aveva
portato
con
sè
, vi
leggeva
un poco, poi lo
lasciava
cadere
. Avrebbe voluto avere qualcuno al
fianco
,
scrivere
le
iniziali
d'un
nome
con la
punta
dell'
ombrello
, intanto che un altro avrebbe
fatto
lo stesso con la
punta
d'un
bastone
;
scolpire
delle
date
sulle
corteccie
degli
alberi
,
essere
amata
in
cospetto
del
cielo
,
sentirsi
chiamare
:
Diletta
!...
Dopo
il
libro
,
lasciava
cadere
anche i
fiori
:
poichè
li aveva
colti
ella stessa, non avevano nessun
valore
; una
margheritina
spiccata
per lei da un
amato
,
offertale
in
mezzo
al
sussurro
delle
carezzose
parole
, sarebbe
stato
un
dono
impagabile
... Mai ella avrebbe
provate
queste
tenerezze
, le
sublimi
fanciullaggini
della
passione
!
Tratto
tratto
, delle
oppressioni
le facevano
alzare
il
capo
e
increspar
le
narici
, col
desiderio
rapido
ma
acutissimo
di
sentirsi
stringere
tutta,
forte
forte
... Suo
marito
, malgrado avesse una
camera
per
sè
,
era
tornato
buono
con lei, ma qualche cosa s'
era
rotto
fra loro; e poi, egli non
comprendeva
nulla, non aveva mai nulla
compreso
dei
bisogni
che la
travagliavano
.
Egli
invitava
gente
a
casa
, per
giuocare
, per
chiacchierare
, per aver fatta la
corte
: venivano dei
contadini
agiati
, dei
notabili
delle
vicinanze
,
persone
un po'
goffe
o
esageratamente
cerimoniose
; con certi
visi
barbuti
da
briganti
, delle
manacce
grosse
e
villose
che
dovevano
insudiciare
il
raso
delle
poltrone
sul quale si
posavano
- e dei
discorsi
interminabili
, sulle
campagne
, sulle
culture
, sulla
caccia
. Le
donne
di quella
gente
erano ancora più
impossibili
:
infagottate
in certi
vestiti
verde-pisello
o
color
d'
albicocco
,
cariche
d'
oro
come altrettante
statue
di
santi
,
incapaci
di
capire
qualche cosa: se ella
domandava
loro che
libri
leggevano
, si
sentiva
citare
la
storia
di
Santa
Genoveffa
! V'erano appena due o tre
persone
con cui
dire
qualche
parola
:
Sampieri
fra questi, un
bel
giovane
, ma non
giovanissimo
,
discretamente
colto
,
spiritoso
anche, d'uno
spirito
non troppo
fine
, però. Egli
possedeva
la
collezione
completa
di tutte le
opere
teatrali
del
mondo
:
volumi
eleganti
,
riccamente
legati
, con una
custodia
di
carta
bianca
;
libretti
economici
,
ingialliti
, con una
incisione
grossolana
sulla
copertina
,
fascicoletti
di
farse
cuciti
insieme
: non gli
mancava
nulla. Aveva la
passione
del
teatro
,
dicevano
che
recitasse
con
arte
, e una
sera
Guglielmo
, di
buon
umore
per aver
vinto
continuamente
, gli
disse
:
-
Andiamo
,
declamaci
qualche cosa!
- Cosa vuoi che
declami
?...
- Quel che ti
piace
...
Teresa
non t'ha
udito
ancora.
Ella non aveva voluto
guardarlo
in
viso
,
soffrendo
per lui,
indovinando
che suo
marito
se ne
prendeva
beffe
.
Sampieri
, intanto,
seduto
com'
era
,
appoggiando
un
braccio
al
tavolo
, senza
gestire
, aveva
cominciato
a
recitare
il
canto
di
Francesca
, e la sua
voce
aveva tali
vibrazioni
sonore
, certe
inflessioni
così
penetranti
, una
pastosità
così
ricca
, che tutti, anche quei
rozzi
contadini
, stavano a
sentire
,
ammirati
. Ella
alzò
gli
occhi
, e a un
tratto
vide
che la
guardava
fissamente
,
comprese
che quel
canto
era
detto
per lei.
-
Benissimo
!...
Bravo
!
benissimo
!...
Aggiunti
i suoi
applausi
a quelli degli altri, ella
era
rimasta
un po'
turbata
dagli
sguardi
di quell'
uomo
; poi aveva
scrollate
le
spalle
,
trovandolo
perfettamente
innocuo
. Ma, ad una per
volta
,
scopriva
in lui qualche altra
qualità
; una
sera
,
sedutosi
al
piano
, aveva
eseguite
da
maestro
le
variazioni
sulla
Norma
di
Thalberg
; un'altra
volta
era
passato
a
cavallo
,
elegantemente
piantato
sopra uno
svelto
animale
; e poi
conosceva
la
società
palermitana
,
era
intimo
di molti
Crociati
, le
parlava
delle sue
amiche
. Ella
era
tutta
stupita
di
pensare
a lui: non avrebbe potuto
scegliere
, a
Palermo
, fra tanti che
valevano
di più? Forse
era
la
frequenza
con cui lo
vedeva
:
ordinariamente
tutte le
sere
, qualche
volta
anche di
giorno
, la
domenica
a
messa
.
Adesso
studiavano
dei
pezzi
a quattro
mani
; egli non le
diceva
nulla, ma tutti i suoi
gesti
, tutti i suoi
sguardi
esprimevano
una
devozione
timida
e
ardente
insieme
. Una
sera
, intanto che
Guglielmo
giuocava
a
briscola
, ella aveva
esclamato
, con un
sospiro
,
guardando
la
finestra
.
- Che
bella
luna
!
Uno di quei
contadini
osservò
:
- Due
goccie
d'
acqua
sarebbero però
grazia
di
Dio
!...
- Sarà
benissimo
, ma queste
sere
sono un
incanto
.
- La
quistione
è...
- Volete
dar
retta
a mia
moglie
? -
interruppe
Guglielmo
. - Vi farà
ammattire
, con le sue
romanticherie
...
Ella s'
alzò
e
andò
sulla
terrazza
.
Sampieri
ve la
seguì
.
- Quella
gente
- le
disse
- non
capisce
nulla.
Guardò
anche lui in
giro
per la
campagna
addormentata
,
alzò
gli
occhi
alla
luna
e
soggiunse
:
- La
poesia
è la
ragione
della
vita
.
Ella
chinò
un poco il
capo
,
vide
che l'
uomo
divorava
con lo
sguardo
la
mano
di lei.
Sospirò
ancora. e
colse
da un
gran
vaso
un
ramoscello
di
cedronella
. Ne
aspirò
il
profumo
,
morsacchiò
un poco le
foglie
; poi
disse
:
- Vi
piace
il
profumo
della
cedronella
?
- Tanto!
Gli
dette
un poco di quella che aveva
colta
.
Vide
che egli la
portava
alla
bocca
.
Ebbene, sì: lo aveva
fatto
apposta
, per fare qualche cosa, per
civetteria
, per
provare
il proprio
potere
su quell'
uomo
, per
assaporare
la
sodisfazione
di
ammaliarlo
,
persuasa
alla
commedia
dell'
amore
da quella
stagione
dolcissima
, dalla
solitudine
della
campagna
, dalla
trascuranza
del
marito
, dalla
volgarità
dell'
ambiente
.
Ora
le
toccava
restituire
le
visite
ricevute
: far
toletta
,
uscire
in
calèche
, per
fermare
dinanzi a delle
case
vecchie
, dall'
aspetto
equivoco
, le cui
finestre
si
schiudevano
al suo
arrivo
,
lasciando
passare
delle
teste
curiose
, come all'
arrivo
di un
ciarlatano
. E intanto che ella
saliva
su per le
scale
erte
,
sfossicate
,
alzando
la
veste
, col
pericolo
di
rompersi
l'
osso
del
collo
,
schifando
di
appoggiarsi
alle
maniglie
di
legno
sudicio
o di
ferro
arruginito
, si
udiva
uno
sbatter
d'
usci
, un
rispondersi
di
chiamate
e dei
guaìti
di
lattanti
. Si
presentavano
le
serve
,
esterrefatte
,
colle
braccia
nude
, i
capelli
arruffatti
, le quali
restavano
a
guardarla
a
bocca
aperta
quando ella
chiedeva
: "La
signora
riceve
?..." Finalmente
entrava
la
padrona
di
casa
,
confusissima
,
esclamando
: "Quanto
onore
!... in
casa
nostra!... s'
accomodi
!..." e
annodandosi
poi il
fazzoletto
sotto il
collo
, una
volta
seduta
, senza
trovar
più
parola
. Allora lei
cercava
di
metter
quella
gente
à
son
aise
,
parlando
dei
bambini
, delle
signorine
,
domandando
di
vederle
; e a un
tratto
, se la
madre
si
alzava
per
chiamarle
, si
udivano
dei
passi
allontanarsi
precipitosamente
dietro
l'
uscio
. In
casa
dei
Cacciarame
, una
volta
, nessuno
era
comparso
,
nè
servi
,
nè
padroni
: l'
uscio
era
aperto
, ella aveva
picchiato
un
bel
pezzo
, finalmente
era
entrata
,
dicendo
; "È
permesso
?... È
permesso
?..." e
arrivata
sulla
soglia
d'una
specie
di
stanza
di
ricevimento
, aveva
sorpreso
un
ragazzetto
, coi
calzoncini
aperti
, il
busto
rovesciato
indietro
,
occupato
a
inaffiare
il
pavimento
... E mentre ella
ascoltava
i
discorsi
di quelle
contadine
, che
parlavano
del
bucato
o della
conserva
di
pomodoro
, o dei
danni
che i
topi
facevano in
cucina
; intanto che
girava
uno
sguardo
per quelle
stanze
di
ricevimento
addobbate
con un
divano
di
legno
risalente
al
principio
del
secolo
, con due
canterani
su cui facevano
bella
mostra
dodici
chicchere
di
porcellana
decorata
, con delle
seggiole
in
giro
e delle
stampe
al
muro
, ella
pensava
alla
vita
dei
castelli
, alle
villeggiature
eleganti
,
sforzandosi
di non
ridere
dinanzi al
contrasto
fra lo
spettacolo
reale
e quello che la sua
fantasia
le
suggeriva
.
Il
peggio
fu quando
dovette
andare
in
casa
dei
Caruso
, per il
battesimo
d'una
bambina
. Malgrado ella avesse
messa
una
veste
semplicissima
, le
buccole
e i
bracciali
da
passeggio
,
uomini
e
donne
seduti
in
giro
la
divoravano
cogli
occhi
quasi
fosse
una
bestia
rara
. Non v'
era
spirito
che
bastasse
a
intavolare
una
conversazione
, a
darsi
un
contegno
;
nè
buona
volontà
che potesse
deciderla
ad
assaggiare
certi
dolci
dipinti
in
verde
, in
rosso
e in
giallo
, certi
gelati
d'un
roseo
chiaro
come
pezzi
di
lardo
.
Peggio
ancora fu quando
dovette
andare
a un
festino
in
Badarò
: l'
orchestra
era
composta
d'un
flauto
, d'un
violino
e d'un
contrabasso
, e gli
uomini
sfoggiavano
delle
cravatte
variopinte
che facevano
male
agli
occhi
. Suo
marito
l'aveva
costretta
a
ballare
, ed ella s'
era
rassegnata
a farsi
trascinare
da quei
cavalieri
che
evitavano
di
guardarla
, quasi
atterriti
, e che
pareva
avessero la
bocca
cucita
, ma che
continuavano
imperterriti
,
instancabili
, quasi avessero
scommesso
di
procurarle
un
capogiro
. E come
Sampieri
le si
presentò
, ella
prese
il suo
braccio
,
esclamando
gaiamente
:
-
Salvatemi
!
Egli
rispose
, subito:
- Volete
fuggire
con me?
- Ah! ah! ah!...
-
Perchè
ridete
?... Non
sapete
che siete il
primo
, l'
unico
dei miei
pensieri
?...
Non
potè
aggiungere
altro, nel
rimescolio
della
folla
che li
separava
; ma ella
passò
tutta una
notte
pensando
a quella
dichiarazione
. Sì, le
piaceva
di averlo
innamorato
! le
piaceva
che qualcuno
pensasse
a lei, che la
desiderasse
, che le
dedicasse
tutto
sè
stesso.
Ora
egli
diventava
il suo
cavalier
servente
,
dipendeva
da un suo
cenno
, si
precipitava
a
comunicare
i suoi
ordini
, a
prenderle
qualche cosa di cui ella aveva
bisogno
; in
chiesa
, la
domenica
,
custodiva
le sue
seggiole
, nel
posto
da lei
prescelto
, le
offriva
l'
acqua
benedetta
sulla
punta
delle
dita
... e, accanto alla
pila
, ella lo
vedeva
trasformarsi
in
Mefistofele
, tutto
rosso
e
nero
, con delle
ciglia
a
virgola
. Ma
correva
ella
pericolo
? No, certamente; ne
era
più che
sicura
.
Pure
, certe
notti
, non
prendeva
sonno
,
pensando
a lui,
trovando
un certo
fascino
nella sua
fisonomia
,
raccogliendosi
in tutta la
persona
con dei
sorrisi
muti
...
Spesso
,
tardava
a
riprender
sonno
,
provava
delle
sensazioni
indefinibili
, uno
strano
malessere
. Durante quelle
ore
di
veglia
, aveva
udito
, qualche
volta
, dei
rumori
soffocati
, come di
usci
aperti
con
precauzione
. Non ci aveva
badato
, quando una
notte
intese
un
passo
allontanarsi
dalla
camera
di suo
marito
. Un
lampo
le
attraversò
lo
spirito
:
scese
nuda
dal
letto
,
andò
in
punta
di
piedi
fino
alla
camera
di lui: la
porta
era
dischiusa
, il
letto
vuoto
.
Subitamente
, si
rammentò
di certe
occhiate
che egli aveva
rivolte
alla
sorella
del
fattore
, di certe
parole
tra
scherzose
e
serie
che le aveva
dette
.
Adesso
scendeva
fin
lì
!
adesso
le faceva l'
affronto
supremo
di
cercare
un'altra
donna
sotto il suo stesso
tetto
! e quale
donna
?... Il
domani
, ella
guardò
per la prima
volta
quella
Carmela
che
vedeva
da un
mese
: non aveva
visto
ancora che
fosse
tale da
provocare
un
desiderio
... Non
provava
nessuna
gelosia
,
era
semplicemente
nauseata
,
offesa
nel suo
orgoglio
di
donna
,
vedendosi
messa
a
paro
con quella
femmina
. Una
femmina
! suo
marito
nelle
braccia
di colei! Non lo
capiva
, non poteva
ammetterlo
. Si sarebbe
sentita
avvampare
dalla
vergogna
se avesse
dovuto
rimproverargli
di
preferirle
colei.
Bisognava
fingere
di non
saper
nulla,
cogliere
un
pretesto
per
andar
via
, in
modo
che nessuno, neppur lui,
sospettasse
il
vero
motivo
.
E
Sampieri
si faceva più
insistente
, le
prendeva
di
nascosto
una
mano
, vi
stampava
baci
di
fuoco
. Una
volta
,
andato
a
Palermo
, le venne a
dire
qualche cosa che la
colmò
di
stupore
:
Toscano
era
divenuto
l'
amante
di
Giulia
Viscari
.
-
Taccia
! -
ingiunse
ella. - Non
permetto
che si
calunnii
in mia
presenza
una
amica
!
- Ma se è la
verità
!...
Crede
dunque che una
donna
come la sua
amica
possa
contentarsi
d'un
marito
come quello?... Ed egli
perorava
la sua propria
causa
, le si
metteva
arditamente
vicino. Ella lo
allontanava
, si
mostrava
crucciata
. La sua propria
virtù
era
tanto più
meritoria
, in quanto se ella avesse
dato
un
convegno
a quell'
uomo
, avrebbe
usato
del suo
diritto
di
rappresaglia
!... No, non
era
virtù
;
tornata
a
Palermo
,
paragonandolo
mentalmente
agli altri
uomini
che
adesso
aveva sotto gli
occhi
, ella
formulava
nettamente
il proprio
pensiero
: sarebbe
stato
un
peccato
cadere
per lui: ella
valeva
di più!...
Inaspettatamente
, la sua
imaginazione
si
gettò
sopra un'altra
via
; qualche cosa
avveniva
in lei che le
dava
una
gioia
superstiziosa
; ella
era
madre
!
era
stata la sua
creatura
che l'aveva
salvata
!
Adesso
, non aveva
pensiero
che non
fosse
per la sua
bambina
-
doveva
essere
una
figliuoletta
, già la
scorgeva
in
sogno
, tutta
vestita
di
bianco
!... Delle
notti
, non
chiudeva
occhio
,
rappresentandosi
la
nuova
vita
che si sarebbe
schiusa
per lei,
pensando
al
modo
con cui suo
marito
avrebbe
accolta
quella
notizia
che non si
risolveva
a
dargli
come per
castigarlo
dei
dolori
che le aveva
procurati
.
Egli, quasi avesse
compreso
il
motivo
pel quale
era
tornata
più presto in
città
,
ricominciava
a
punzecchiarla
, a
metterla
in
caricatura
per le sue
pose
,
giacchè
ella,
sentendo
adesso
crescere
quei
sintomi
, aveva dei
momenti
d'
abbandono
, delle
smanie
senza
causa
, o delle
astrazioni
profonde
, durante le quali
smarriva
quasi il
senso
della
realtà
esteriore
.
- Cosa fai?... A che
pensi
?... Non hai nulla da fare?...
La
voce
di lui la
scuoteva
ad un
tratto
. Egli
gironzava
per la
camera
,
ficcando
il
naso
da per tutto, e se
vedeva
dei
libri
,
esclamava
:
- Ti
rimpinzi
il
capo
di
sciocchezze
, eh? Non ti
bastano
quelle che già vi hai!... Cosa sono,
romanzi
?... Lo
dicevo
io!...
- Che faccio di
male
?
- Nulla! Nulla di
male
e nulla di
bene
! Sei un
essere
perfettamente
inutile
! Che tu
esista
, che tu non
esista
, è lo stesso. Senza
infamia
e senza
lode
!...
E un
giorno
aveva
ripresa
l'
antica
lamentazione
:
- Non sei neppur
buona
a far
figliuoli
!... Neppure questo!... Se avessi
presa
una
donna
qualunque, almeno m'avrebbe
dato
un
erede
...
Ella lo
guardò
,
battendo
un
piede
,
indugiando
a
rivelargli
la sua
scoperta
,
cercando
un'
espressione
adatta
; ma egli
riprendeva
,
gettando
una
rapida
occhiata
sulla
persona
di lei:
- Già, come potrebbe farlo?...
Dove
lo
metterebbe
?...
Bella
razza
vorrebbe
essere
! E certo che i miei
figli
non sarebbero
granatieri
!
Ella si
alzò
,
appoggiando
le
mani
al suo
tavolino
da
lavoro
.
-
Taci
-
ingiunse
. - Io sono
incinta
.
Guglielmo
si
fermò
,
guardandola
stupito
.
- Tu? Non può
essere
!...
Così
accoglieva
l'
annunzio
della
paternità
. Però,
dopo
esser
rimasto
un
momento
in
silenzio
, le
chiese
premurosamente
:
- Ne sei proprio
sicura
?
Ella
chinò
il
capo
,
lasciandosi
ricadere
sulla
poltrona
. E come l'altro,
facendosele
vicino
cogli
occhi
ridenti
,
tentava
di
baciarla
in
fronte
, ella
disse
:
-
Scóstati
!...
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