IntraText
Indice
:
Generale
-
Opera
|
Parole
:
Alfabetica
-
Frequenza
-
Rovesciate
-
Lunghezza
-
Statistiche
|
Aiuto
|
Biblioteca IntraText
|
Cerca
Federico De Roberto: Raccolta di opere
Federico De Roberto
L'illusione
PARTE TERZA.
IV.
«
»
Link alle concordanze:
Normali
In evidenza
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
IV.
Per le
vacanze
di
Pasqua
,
Paolo
la
lasciò
. La sua
presenza
era
necessaria
in
famiglia
, degli
affari
lo
chiamavano
per qualche
tempo
nel suo
collegio
; però,
era
stata lei stessa a
pregarlo
di
partire
, a
combattere
la
persuasione
che gl'
impediva
di
lasciarla
, sia
pure
per poco. Non le
dispiaceva
di
restar
libera
qualche
tempo
;
era
curiosa
di
vedere
che cosa avrebbe
provato
.
Da
principio
,
andò
attorno
più
spesso
del
solito
; presto si
stancò
. I
giorni
crescevano
, i
pomeriggi
erano
lunghi
,
caldi
,
fastidiosi
. Se egli
fosse
rimasto
a
Roma
, non lo avrebbe
visto
egualmente
in quelle
ore
; però la sua
assenza
metteva
un
vuoto
in tutta la
vita
di lei. La prima
sera
passata
sola
in
casa
, a
leggere
, a
passeggiare
di su e di
giù
per le
stanze
, le
era
parsa
interminabile
; per far qualcosa, si
mise
a
scrivergli
. Il
domani
, si
rivolse
ai suoi
vicini
del
primo
piano
. I
Watson
erano
andati
via
;
adesso
l'
occupavano
dei
Piemontesi
, i
Marcale
; una
famiglia
curiosa
,
dove
si
buttavano
i
quattrini
in
capricci
, mentre
mancavano
, per
esempio
, le
seggiole
. La
mamma
e le
figliuole
sfoggiavano
in
carrozza
tolette
elegantissime
, con le quali
andavano
poi in
cucina
a
preparare
il
desinare
. Il
marito
non stava mai in
casa
; ci veniva invece, a tutti i
momenti
, un certo
signor
Giacomotti
,
presentato
come suo
socio
. A lei
usavano
ogni
sorta
di
amabilità
; però, avendo
compreso
una
sera
di esser di troppo fra la
signora
e il
socio
, ella
diradò
le sue
visite
.
La
solitudine
le
pesava
sempre più, e nelle
lunghe
fantasticaggini
alle quali ella s'
abbandonava
, un
pensiero
triste
, che ella non voleva
formulare
,
tornava
assiduamente
ad
occuparla
: che cosa sarebbe
stato
di lei, se quell'
isolamento
avesse
dovuto
prolungarsi
?
Paolo
l'
amava
sempre, le sue
lettere
affettuose
le erano di un
immenso
conforto
; però... ed ella
chiudeva
gli
occhi
, si
portava
le
mani
alle
orecchie
, quasi a
privarsi
d'ogni
senso
per non
assistere
ad uno
spettacolo
angoscioso
: il
raffreddamento
di quella
passione
, la
morte
dell'
amore
...
Perchè
sorgevano
in lei quelle
tristi
visioni
, quando nulla poteva farla
dubitare
dell'
avvenire
? Forse
era
la
primavera
, l'
intimo
senso
di
tristezza
che la
rifioritura
del
creato
le
procurava
,
adesso
che si
moltiplicavano
in lei, a poco a poco, i
sintomi
del
decadimento
, le
piccole
rughe
della
coda
dell'
occhio
, la
cascaggine
delle
guancie
, il
pallore
della
carnagione
. Poi, il
caldo
crescente
, il
cielo
luminoso
sul quale il
nuovo
verde
metteva
i suoi
delicati
ricami
, le
ricordava
la
Sicilia
, la
riportava
ai
tempi
di
Milazzo
e di
Palermo
;
vecchie
impressioni
,
sensazioni
cancellate
da
anni
risorgevano
in lei, senza
perchè
: ella
risentiva
l'
arsura
della
spiaggia
di
San
Papino
, il
fastidio
di certi
pomeriggi
al
Capo
; qualche
mattina
, tra
veglia
e
sonno
,
pensava
, con l'
antica
angustia
, di
dover
mettere
in
pulito
i
componimenti
, di
dover
subire
la
revisione
meticolosa
di
Miss
... Che ne
era
di lei? Avrebbe
dato
qualche cosa per
rivederla
.
E le
notizie
della
gente
che aveva
conosciuta
le facevano
battere
il
cuore
:
Enrico
Sartana
,
dopo
pochi
anni
di
matrimonio
, s'
era
diviso
dalla
moglie
,
era
tornato
a
Palermo
: neppur lui aveva dunque
incontrata
la
felicità
!... Si sarebbero
rivisti
mai?...
La
musica
sacra
dei
concerti
la
manteneva
in una
mestizia
dolce
,
piena
di
fantasie
, di
rimpianti
. La
domenica
delle
Palme
,
vedendo
passare
dei
bambini
coi
mistici
rami
, un'
improvvisa
tenerezza
la fece quasi
piangere
.
Stefana
andava
a
confessarsi
;
tornando
dalla
comunione
, col
libriccino
delle
preghiere
, la
coroncina
del
rosario
attorcigliata
a un
polso
, venne a
prenderle
una
mano
, a
baciargliela
. Allora ella si
ricordò
della sua
mamma
, della
sorellina
, di suo
figlio
, dei
giorni
lontani
della sua
innocenza
, quando ella
andava
in
chiesa
,
vestita
di
bianco
, con un
velo
sulla
fronte
, tra una
fila
di
fanciulle
candide
come lei; quando la sua
mamma
le
diceva
: "
Figlia
mia
santa
!" quando non
sapeva
ancora che cosa
fosse
il
mondo
, quale
avvenire
l'
aspettasse
; e uno
stupor
muto
la
teneva
,
pensando
che ella
era
in
peccato
mortale
, e una
nostalgia
accorata
, e un
pio
desiderio
di
genuflessione
, di
preghiera
, di
penitenza
...
Non poteva
commettere
un
sacrilegio
; però il
Giovedì
Santo
,
vestita
a
nero
, fece il
giro
dei
Sepolcri
. Uno
scalpiccio
lento
di
passi
nelle
chiese
affollate
,
avvolte
in una
penombra
, nella quale i
ceri
splendenti
mettevano
larghi
cerchi
d'
oro
; un
sottile
aroma
diffuso
per l'
aria
, un
mormorio
di
preci
. Ella
cadde
in
ginocchio
in un
angolo
buio
; e
curva
sopra una
seggiola
, le
mani
congiunte
, si
umiliava
dinanzi a
Dio
,
riconosceva
l'
errore
,
addebitandolo
all'
avversità
del
destino
. Anche lei
era
stata
pura
e
casta
, anche lei aveva potuto
ricevere
l'
Ostia
!... In
fondo
all'
anima
, ella si
sentiva
buona
,
tenera
,
pietosa
,
sensibile
a tutte le
delicatezze
.
Perchè
non le
era
stato
possibile
dimostrare
queste sue
qualità
? Il
mondo
la
giudicava
trista
, le faceva
sentire
il
peso
della sua
condanna
; ma
Dio
le
leggeva
nell'
anima
, l'
udiva
, la
perdonava
...
Riuscì
all'
aperto
col
cuore
oppresso
, gli
occhi
arrossati
, e come
incontrò
delle
amiche
, fu
costretta
a
parlar
di
mode
, di
teatri
, di
svaghi
!...
Le
cerimonie
sacre
di quei
giorni
di
lutto
la
riportavano
incessantemente
col
pensiero
ai
tempi
della sua
infanzia
: ella si
rivedeva
al suo
balcone
di
Milazzo
,
ascoltando
il
suono
delle
tabelle
che i
monelli
scuotevano
per le
vie
,
guardando
i
bastimenti
ancorati
nella
rada
con le
bandiere
a
mezz'
asta
. Poi, nella
mattina
luminosa
dei
Sabato
,
riprovava
l'
ansietà
dell'
attesa
,
sussultando
ad ogni
rumore
, ad ogni
zufolio
che le
intronava
le
orecchie
,
fin
quando, a un
primo
squillo
di
campana
, cento, mille si
univano
,
gravi
,
argentini
, da
lontano
, da presso, in un
tripudio
sonoro
che la faceva
nuovamente
cadere
in
ginocchio
e
rompere
in
singhiozzi
. Qualcuno si
curvava
su di lei, le
prendeva
una
mano
tentando
di
baciarla
; allora ella si
stringeva
al
petto
la
vecchia
serva
, la
baciava
sulle
guancie
scarne
e
rugose
. Lo
scampanio
si
diffondeva
pel
cielo
; nella
via
, dei
vecchi
, dei
fanciulli
,
inginocchiati
, a
capo
nudo
,
pregavano
; si
udivano
esclamazioni
di
esultanza
, e la
commozione
di lei si faceva
insoffribile
. L'
anno
innanzi, in quell'
ora
,
Paolo
le aveva
mandato
un
canestro
di
rose
, e quei
fiori
le erano
riusciti
più
accetti
di una
collana
di
perle
orientali
;
adesso
egli
era
lontano
, solo col
pensiero
poteva
unirsi
a lei! A un
tratto
Stefana
le
tornò
dinanzi con un
gran
mazzo
di
rose
bianche
e
rosse
, e, dallo
stupore
, ella
esclamò
:
- Come?... Chi le
manda
?... Lui?...
- L'ha
lasciato
detto
...
Ella
affondò
il
viso
nel
folto
dei
petali
olezzanti
, e
pazza
di
gioia
,
corse
a
scrivergli
, a
confidargli
tutto il
bene
che le faceva.
Aspettava
che anch'egli le
scrivesse
,
poichè
erano dei
giorni
che non
riceveva
sue
lettere
; però, come ne
passarono
ancora degli altri senza che
arrivasse
nulla, la
dolce
emozione
cedeva
all'
inquietudine
, ai
dubbii
.
Perchè
la
trascurava
?
Era
la
lontananza
che
produceva
, come sempre, il suo
effetto
? Un'altra sua
lettera
,
premurosa
,
appassionata
,
restò
senza
risposta
. Allora, ella
cadde
in una
sfiducia
disperata
: egli non l'
amava
più come prima, la
confessione
fattagli
aveva
intiepidito
il suo
affetto
... Ed
era
vero
? Quell'
uomo
a cui ella aveva
sacrificato
tutto, pel quale aveva
rinunziato
alla sua
posizione
, al
rispetto
del
mondo
, la
trascurava
, non
trovava
il
tempo
di
mandarle
un
rigo
?...
Inaspettatamente
, egli
tornò
, se la
strinse
al
cuore
,
divorandola
a
baci
.
-
Perchè
non hai
scritto
?...
- Non mi
vedi
in
viso
? Sono
stato
ammalato
...
Era
vero
: aveva le
occhiaie
un poco
infossate
, un
pallore
diffuso
sulle
guancie
appena
dimagrite
. Le
apprensioni
di lei
svanirono
nel
ritorno
della
dolce
intimità
; però, come egli si
rimetteva
con
ardore
rinnovato
al
lavoro
, ella lo
ammoniva
, lo
pregava
di aversi
riguardo
, tanto più che le sue
occupazioni
e il
malessere
di cui
soffriva
ancora lo
tenevano
troppo
lontano
da lei.
- Hai
ragione
-
rispondeva
- ma il
lavoro
è un
bisogno
per me; del
resto
, esso non
c'
impedisce
di
amarci
...
- Ci
vediamo
però molto poco...
- Tutti i
giorni
!
-
Sai
bene
che qui non mi
basta
...
Per
risvegliare
la sua
gelosia
, ella gli
riferiva
i proprii
successi
mondani
, i
corteggiamenti
di cui
era
l'
oggetto
,
esagerandoli
un poco,
concludendo
col
dirgli
:
-
Vedi
, quando non mi stai vicino?
- Che
importa
! Io ho
fede
in te.
- Ma la
fede
, a lungo, può
scuotersi
!... Io non sono,
purtroppo
, al
riparo
dalla
calunnia
; e a
furia
di
sentir
parlare
male
di una
persona
...
- Nessuno mi
parla
di te,
nè
in
bene
nè
in
male
... e quando
pure
parlassero
,
bisognerebbe
poi che io
dessi
loro
ascolto
...
- Eh,
sai
!...
Egli
riprendeva
a
seguirla
, ad
accompagnarla
, ma di
malavoglia
, come una
corvée
.
- Ti
secchi
? -
chiedeva
ella.
- No... ma lo
spettacolo
di quegl'
imbecilli
che ti stanno
attorno
m'
irrita
...
-
Dovrebbe
irritarti
di più quando sei
lontano
da me...
- Quando sono
lontano
non li
vedo
...
penso
ad altro...
Quelle
parole
le
dettero
una
rapida
trafittura
.
- A che cosa
pensi
dunque?... Non sono io il tuo
pensiero
costante
?...
- Ma sì, ma sì... Ho
detto
che non
penso
ad essi...
Egli
pensava
alla
politica
; in quei
giorni
la
solidità
del
Gabinetto
era
scossa
, si
parlava
d'un
rimpasto
ministeriale
che avrebbe
evitata
una
crisi
. Per
dimostrare
l'
interesse
che
prendeva
al suo
avvenire
, ella gli
parlava
di queste
cose
,
consigliandogli
di
avvicinarsi
al
governo
senza
rinunziare
ai suoi
principii
. Invece egli si
schierò
fra gli
oppositori
più
vivaci
: durante la
discussione
dei
bilanci
pronunziò
una
dozzina
di
discorsi
uno più
acre
dell'altro.
- Non vuoi
ascoltarmi
, ma
batti
una
strada
falsa
! -
diceva
ella. - Per
ora
, quest'
atteggiamento
troppo
deciso
non ti
conviene
; sei troppo
giovane
...
- Mi
consigli
di
andare
a
scuola
?
O non la
comprendeva
, o
era
troppo
sicuro
di
sè
. Nelle
parole
di lui, di tanto in tanto, ella
credeva
di
leggere
una
specie
di
condiscendenza
forzata
, di
fastidio
nascosto
. Non glie ne
diceva
nulla, non ne voleva
convenire
neppure con
sè
stessa,
arrestata
da un
sentimento
di
vago
timore
. Però, come gli
anniversarii
del loro
amore
tornavano
, ella non poteva
frenarsi
dal
notare
la
differenza
che v'
era
tra il
passato
ed il
presente
.
- Allora, tu non potevi fare a meno di
cercarmi
, di
seguirmi
...
- Ma allora io non avevo altro
mezzo
di
vederti
. Tu non eri ancora mia!...
Con un
sorriso
un po'
scettico
, ella
soggiungeva
:
-
Ora
che lo
scopo
è
raggiunto
!...
- Ma non è questo!... Tu
vorresti
dunque
paragonare
le
incertezze
, le
ansie
, i
tormenti
di quei
tempi
, alla
festa
continua
che è
ora
la
vita
per noi?... Ma vi è qualche cosa di più
divino
di questa
sicurezza
che
oggi
siamo
felici
quanto
ieri
, che
domani
saremo
felici
come
oggi
?...
- Tu
dici
davvero
?... tu
pensi
quello che
dici
?
- Ne
dubiti
dunque?
Malgrado tutto, ella
pensava
che il
passato
, con le sue
ansie
, con le sue
torture
,
era
stato
più
bello
, aveva
procurato
emozioni
più
raffinate
, più
intense
.
- Se tu vuoi che io
preferisca
il
presente
,
perchè
non ti
dedichi
tutto a me, come prima?
- Tu però
dicevi
di
temere
che la troppa
assiduità
avrebbe
generata
la
stanchezza
... La
logica
!... la
logica
!...
Delle
risposte
dure
le
salivano
alle
labbra
. Avrebbe voluto
dirgli
che quando si
ama
veramente
, non si
vedono
i
difetti
della
persona
amata
, o per lo meno non gli si
rimproverano
. Non le
diceva
illogica
quando
era
dietro
a
sedurla
!... Ed
era
lei
illogica
, o lui
egoista
?... Non gli
diceva
nulla, non lo
rimproverava
, per
timore
di
peggio
; ma questo
timore
medesimo, a lungo
andare
,
accresceva
la sua
sfiducia
. Ella
era
dunque a questo: da
ammettere
che un
mutamento
poteva
operarsi
in lui, forse già si
operava
?.. E che cosa
avveniva
in lei? anche lei non
vedeva
i suoi
difetti
, non si
sentiva
allontanar
da quell'
uomo
? E come erano
arrivati
a questo? Che cosa
era
accaduto
fra loro? In qual
giorno
, in qual
punto
, la prima
ombra
era
calata
? Non lo poteva
dire
. Ma ciò che la
stupiva
,
era
la
rapidità
con cui il
dubbio
era
sorto
, con cui la
fede
si
era
scossa
. In un
tempo
così
breve
!... Mai più lo avrebbe
creduto
! Non lo poteva
credere
; si
diceva
che
era
in
inganno
, che la sua
imaginazione
ingigantiva
oltre
misura
dei
sintomi
insignificanti
; aveva
bisogno
di
fugare
quelle
tristi
visioni
.
-
Dimmi
che mi
ami
sempre, come prima...
- Ma più di prima!
- Oh, se
fosse
...
- È! è!... Non lo
vedi
? Non lo
leggi
nei miei
sguardi
, nelle mie
parole
? Non
senti
che fai
parte
della mia
vita
, che sono
legato
a te,
materialmente
, che mi
aggiro
intorno
a te come
intorno
a un
sole
raggiante
e
benefico
?...
Voleva
credergli
, non
attribuire
alla sua
facondia
, alla sua
abilità
oratoria
le
frasi
che le veniva
ripetendo
. Come se avesse
compreso
di poter
ritentare
la
prova
con
maggior
probabilità
di
riuscita
, il
principe
di
Lucrino
era
adesso
più
assiduo
presso di lei, veniva a
trovarla
più
spesso
, non
mancava
mai, a
teatro
, di
salire
nel suo
palco
; qualche
volta
, quando ella
usciva
a
piedi
, lo
incontrava
: egli le
chiedeva
il
permesso
di
accompagnarla
, si faceva più
insistente
, più
ardito
.
Riferendo
a
Paolo
l'
impiego
delle proprie
giornate
, ella gli
diceva
, con una
indifferenza
studiata
:
- Ho
visto
gente
...
Lucrino
fra gli altri...
- Che cosa ti ha
detto
?
- Le
solite
storie
... A te non
importa
più nulla...
Egli
taceva
; delle
volte
quel
silenzio
si
prolungava
fino
a
divenire
imbarazzante
.
- A che
pensi
?... -
chiedeva
ella.
- A nulla... alla
relazione
che
debbo
presentare
domani
...
Ella
incrociava
le
braccia
,
battendo
lentamente
un
piede
. Voleva far la
sostenuta
,
costringerlo
a
cedere
per il
primo
. Come egli
continuava
ad
accarezzarsi
i
baffi
, ella
finiva
per
gettargli
le
braccia
al
collo
.
- Ma
parla
!
scuotiti
!
dici
che hai!... Sei
geloso
? Di
Lucrino
?... Ah! ah!... Che
grullo
!... che
grullo
!... Ma non
vedi
che non
so
come fare per
attirarti
a me? che io
morirei
piuttosto
che
tradirti
?...
- Quell'altra
volta
, però, tu non sei
morta
...
- Ah!...
Ella si
morse
le
labbra
,
gettando
un poco
indietro
il
corpo
, come
repentinamente
ferita
. Poi,
dischiuse
le
braccia
e
piegato
il
capo
,
mormorò
:
- E
giusto
!...
Poichè
t'ho
ingannato
una
volta
, tu
devi
credermi
capace
di
ingannarti
ancora... di
passare
di
capriccio
in
capriccio
... di
fingere
e di
mentirti
...
- Io non ho
detto
...
- Ma è
peggio
che se lo avessi
detto
!...
E
appoggiato
il
capo
ad una
mano
,
scrollandolo
a
riprese
, ella
riconosceva
adesso
il
motivo
della
freddezza
di lui. La
confessione
leale
che si
era
creduta
in
dovere
di fargli l'aveva
menomata
nella sua
stima
.
Sciocca
lealtà
!
fisima
stolta
! Se ella avesse
taciuto
, come avrebbero
fatto
tutte le altre, a quest'
ora
non si sarebbe
sentita
accusare
! Ella
pagava
la
dirittura
dell'
animo
suo!
Perchè
non
era
dunque come quelle che
passano
da un
uomo
ad un altro, non
obbedendo
se non alla propria
fantasia
e facendosi
obbedire
da tutti?...
Ora
, anch'ella
restava
a lungo
silenziosa
; a un
tratto
egli le
prese
una
mano
,
dicendo
:
- Non
capisci
che
soffro
?... che
soffro
perchè
ti
amo
?...
- Ma
dici
,
buon
Dio
, quel che
debbo
fare!... Quante
volte
non t'ho
proposto
di
andar
via
, di
vivere
unicamente
l'uno per l'altro!... Tu non hai voluto!...
- E tu neppure.
- Sì, ma per te!
unicamente
per te!... Ma se
dobbiamo
restar
qui, a fare quel che abbiamo
fatto
,
perchè
mi
trascuri
?
perchè
non mi
segui
dovunque
?... È
naturale
che la
gente
,
vedendomi
sola
,
creda
di poter
sperare
!... È
naturale
che tu, non
sapendo
mai quel che faccio, non
seguendo
a
passo
a
passo
tutta la mia
vita
, ti
trovi
disarmato
contro i
sospetti
... Quante
volte
te l'ho
detto
?... Se tu mi sei vicino, se mi
ascolti
, se mi
leggi
negli
sguardi
, ti
accorgi
che io non
mentisco
... Quando sei
lontano
, quando
pensi
alla
gente
che mi
attornia
, i
cattivi
pensieri
ti
assalgono
, tuo malgrado non puoi
liberartene
...
- È
vero
...
- Ah, se è
vero
!...
Credi
a me, che delle
cose
del
cuore
m'
intendo
.... Voialtri
uomini
siete più
intelligenti
, siete
capaci
di
concezioni
grandiose
, avrete una
logica
più
severa
; ma nelle
cose
del
sentimento
non
vedete
così a
fondo
come noi... Voi
vivete
con la
testa
, noi col
cuore
!... Questa
passione
che a te non
impedisce
di
occuparti
d'altro - non te ne faccio una
colpa
, voglio che sia così! - è tutta la mia
vita
...
Lasciati
guidare
da me,
promettimi
che farai quel che voglio!...
Sii
buono
, non
dirmi
di no...
La sua
voce
si faceva
supplichevole
,
carezzevole
; le sue
mani
tremanti
cercavano
quelle di lui; egli si
lasciava
vincere
dall'
accento
tenero
,
appassionato
, dall'
espressione
intensa
degli
sguardi
coi quali ella lo
fissava
; ad un
tratto
,
mormorava
:
- Quest'altro, non...?
- Chi,
Lucrino
?... Mio
Dio
, no! no! te lo
giuro
! Non mi
credi
? come
fartelo
credere
?...
Perchè
ti
confessai
quella
colpa
?... È stata essa che m'ha
perduta
!... Mi
credi
capace
di tutto... Ah!...
L'
amara
contrazione
del suo
viso
finì
in
singulti
. Allora egli si
piegò
su di lei, le
prese
il
capo
fra le
mani
, la
baciò
in
fronte
,
esclamando
:
- Sì, sì... ti
credo
!... Ma è che t'
adoro
!... che non
reggo
al
pensiero
...
Ora
basta
!... Se ti
dico
che ti
credo
!...
- Non lo
dici
col
cuore
...
- Ma sì, sì, sì...
Guardami
: ho l'
aria
di
fingere
?... si
finge
così?...
-
Basta
, il
pianto
ti
logora
il
viso
...
- Oh!... è già
logoro
troppo!...
-
Sciocca
!... Non
sai
quel che
dici
!... Così,
ridi
,
sorridi
!... Voglio
vederti
sorridere
sempre... Tu non
sai
quanto t'
amo
!...
Cullata
da quelle
parole
, come
liberata
da una
gravezza
, come
tornando
alla
vita
, ella
chiudeva
gli
occhi
,
poggiava
il
capo
sul
petto
di lui,
sussurrando
:
-
Adesso
,
senti
: non
dire
più nulla, non voglio più
parlare
: sono troppo
felice
...
Dissipate
le
ultime
traccie
dell'
uragano
,
seguivano
lunghi
giorni
di
calma
, nei quali non
era
più
quistione
di
sospetti
e di
accuse
. Come veniva l'
estate
, ella gli
dava
a
scegliere
le
stoffe
delle sue
tolette
, gli
mostrava
i
figurini
dei
giornali
di
mode
, gli
descriveva
le
confezioni
viste
nelle
sartorie
, gli
enumerava
le
commissioni
date
dalle sue
conoscenze
. Egli la
metteva
a
corrente
del
dietroscena
parlamentare
,
discuteva
la
situazione
ministeriale
,
commentava
le
notizie
del
giorno
,
discuteva
le
teorie
di
governo
; ma
era
per lei un
soggetto
di
stupore
continuo
il
sentirgli
sostenere
la sua
tesi
sulla
relatività
di tutto, sul
gabbamento
universale
, e il
vederlo
poi
incaponito
nel suo
concetto
democratico
.
- Non ti
contradici
, così?...
- Io
soltanto
?... Ma se tutto è
contradizione
!
Ella si
rifiutava
di
accogliere
la
persuasione
molesta
che quella sua
fermezza
in un
ideale
politico
dipendesse
da un
calcolo
, dall'
assegnamento
sulla
riuscita
del suo
partito
...
Dopo
le
vacanze
di
carnevale
,
scoppiò
finalmente la
crise
che si
prevedeva
da tanto
tempo
. Di
giorno
, egli non si fece più
vedere
; le
scriveva
però dalla
Camera
lunghe
lettere
,
spiegandole
la
conversione
a
sinistra
che s'
imponeva
al
capo
del
futuro
Gabinetto
,
annunziandole
l'
offerta
d'un
segretariato
generale
che gli avevano fatta, sebbene
indirettamente
.
- Tu m'hai
portato
fortuna
! - le
diceva
, la
sera
, quand'erano
insieme
. - Quel
giorno
che m'
auguravi
forse è vicino... Io ne sono
contento
per te; se
varrò
qualche cosa, mi
sentirò
meno
indegno
dell'
amor
tuo...
Ella gli
turava
la
bocca
,
protestando
che l'
indegnità
era
la sua propria; ma tutto questo non le
procurava
la
compiacenza
che ella aveva
sognata
; suo malgrado,
scorgeva
dietro
le
parole
dell'
amante
, sotto quella
esagerata
modestia
, la
sodisfazione
d'un
orgoglio
che non le
pareva
troppo
giustificato
...
La
crise
si
risolse
senza che l'
offerta
fosse
confermata
. Egli stesso
disse
che non l'avrebbe più
accettata
,
visto
il
programma
del
nuovo
ministero
. Per lei, aveva
torto
;
ricominciavano
delle
discussioni
, ciascuno si
accalorava
nel
sostenere
la propria
tesi
; poi
seguivano
dei
brevi
silenzii
durante i quali ella
reprimeva
degli
sbadigli
.
Avvicinandosi
la
chiusura
della
Camera
, egli le
chiese
se
permetteva
che
andasse
a
casa
; non si
oppose
.
Pensava
che la
lontananza
avrebbe
fatto
bene
ad entrambi, avrebbe
fatto
apprezzar
loro ciò che la
sazietà
poteva
sciupare
.
Restò
ancora un poco
sola
a
Roma
; come il
caldo
la
cacciò
via
,
riprese
la
vita
errante
degli
alberghi
, delle
stazioni
di
bagni
.
Intorno
a lei, gli
uomini
facevano la
ruota
, si
studiavano
di
interessarla
. Alcuni, più
arditi
, le
parlavano
liberamente
, le
dicevano
delle
cose
che ella
fingeva
di non
capire
, o che
ascoltava
abbassando
gli
occhi
, o che
provocavano
le sue
risposte
taglienti
. In
cuor
suo, non
era
molto
sdegnata
: le
piaceva
di
essere
fra le più
entourées
; il
movimento
, le
conversazioni
, la
musica
, la
danza
finivano
di
stordirla
. In ogni
parola
che gli
uomini
le
rivolgevano
, ella
trovava
la
misura
del proprio
fascino
, la
conferma
che mai il suo
impero
di
donna
era
stato
più
saldo
.
Paolo
riprendeva
a
scriverle
assiduamente
,
rimpiangendo
i
giorni
felici
,
ricordandole
di
pensar
sempre a lui; ma
ora
ella
comprendeva
che questa sua
nuova
assiduità
non
era
disinteressata
, che poteva invece esser
dettata
dalla
paura
di
perderla
. Con la
coscienza
del proprio
valore
, ella
imparava
a
giudicare
più
esattamente
l'
uomo
al quale si
era
accordata
. L'
orgoglio
era
il
sentimento
che più lo
dominava
. La
confessione
del
tradimento
lo aveva
ferito
, più che nell'
amore
, nell'
amor
proprio. Aveva
imaginato
di
essere
stato
il solo a
conquistarla
, il solo a
vincere
, con la
potenza
della propria
seduzione
, la
virtù
di lei; la
scoperta
che un altro aveva
ottenuto
,
dopo
di lui, ma più
facilmente
di lui, ciò di cui solo si
credeva
degno
, gli aveva
tolta
una
persuasione
cara
al suo
orgoglio
.
Adesso
, l'
idea
che un altro potesse
portargli
via
il
vanto
della propria
conquista
, lo faceva
nuovamente
appassionato
ed
eloquente
. Ma la sua
eloquenza
non
era
fatta di
rettorica
? Ella
rammentava
le sue
scettiche
opinioni
sui
sentimenti
, sull'
ideale
, sull'
inganno
universale
. In
fondo
al suo
disprezzo
di tutto e di tutti,
c'
era
però l'
esaltata
opinione
di
sè
stesso...
Adesso
, ella
vedeva
più
distintamente
i suoi
difetti
... Che
importava
! V'
era
qualcuno che non ne avesse?
Dicevano
che l'
amore
acceca
: una
frase
fatta! O
vedeva
i suoi
difetti
perchè
l'
amore
s'
intiepidiva
? No! no! Ella lo
amava
sempre; l'
idea
di
tradirlo
non le
passava
neppure pel
cervello
.
Però, nessuno
sapeva
come ella
era
fatta. Degli
sconosciuti
le
scrivevano
lettere
anonime
,
ora
piene
di
dichiarazioni
poetiche
,
ora
di
incitamenti
sensuali
; tutti le
davano
degli
appuntamenti
, le
chiedevano
di
mettere
dei
segnali
nel
caso
che ella
acconsentisse
... Ella
stracciava
quelle
lettere
,
dapprima
sdegnata
, poi
ridendo
della
stoltezza
di quella
gente
; e in
fondo
sentiva
crescere
la
stima
di
sè
stessa,
apprezzava
di più la propria
superiorità
.
Paolo
l'aveva
trattata
male
, le aveva
dato
motivi
di
lagnanze
: eppure,
era
stata lei a
pregarlo
, a
trattenerlo
. Quante
donne
avrebbero
fatto
altrimenti, si sarebbero
ribellate
!... Ella ne
conosceva
ogni
giorno
, di quelle che non avevano altro
amore
al
mondo
fuorchè
sè
stesse, che si
lasciavano
amare
senza
scomodarsi
,
incapaci
di fare il più
piccolo
, il più
futile
sacrifizio
! Ne
conosceva
di quelle che
dichiaravano
la
passione
una cosa
sciocca
,
balorda
,
nociva
alla
salute
; che si
mettevano
a
ridere
quando ella
affermava
che senz'
amore
non v'
era
legame
possibile
. E queste erano le più
fortunate
; gli
uomini
le
seguivano
come la loro
ombra
,
subivano
pazienti
i loro
capricci
,
perdonavano
i loro
tradimenti
,
strisciavano
ai loro
piedi
. Ella che si
era
vista
trascurata
dall'
uomo
al quale aveva
immolata
tutta
sè
stessa,
invidiava
la loro
fortuna
, ma aveva troppo
cuore
,
sentiva
troppo per
imitarle
. Una di quelle, la
Merio
, la più
fredda
, la più
insensibile
, le
pareva
un
mostro
.
Teneva
gli
uomini
a
bada
, li
obbligava
a fare dei
viaggi
, delle
pazzie
, ad
aspettarla
di
notte
, all'
acqua
e al
vento
, per
concedere
poi loro una
stretta
di
mano
, per
degnarsi
di
ricevere
una
lettera
. Quando qualcuno la
seccava
troppo, faceva
intendere
a un altro di
levarglielo
di
torno
. Dei
duelli
erano
avvenuti
per lei, un
giovanotto
si
era
ucciso
. Il
giorno
che lo avevano
portato
a
seppellire
, ella
era
andata
a
passeggio
, in
carrozza
scoperta
,
inaugurando
una
nuova
toletta
. La sua
carrozza
s'
era
incontrata
col
carro
funebre
; ella aveva
continuato
a
guardarsi
intorno
,
dietro
l'
occhialino
dal
manico
d'
oro
!...
«
»
Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText®
(VA2) - Some rights reserved by
EuloTech SRL
- 1996-2010. Content in this page is licensed under a
Creative Commons License