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Federico De Roberto: Raccolta di opere
Federico De Roberto
L'illusione
PARTE TERZA.
III.
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In evidenza
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
III.
Aveva
bisogno
di quel
grande
conforto
: le
piccole
angustie
, le
umiliazioni
dolorose
non le erano
risparmiate
. La
Rinardi
, che a
Recoaro
aveva
fatto
l'
amica
, a
Roma
l'
accolse
freddamente
, non le
restituì
la
visita
. I
Terraísi
, venuti da
Palermo
a
stabilirsi
alla
capitale
,
fingevano
di non
riconoscerla
!... Questi qui
prendevano
le
parti
di suo
marito
,
negavano
che egli l'avesse
maltrattata
,
dicevano
che ella aveva sempre avuto l'
istinto
della
perdizione
, che
era
fuggita
di
casa
per
darsi
alla
vita
allegra
... La
menzogna
e la
calunnia
la
rivoltavano
; l'
ingratitudine
non
capiva
nella sua
mente
. Delle
persone
che si erano
sedute
alla sua
tavola
, che le avevano
protestato
amicizia
,
adesso
la
trattavano
così - senza una
ragione
! Che cosa aveva
fatto
loro? di che cosa avevano a
lagnarsi
tutte quelle che se la
prendevano
con lei? Forse
era
l'
invidia
, il
rancore
di non poter fare
apertamente
altrettanto! Malgrado quella
persuasione
, malgrado la nessuna
stima
che aveva di quelle altre, la loro
condotta
l'
addolorava
, l'
offendeva
; ella
diceva
a
Paolo
:
- Bisogna,
vedi
, che tu mi
ami
molto, che tu
compensi
tutto quel che mi
manca
... Non ho che te al
mondo
: i miei
zii
, mio
nonno
non mi vogliono più
vedere
; mio
figlio
è
bambino
, quando sarà
grande
forse neppure mi
riconoscerà
. Tu sei tutto per me!...
- E tu dunque?
- Sì; ma tu hai l'
avvenire
che ti
sorride
, uno
scopo
pratico
che
attira
tutta la tua
attività
:
fuor
dell'
amore
, che cosa
resta
a una
povera
donna
come me? Gli
anni
passano
,
sai
...
Egli le
turava
la
bocca
, ella
scuoteva
un poco il
capo
. Aveva
compiti
i
trent'
anni
senza molta
tristezza
; l'
avvicinarsi
del
trentunesimo
la
colmava
d'un'
angoscia
muta
.
Sentiva
precipitare
il
corso
del
tempo
; si
vedeva
già a quaranta,
vecchia
,
inutile
,
impossibile
.
Restava
lunghe
ore
allo
specchio
,
guardandosi
negli
occhi
,
stirandosi
le
guancie
,
esaminandosi
i
denti
. Certe
notti
d'
incubo
,
sognava
che qualcuno le
cascasse
a
pezzi
,
infracidito
; che gli altri
intorno
oscillassero
nelle
gengive
,
vicini
a
cadere
anch'essi, ed
era
un
orrore
, un
terrore
pazzo
che la
svegliava
, di
scatto
. Col
giorno
, l'
incubo
si
dissipava
, ella
pensava
che
adesso
era
veramente
donna
, che aveva dinanzi i
lunghi
anni
della
maturità
sana
e
forte
; che gli
uomini
preferivano
quelle dell'
età
sua. E quando
Paolo
le
rinnovava
i suoi
giuramenti
, con un
trasporto
veemente
,
scompigliandosi
i
capelli
,
stringendola
fino
a farle
male
, le sue
paure
finivano
in
sorrisi
silenziosi
, in una
compiacenza
estasiata
dinanzi alla
certezza
che il proprio
impero
era
ancora molto
lontano
dal
tramonto
, che ella sarebbe stata ancora
amata
. Certe
volte
, non
era
anzi lui che
manifestava
il
timore
di non esser più
degno
d'
amore
, di
perdere
quella poca
attrattiva
che aveva potuto
esercitar
su di lei,
fin
lì
?
- Son'io che
invecchio
;
guarda
: ho delle
rughe
profonde
, dei
capelli
bianchi
...
- Non è
vero
!
- Sì,
guarda
bene
: qui,
attorno
alle
tempie
...
vedi
?... avrò presto tutte le
tempie
bianche
, sarò presto tutto
bianco
... Allora non
dirò
più nulla come
uomo
, potrò
ispirare
forse del
rispetto
, se non ti farò
paura
...
-
Smetti
!... tu non
sai
quel che
dici
!... Io ti vorrò sempre
bene
lo stesso... E tu me ne vorrai altrettanto...
Invecchieremo
insieme
, se mai, e ci vorremo
bene
in un altro
modo
; che
importa
?
Ricorderemo
i
tempi
passati
, ci
terremo
sempre
compagnia
... tu mi
porterai
delle
ricette
contro i
reumi
, io ti
darò
a
baciare
la
mano
... che non sarà più come
adesso
, ma
secca
,
ossuta
,
aggrinzita
...
-
Taci
,
grulla
: è
impossibile
!...
Ella
tentennava
un poco il
capo
, e le
pareva
d'avere degli
occhiali
sul
naso
, una
cuffia
di
merletti
sui
capelli
bianchi
. Altre
volte
,
era
l'
amato
che
evocava
una
diversa
visione
dell'
avvenire
:
- No, io
finirò
prima di te, tu
cesserai
d'
amarmi
, ti
accorgerai
che non sono
degno
dell'
amor
tuo...
-
Cattivo
,
perchè
dici
questo?
- E mi
lascerai
,
tornerai
al tuo
paese
, non mi
vedrai
più... Allora, non
riceverai
più di quelle
lettere
nelle quali io
mettevo
qualche cosa dell'
anima
mia, non ti
sentirai
più
mormorare
le
parole
pazze
che io ti
dicevo
un
tempo
...
- -
Taci
! mi fai
male
...
- Qualche
volta
, se
aprirai
un
giornale
, gli
occhi
ti
andranno
sul mio
nome
; allora, il
ricordo
di quel che fummo...
-
Basta
, per
pietà
... Gli
occhi
le si
velavano
di
lacrime
, dei
singhiozzi
le
sollevavano
il
seno
; ed
era
tale l'
intensità
della
tristezza
prodotta
da quella
suggestione
, che ella
credeva
di aver
ricuperato
l'
amor
suo, quando
Paolo
riabbracciava
,
chiedendole
perdono
.
- Che
sciocchi
! Che
barbaro
gusto
,
starci
a
torturare
così, mentre tutto ci
ride
!
E
trovavano
un
sapor
nuovo
alla loro
felicità
. Tutto
era
per loro
soggetto
di
gioia
, le
cose
più
comuni
, più
insignificanti
. Come a
Palermo
le
pareva
distinto
il
parlare
toscano
,
adesso
le
piaceva
mescolare
nel suo
discorso
delle
parole
, delle
frasi
, dei
proverbii
siciliani
; e li
spiegava
all'
amato
, che li
trovava
pieni
d'
efficacia
, e la
incitava
a
servirsi
più
spesso
del suo
dialetto
. Ella gli faceva la
cronaca
della sua
giornata
, gli
riferiva
gl'
incidenti
più
minuti
, gli
dava
a
leggere
le
lettere
che
riceveva
, si
mostrava
a lui per il
primo
nelle sue
nuove
tolette
. Egli le
recava
i
giornali
, la
metteva
al
corrente
di quel che
avveniva
. A
furia
di
sentir
parlare
di
partiti
, di
leggi
, di
idee
di
governo
, ella
incominciava
a
interessarsi
alla
cronaca
parlamentare
, alle
quistioni
generali
di
politica
interna
ed
estera
. Però
sosteneva
contro di lui il
prestigio
dell'
autorità
, la
forza
del
potere
; quando lo
sentiva
esprimere
qualche
teoria
troppo
liberale
, gli
dava
,
scherzosamente
, del
rivoluzionario
; gli
diceva
:
- Ma come è
possibile
che tu, nella tua
posizione
sociale
, con la tua
educazione
, col tuo
ingegno
superiore
, ti possa
credere
l'
eguale
d'una
persona
volgare
,
gretta
,
ignorante
?... Come puoi
credere
che tutti gli
uomini
siano
eguali
, se degli
abissi
li
separano
?
- Sono
appunto
questi
abissi
che
bisognerebbe
colmare
.
-
Utopie
! Tu non sarai mai l'
eguale
del tuo
portiere
!
- Il mio
ideale
sarebbe che il mio
portiere
fosse
eguale
a me!
- Allora, chi
resterebbe
nel
bugigattolo
?
Quelle
dottrine
, nel
concetto
di lei, gli facevano un po'
torto
: ella avrebbe voluto
vederlo
più
autoritario
,
entusiasta
della
monarchia
,
pronto
a
dar
la
vita
pel suo
re
; invece, egli
sorrideva
un poco alle
frasi
ammirative
che ella aveva pei
Savoia
.
- Che
stirpe
di
prodi
! che
gente
leale
e
gagliarda
!...
Spero
bene
che tu non sarai pei
placidi
tramonti
!...
- E se
fossi
?.....
Ella
rispondeva
ridendo
, ma
impetuosamente
, a quel
proposito
detto
ridendo
:
- Non
dovresti
comparirmi
più dinanzi! - Poi, dalla
minaccia
passando
alla
seduzione
,
riprendeva
: - No, tu
faresti
invece ciò che vuole l'
Amor
tuo, non è
vero
? Tu non
rinunzieresti
alle tue
idee
, se io te ne
pregassi
?...
Allora, egli
scrollava
un poco il
capo
:
-
Dopo
tutto, un'
idea
val
quanto un'altra...
E le
confessava
che
scrivendo
o
pronunziando
un
discorso
in
sostegno
delle proprie
teorie
, le
teorie
contrarie
gli si
affollavano
nella
mente
; che quando
udiva
un
contraditore
,
diceva
tra
sè
: "
Infine
, anche lui ha
ragione
... se è
convinto
! se non si
dice
anche lui che ho
ragione
io!..."
- Ma
perchè
sei così? -
chiedeva
ella,
curiosa
di
comprendere
quello
spirito
complicato
, dinanzi al quale
sentivasi
un poco
intimidita
.
- Chi lo
sa
!.... Forse
perchè
ho
pensato
molto.
Delle
intere
serate
passavano
nel
discutere
di
morale
, di
filosofia
, di
problemi
altissimi
; egli
sfoggiava
per lei tutta la sua
eloquenza
, ella
restava
ammirata
, facendo
tratto
tratto
qualche
osservazione
sottile
,
dettata
del
buon
senso
, che
imbarazzava
un poco il
pensatore
. Il
problema
metafisico
la
interessava
più degli altri; ella
era
ansiosa
di
sapere
se
esisteva
una
giustizia
superiore
,
riparatrice
; il suo
terrore
della
morte
sarebbe
stato
attenuato
dall'
idea
d'una
seconda
vita
, qualunque essa
fosse
- e
interrogava
l'
amato
,
pendendo
dal suo
labbro
, come se egli ne
sapesse
più degli altri.
- Così, quando si
muore
?...
- Ci s'
addormenta
per sempre, d'un
sonno
senza
sogni
.
- E più nulla?... Più nulla!... Non v'è dunque nulla
lassù
?...
L'
opinione
d'un
uomo
come lui aveva un
gran
peso
, la
turbava
nella sua
fede
religiosa
; e ad un
tratto
,
mettendosi
una
mano
dinanzi, come ad
allontanare
qualcuno,
esclamava
:
- No, no;
parliamo
d'altro...
E
tornavano
a
discutere
di
politica
, di quel che egli avrebbe
fatto
se
fosse
salito
al
potere
, delle
quistioni
del
giorno
. Ella se la
prendeva
con la
repubblica
francese
,
prevedeva
la sua
caduta
; e fra i
pretendenti
Chambord
aveva le sue
simpatie
, per la
nobiltà
del
carattere
, la
saldezza
della
fede
, la
religione
della
bandiera
.
Paolo
le aveva
spiegato
più
volte
la
parentela
cogli
Orléans
,
perchè
ella non la
riteneva
. Una
sera
, le
disse
:
- D'
Aumale
non ha
possessioni
in
Sicilia
?
- Sì, allo
Zucco
. E una
villa
a
Palermo
; non l'hai
vista
?
- Non
rammento
. È
bella
?
- La
palazzina
non molto, il
giardino
è un
incanto
.
Una
vaga
inquietudine
sorse
in lei. Avrebbe voluto
sviare
quel
discorso
;
sentiva
però che la
colpa
del
silenzio
sarebbe
cresciuta
. Se egli avesse
parlato
d'altro...
- Si può
visitare
sempre? -
chiese
egli ancora.
- Non
so
...
credo
sia
necessario
un
permesso
... quando v'
andai
io,
c'
era
il
visconte
de
Biennes
,
amico
di mio
marito
...
- E il
duca
?
- Venne
dopo
. Un
bel
vecchio
, una
testa
intelligente
, un
gran
signore
di
razza
...
- E questo
visconte
?
- Il suo
attachè
...
-
Giovane
?
-
Giovanissimo
, l'
età
tua...
Dopo
una
pausa
, egli
chiese
:
- Ti
piaceva
?
- Sì, molto; te lo
confesso
...
Gli
sguardi
di lui le
pesavano
. Egli
continuava
a
chiedere
, con un
tono
d'
indifferenza
:
- E tu gli
piacesti
?... Te lo
disse
?... Come ti
disse
?...
- Quel che
dicono
tutti... non lo
sai
?
- Non me ne avevi
parlato
ancora... Quando fu?
Ella
chiuse
gli
occhi
.
- Quando?...
Perchè
non vuoi
dirmelo
?
- Quando
tornai
a
Palermo
, per la
morte
dello
zio
...
-
Dopo
di me?
Ella non
rispose
.
Sentì
che le si faceva più vicino, che
cercava
la sua
mano
.
- Come ti
disse
?...
Dove
ti
vide
?...
di'
!...
Allora, con
moto
lento
, ella gli
passò
le
braccia
intorno
al
collo
, gli
nascose
il
viso
contro la
spalla
.
Mormorò
:
- Non mi
chieder
nulla...
sai
bene
com'è
doloroso
...
parlami
d'altro...
Egli la
sollevò
dolcemente
, le
carezzò
con una
mano
la
fronte
, le
strinse
la
destra
con l'altra.
-
Dimmi
tutto... m'avevi
giurato
di
dir
tutto!... che
importa
se è
doloroso
!... L'
amore
è
fatto
di
spasimi
e d'
esultanze
...
Dimmi
tutto... -
Abbassando
la
voce
,
aggiunse
: -
Perchè
tremi
?...
Dimmi
la la
verità
: colui...
A un
tratto
ella si
svincolò
, si
strinse
le
mani
,
girando
il
capo
ansiosamente
, con le
narici
dilatate
, come se le
mancasse
il
respiro
.
- Ebbene... l'hai voluto!...
soffocavo
!... mille
volte
, mille
volte
la
confessione
m'
era
salita
alle
labbra
!... la
paura
, la
vergogna
... Sì... un
momento
di
pazzia
... d'
aberrazione
!... non ero più io... te lo
giuro
!... non lo
credevo
io stessa... Ne fui
punita
,
sai
!... il
pentimento
, il
rimorso
assiduo
,
cocente
...
Un
pallore
si
diffondeva
in
volto
all'
amato
, le sue
labbra
si
schiudevano
un poco. Ella
tentò
di
prendergli
una
mano
; i
capelli
disciolti
le
caddero
sul
viso
, con un
gesto
automatico
li
ricacciò
indietro
,
continuando
:
- Sono
indegna
di
perdono
... lo
sento
!... non te ne
chiedo
... Ma tu eri
lontano
... mio
marito
mi
colmava
d'
oltraggi
!... No, non mi
giustifico
...
Paolo
,
ascoltami
...
dammi
la tua
mano
... Che ho
fatto
, mio
Dio
!
Gli
era
caduta
in
ginocchio
dinanzi,
buttando
indietro
lo
strascico
della sua
veste
da
camera
,
congiungendo
le
mani
.
-
Senti
: tutta la
verità
... allora io non t'
amavo
... no!... oh, no!... non t'
amavo
come
ora
!... non
sapevo
quel che tu
valessi
, non
credevo
che tu avresti
preso
tanto
posto
nella mia
vita
... Ero
leggiera
, sì, non
sapevo
... Una
parola
m'
ubbriacava
... Fu una
ubbriacatura
, ne ebbi la
nausea
...
Appoggiò
le
mani
ai
ginocchi
di lui, vi
nascose
il
viso
.
- Mi faccio
orrore
!...
Restò
un
pezzo
così. Malgrado l'
ambascia
, il
violento
palpitare
del
cuore
, la
vampa
salitale
al
viso
, si
sentiva
come
liberata
da un
incubo
. Aveva
confessato
l'
errore
; la sua
coscienza
non le avrebbe più
rimproverato
il
silenzio
, la
doppiezza
, l'
inganno
.
Aspettava
che egli la
sollevasse
, che le
dicesse
qualche cosa. Egli non
diceva
nulla, non si
scuoteva
. Con un
sospiro
doloroso
ella stessa
rialzò
il
capo
. Allora
vide
una cosa che non aveva
vista
ancora: il
pianto
d'un
uomo
. Delle
lacrime
grosse
e
lente
solcavano
il
viso
di lui, un
tremito
convulso
gli
agitava
le
labbra
nelle quali
infiggeva
i
denti
,
fino
a
sbiancarle
. Un
istante
, ella
rimase
muta
,
impaurita
,
compresa
per la prima
volta
dell'
enormezza
della propria
colpa
; poi
alzò
le
braccia
,
disperatamente
, e
trascinandosi
sulle
ginocchia
, si
mise
a
supplicare
:
-
Paolo
!... Non
piangere
!... Mi fai
morire
!...
Paolo
!
uccidimi
!...
Con un'
amarezza
sconfortata
nel
viso
, egli
scuoteva
il
capo
, a
riprese
,
bevendo
le proprie
lacrime
,
reprimendo
i
singhiozzi
, e gli
occhi
di lei
restavano
secchi
ed
ardenti
,
-
Paolo
,
uccidimi
!... voglio
morire
! voglio
morire
!...
Impigliatasi
nelle
pieghe
della
veste
,
cadde
, di
fianco
, col
viso
contro il
braccio
disteso
,
ansimante
,
sfinita
. Allora
soltanto
egli si
curvò
su di lei, la
sollevò
,
stringendola
al proprio
petto
; e a un
tratto
anch'ella
ruppe
in
pianto
.
Dolcemente
e
disperatamente
, essi
confondevano
le loro
lacrime
,
abbracciati
,
tenendosi
per
mano
,
guancia
contro
guancia
,
tempia
contro
tempia
. Egli
diceva
: "
Perchè
?...
perchè
?..." e con
voce
soffocata
ella
ripeteva
: "Non
so
... la
pazzia
!... non io!..." e come egli l'
attirava
sempre più al suo
cuore
,
reggendole
la
testa
con una
mano
, ella gli si
voltò
incontro
, si
afferrò
alle sue
spalle
, e
alzato
il
viso
lacrimoso
,
supplicò
:
-
Disprezzami
!...
oltraggiami
!... fai di me quel che vuoi!... ma
dimmi
che non mi
abbandonerai
!... che avrai
pietà
di me!... che mi
lascerai
vivere
al tuo
fianco
... come una
serva
, come una
schiava
, come una cosa...
Egli le
chiuse
la
bocca
,
dicendo
,
sottovoce
:
-
Taci
!...
taci
!...
- Una
parola
... una
sola
!...
Dimmi
che non mi
lasci
...
Le
rispose
un
sordo
ruggito
, un
grido
rauco
d'
amor
furibondo
e di
dolore
esasperato
.
- No! no! no!...
E come il
parossismo
era
finalmente
superato
, più
calmo
, più
tranquillo
, ma
insistente
,
ostinato
, egli le
chiedeva
di
narrargli
tutta l'
avventura
, gl'
incidenti
più
piccoli
, i
particolari
più
intimi
.
Inutilmente
ella lo
pregava
di
desistere
, gli
rappresentava
la
tortura
a cui la
metteva
e si
metteva
lui stesso: voleva
saper
tutto, le
strappava
la
confessione
di tutto. Un'
ombra
di
tristezza
gli
velava
la
fronte
; allora ella
ammoniva
:
- Hai
visto
?...
Perchè
, mio
Dio
,
perchè
?
-
Perchè
così -
esclamava
lui,
stringendo
un
pugno
, con la
smania
di
torturarsi
. Poi,
pentito
, se le fece vicino,
mormorando
: -
Adesso
,
basta
... non ne
parleremo
più...
-
Grazie
!
grazie
! Come sei
nobile
, come sei
generoso
! Come mi
sento
indegna
di te! Ma che
bene
, che
bene
ti voglio!
Egli
parlò
d'altro; ma di tanto in tanto
era
lei stessa che,
temendo
di
leggere
un
pensiero
molesto
sulla sua
fronte
lievemente
corrugata
, gli
chiedeva
:
-
Pensi
ancora a questo? Ci
pensi
sempre?
- No, no...
-
Giuralo
!
- Te lo
giuro
...
- Tu m'
illudi
!... non m'hai
perdonata
...
E si
nascondeva
il
viso
tra le
mani
,
irrigidiva
le
braccia
resistendo
con tutta la sua
forza
all'
uomo
che voleva
costringerla
a
mostrare
il
viso
.
- No,
lasciami
; non voglio esser
guardata
...
Allora egli la
carezzava
, la
blandiva
,
mormorando
con
voce
supplichevole
:
- Ma
perchè
non mi
credi
?... Non
penso
più a questo, te lo
giuro
!... o
meglio
penso
che non fosti tu. Fra la
donna
che eri allora e quella che sei
adesso
, non
c'
è forse un
abisso
?...
Allora ella
schiuse
le
braccia
:
-
Immenso
, senza
fondo
!...
- Io
so
come siete fatte -
continuava
egli - come siete
deboli
quando una
passione
, un
ideale
, non vi
sorregge
...
- Sì... è così...
- Allora, tu non m'
amavi
.
Era
colpa
tua se,
dopo
le
amarezze
per cui eri
passata
, non ti
restava
quel tanto di
fede
da
credere
all'
amore
?
- È
vero
! Come
sai
dirlo
!
- Potrebbe forse
succedere
adesso
, questo?
- Oh!... oh!... oh!... Ma
vedi
: tutti gli
uomini
che sono sulla
terra
, i più
potenti
, i più
invidiati
, potrebbero
morirmi
dinanzi,
offrirmi
il
dominio
del
mondo
... quand'anche tu mi
battessi
, m'
insultassi
, mi
scacciassi
... io li
lascerei
morire
!
E
rimasta
sola
, ma
piena
sempre di lui,
corse
allo
scrittoio
,
restò
fino
a
tarda
notte
scrivendogli
: "Tu non
sai
, tu non potrai
saper
mai quanto sei
generoso
, quanto sei
grande
! Ciò che tu hai
fatto
, il tuo
perdono
, le
parole
che hai
trovate
per questa
povera
creatura
traviata
ma non
malvagia
, sono qualche cosa di così
unicamente
nobile
, di così
sovranamente
buono
, che tutta una
vita
spesa
per te non
basterà
a
sdebitarmi
! Io ti
dovevo
tutto: l'
oblìo
delle
passate
amarezze
, il
riacquisto
di una
fede
, la
rivelazione
d'una
felicità
inenarrabile
; e tu
aggiungi
ancora a tutto questo ciò di cui nessun altro sarebbe
capace
! Io
domando
al
Signore
che cosa ho
fatto
per
meritarti
! Mi
sento
così
meschina
dinanzi a te, così
miserabile
, così
indegna
, che quasi non
credo
alla mia
fortuna
.
Grazie
,
grazie
,
grazie
.
Amore
mio
grande
; possa tutto il
bene
che tu mi hai
fatto
esserti
restituito
, come te lo
restituirà
sempre,
eternamente
, il mio
cuore
!..." Ed egli, che da qualche
tempo
non le
scriveva
più con l'
assiduità
di prima,
riprendeva
a
mandarle
una
lettera
ogni
giorno
; le
diceva
: "No, tu non mi
devi
nulla,
povero
Amore
; tutto quello che io faccio e che io
dico
, lo
devi
a te stessa, alla
nuova
vita
che hai
saputo
trasfondere
nell'
anima
mia... Il nostro
destino
è di esser
posti
alla
prova
. Dalla
prova
per la quale noi siamo
passati
usciamo
ritemprati
, più
forti
.
Veramente
, noi non potevamo
giurare
sul nostro
amore
fin
quando non
era
stato
provato
.
Bella
virtù
quella che non
conosce
le
tentazioni
!
Adesso
,
soltanto
adesso
possiamo
misurare
l'
immensità
del
bene
che ci vogliamo..."
Così,
tornava
la
quiete
antica
, la
serenità
confidente
d'un
tempo
.
Soltanto
,
Paolo
evitava
nuovamente
di
seguirla
dove
ella
andava
, di
mostrarsi
in
pubblico
con lei. Ella gli
dava
dei
convegni
, a
teatro
, da un'
amica
, a
passeggio
; ma non lo
vedeva
venire, l'
udiva
ripetere
delle
scuse
quando si
ritrovavano
insieme
. Se questo
contegno
gli
era
suggerito
dalla
delicatezza
, come una
nuova
prova
di
stima
, ella ne
soffriva
egualmente
. Alla
lunga
, non aveva l'
aria
d'un
abbandono
, non poteva
essere
appreso
dalla
gente
in questo
senso
? Però, non
osava
rimproverarlo
,
temendo
di non averne il
diritto
, di
provocare
i suoi stessi
rimproveri
.
Insisteva
soltanto
,
dolcemente
,
perchè
, senza
trascurare
le sue
occupazioni
, facesse di tutto per non
lasciarla
sola
.
In molte delle
case
che ella
frequentava
,
Paolo
non
era
conosciuto
: ella lo
pregava
di farsi
presentare
; ma,
dopo
aver
promesso
, egli se ne
dimenticava
. Quando fu
annunziato
il
concerto
di
Rubinstein
alla
sala
Dante
, le
assicurò
che non sarebbe
mancato
. Però, non venne. Ella non
ascoltava
la
musica
,
impaziente
, sempre più
smaniosa
a
misura
che il
programma
si
esauriva
senza che egli
comparisse
. Alla
fine
d'ogni
pezzo
, si
volgeva
a
guardar
per la
sala
,
sperando
che
fosse
sopraggiunto
: non
c'
era
. Dei
giovanotti
le si
avvicinavano
a
salutarla
, il
principe
di
Lucrino
fra gli altri, che
pareva
comprendere
la sua
inquietudine
e vi
alludeva
con un
sorriso
discreto
.
La
sera
,
Paolo
la
pregò
di
scusarlo
: gli erano
capitati
degli
elettori
fra
capo
e
collo
, aveva
dovuto
accompagnarli
su e
giù
pei
ministeri
,
mandandoli
al
diavolo
in
cuor
suo.
- Avresti voluto esser vicino a me?
- Ma si
capisce
!...
Credi
che mi
divertissi
con quella
gente
?
Ella
aggiunse
,
piano
:
- Mi
pareva
... che non volessi venire.
- Che
idea
!... Io vorrei
seguirti
come la tua
ombra
... È
vero
però che
preferisco
vederti
da solo a
sola
...
-
Vedi
?... io l'avevo
capito
...
- È
naturale
!...
Convieni
che
c'
è un
gusto
mediocre
a
starsene
a
distanza
,
dandosi
del lei,
soffocando
tutte le
dolci
cose
che
salgono
alle
labbra
...
- Ah, non lo
dire
!... È
bello
anche a quel
modo
... Per me è forse più
bello
...
- È una
commedia
!
- Tutta la
vita
sociale
è una
commedia
!... Bisogna
sapervi
recitare
la propria
parte
...
- Però, la
gente
...
- La
gente
non
conta
!... non
deve
saper
nulla.
Senti
, è una cosa che mi fa
soffrire
!...
- Non
accadrà
più!... te lo
prometto
...
oggi
non è stata mia
colpa
...
- Oh, per una
volta
!... E poi,
ascolta
: -
riprendeva
, tutta
felice
nel
vedersi
esaudita
-
ascolta
: la tua
presenza
è una
garanzia
per me, mi
difende
dagli
attacchi
di tanti
noiosi
... Se non ti
vedessero
più accanto a me,
sospetterebbero
una
rottura
...
- Tu
dicevi
poc'
anzi che non
debbono
saper
nulla!
-
Andiamo
, non
fingere
di non
capirmi
...
Egli
disse
,
sorridendo
,
sfiorandole
con le
dita
la
fronte
:
- La
logica
non è il
forte
di queste
testoline
... - Subito
dopo
, senza
darle
il
tempo
di
replicare
,
chiese
: - E questi
noiosi
, chi sono?
Ella
rispose
,
vagamente
, per
dargli
dei
sospetti
:
- Tanti!...
A un
tratto
, un
pensiero
balenò
nello
sguardo
di lui.
-
Ascolta
: se tu
rivedessi
il
Francese
?...
Nascosto
il
viso
tra le
palme
, ella
esclamò
:
- No, mio
Dio
!... sarebbe
atroce
...
- Ma se lo
rivedessi
?... -
insisteva
egli, con un
sorriso
ambiguo
,
obbligandola
a
guardarlo
.
- Non
so
... avrei
paura
...
vergogna
...
- E se egli ti
rammentasse
...
- Oh!... non lo
farebbe
!
- Tu
credi
?
- Non lo
lascerei
dire
!...
Farei
appello
alla sua
cavalleria
...
Egli
rise
ironicamente
.
- Non mi
credi
?...
Credi
che io
pensi
ancora a lui?... Ma te lo
giuro
: no! no! no! potessi
morire
, qui, sul
momento
!
-
Zitta
!
Taci
...
- E tu dunque,
perchè
?... È una
grazia
di
Dio
, però, che egli sia
lontano
! Del
resto
...
- Che cosa?
- Se egli
fosse
stato
qui, non ti avrei
detto
nulla...
-
Perchè
?
-
Perchè
avrei avuto
paura
... di te... della tua
gelosia
...
Malgrado questo, egli
tornava
spesso
a
parlarne
, si
divertiva
a
proporle
dei
casi
imbarazzanti
,
chiedeva
che cosa ella avrebbe
fatto
se
fosse
avvenuto
questo o quest'altro. Ella gli
strappava
il
giuramento
che non l'avrebbe più
torturata
a quel
modo
; però, quel
soggetto
era
sempre in
fondo
ai loro
discorsi
;
dopo
averlo
evitato
un
pezzo
, ci
cascavano
entrambi; ella stessa
era
curiosa
di
sapere
ciò che egli
provava
.
- Se tu lo
incontrassi
, che
impressione
ti
farebbe
?
- Non
so
...
- Lo
provocheresti
?
- Non
so
.
- Mio
Dio
,
fate
che non sia mai!
Altre
volte
, egli aveva degli
impeti
selvaggi
, l'
afferrava
pel
collo
,
stringendo
i
denti
,
sgranando
gli
occhi
.
- Vorrei
strozzarti
!... Un
giorno
o l'altro ti
strozzerò
!...
- Si, te l'ho
detto
...
uccidimi
!
Ma la sua
mano
si faceva
blanda
,
prodigava
carezze
soavi
, intanto che le
labbra
mormoravano
:
- No... è
impossibile
!... tu puoi tutto su di me... tu mi
faresti
commettere
delle
viltà
!...
Allora, ella
chiedeva
:
-
Senti
.... se io
fossi
tua
moglie
, e ti avessi
tradito
.... mi
riprenderesti
?
Egli
pensava
un poco, poi
rispondeva
, molto
piano
:
- Sì...
- Questo è
amore
! Questo!...
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