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Federico De Roberto: Raccolta di opere
Federico De Roberto
L'illusione
PARTE TERZA.
VII.
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VII.
Sul
mare
grigio
e
plumbeo
, il
vapore
filava
rapidamente
, con la
prora
eretta
,
fremendo
per tutte le
commessure
alle
poderose
vibrazioni
della
macchina
ansante
. Lungo i
fianchi
del
legno
,
correvano
le
piccole
ondate
che il suo
moto
formava
sulla
superficie
stagnante
dell'
acque
, e pel
contrasto
del
nero
di cui lo
scafo
era
tinto
esse
prendevano
intorno
una
colorazione
azzurrognola
,
rivelavano
qualche cosa della loro
misteriosa
profondità
.
Laggiù
in
fondo
, in quella
pura
freddezza
, non
era
bene
sparire
?... Ella
era
costretta
a
distogliere
lo
sguardo
dall'
abisso
affascinante
, a
portarlo
in
giro
per la
cerchia
dell'
orizzonte
.
Cielo
ed
acqua
, una
cinerea
uniformità
da per tutto; ma come un
grumo
di
nuvole
più
scure
,
Ustica
appariva
sullo
sfondo
nebbioso
. Allora, dalle
latebre
della sua
memoria
,
sorse
il
canto
udito
, tanto
tempo
addietro
, una
notte
serena
di
primavera
nel
porto
di
Palermo
:
"
Voga
quel
remo
:
Chissà
se un'altra
volta
ci
vediamo
,
Capo
d'
Orlando
e
Monte
Pellegrino
!..."
Era
dunque ancora la
via
conosciuta
, tante
volte
percorsa
; e uno
dopo
l'altro i
ricordi
degli
antichi
viaggi
si
svolgevano
nella
mente
di lei.
Tristi
tutti,
egualmente
, le
andate
ed i
ritorni
,
fin
dal
primo
salpare
per l'
ignoto
della
vita
; ma nessuno come questo!... Le
coste
isolane
non si
scorgevano
ancora, già nella
notte
erano
scomparse
quelle del
continente
, e in tale
sospensione
fra due
lontananze
ella
trovava
l'
imagine
del proprio
stato
. Più
amaramente
che ella non avesse mai
creduto
si
chiudeva
un
tenebroso
periodo
della sua
vita
.
Stolta
, che aveva
sperato
di
prendere
una
rivincita
dell'
abbandono
in cui s'
era
vista
lasciata
, per non
riuscire
ad altro che ad una
nuova
amarezza
! Prima dell'
ebbrezza
, la
nausea
l'aveva
vinta
, ed
era
stata una
desolazione
così
profonda
, una
disperazione
così
radicale
, che ancora il
desiderio
di
finirla
l'
assaliva
dinanzi alle
fredde
profondità
del
mare
... Se dal
buio
passato
ella
guardava
verso l'
avvenire
, un'
incertezza
paurosa
la
sgominava
. Ella
andava
verso un
paese
in cui non avrebbe
incontrato
che
ostilità
. Alle
intercessioni
di sua
zia
, il
nonno
aveva
acconsentito
di
rivederla
,
mettendo
però come
patto
che ella non sarebbe venuta a
Milazzo
. Egli non la
giudicava
degna
di
rientrare
nella
casa
dov'
era
cresciuta
! Ed una
coincidenza
che al suo
cuore
ulcerato
pareva
cercata
apposta
,
obbligava
sua
zia
a
lasciare
Palermo
giusto
mentre ella vi si
recava
!...
Con una
stretta
al
cuore
,
vedeva
ora
avvicinarsi
la
meta
,
sorgere
tra
cielo
e
acqua
il
titanico
blocco
del
Monte
Pellegrino
,
distendersi
ai suoi
piedi
la
linea
della
città
. Quella
vista
l'
affascinava
, il suo
spirito
si
smarriva
nell'
irrompere
incessante
delle
memorie
, ed alla
voce
di
Stefana
che l'
avvertiva
dell'
approdo
un
brivido
la
scosse
. Nessuno ad
aspettarla
a
terra
, neppure un
servo
. Ella
frenava
le
lacrime
entrando
nell'
albergo
,
rispondendo
al
cameriere
che le
chiedeva
se la
camera
offertale
era
di suo
gradimento
. Che
triste
ritorno
! La
città
rumoreggiava
sordamente
, ed
era
come un
mormorio
minaccioso
che si
levasse
contro di lei, come una
voce
astiosa
che la
scacciasse
...
Il
giorno
dopo
venne suo
zio
,
scusandosi
con un
equivoco
sul
giorno
dell'
arrivo
,
invitandola
ad
andare
con lui a
Termini
, dov'erano per
affari
. Ella
rifiutò
,
aspettando
il
nonno
che aveva già
telegrafata
la sua
partenza
da
Milazzo
. Quando lo
vide
apparire
, il suo
cuore
si
strinse
più
fitto
.
Era
un
vecchio
cadente
, l'
ombra
di colui che ella
ricordava
nell'
imponenza
della
forza
e nel
rigoglio
della
salute
. Le
sottrasse
la
mano
che ella voleva
baciargli
e le
sfiorò
appena con le
labbra
la
fronte
.
Parlava
del suo
viaggio
, del
tempo
, di
Stefana
, e non una
parola
, non una
domanda
intorno
al
passato
. Di tanto in tanto si facevano dei
silenzii
, come fra
estranei
che non
trovano
nulla da
dirsi
. Così
continuava
a
trattarla
, senza nessuna
espansione
,
evitando
ogni
allusione
alla
intimità
di un
tempo
, non
dicendo
nulla dell'
avvenire
. Talvolta, quando ella
ricordava
i
giorni
remoti
dell'
infanzia
, le
carezze
che egli le
prodigava
prendendosela
sulle
ginocchia
,
sentiva
la
tentazione
di
buttargli
le
braccia
al
collo
, di
confidarsi
a lui, di
giustificarsi
; ma la sua
freddezza
l'
arrestava
.
Infine
,
perchè
la
trattava
così? Se ella aveva
fatto
del
male
, lo aveva
fatto
a
sè
stessa, e l'
espiazione
non
era
finita
!... Malgrado lo
studio
messo
nel
nascondersi
, nel farsi
ignorare
, ella
vide
qualcuna delle sue
antiche
conoscenze
, la
Leo
,
Sara
Máscali
; e furono degli
sguardi
duri
, delle
arie
sdegnose
, delle
insultanti
voltate
di
spalle
. Suo
figlio
,
adesso
un
bel
giovanetto
di
dodici
anni
, veniva a
trovarla
tutti i
giorni
per un'
ora
, in
compagnia
dell'
aio
; ma la sua
entrata
in
collegio
era
stata
decisa
, e ne
affrettavano
a un
tratto
i
preparativi
, quasi a
sottrarglielo
più presto. Ella non
trovò
un'
accoglienza
fraterna
che da un'
estranea
, da
Giulia
Víscari
, che volle
condursela
in
casa
. Gli
anni
parevano
non esser
passati
per l'
amica
;
era
sempre
fresca
,
vivace
ed
allegra
come quando l'aveva
lasciata
l'
ultima
volta
. Anche lei aveva
sofferto
dei
disinganni
, ma, con una
maggior
forza
di
reazione
, li aveva
superati
più
facilmente
.
- Che cosa avrei
dovuto
fare? - le
diceva
-
Desolarmi
,
strapparmi
i
capelli
(quei pochi che mi
restano
!)
dare
lo
spettacolo
della mia
disperazione
? E poi?
Perchè
? Per
aggiungere
sciocchezza
sopra
sciocchezza
!
- Però,
convieni
che l'abbiamo fatta
grossa
!
- Ah, sì!... Se potessi
tornare
indietro
, t'
assicuro
che non
ricomincerei
!...
- Ed io, dunque?
Adesso
conoscevano
gli
uomini
, il loro
egoismo
, la loro
mancanza
di
cuore
.
- Noi siamo fatte a un altro
modo
!
- È
inutile
, non ci
capiscono
!
Quelle
confidenze
le
riuscivano
di molto
conforto
; però l'
ostilità
di cui
era
oggetto
trovava
in questo un
nuovo
alimento
. Sua
zia
, che
era
stata così
tepida
verso di lei, le
rimproverava
,
tornando
a
Palermo
, di avere
accettata
l'
ospitalità
dell'
amica
; ella non
seppe
frenarsi
:
- Ma
sai
, non avevo molto da
scegliere
!... E sarebbe
curioso
che io facessi la
difficile
!...
La
folla
delle
beghine
maligne
, delle
invidiose
della loro
libertà
,
diceva
che esse s'
intendevano
perchè
si
rassomigliavano
,
riduceva
la loro
amicizia
ad un
calcolo
, e una
tristezza
immensa
la
prendeva
dinanzi a quell'
accanimento
senza
ragione
, senza
scusa
,
sentendosi
continuamente
denigrata
ora
che nulla v'
era
più di
riprovevole
nella sua
vita
. Ma una
curiosità
pungente
di
sapere
quel che si
diceva
di lei, del suo
passato
, la faceva
insistere
tanto presso l'
amica
,
fino
a
vincerne
la
riluttanza
.
-
Dicono
tante
cose
... che te n'
importa
? Io non ne
credo
nessuna!...
-
Dimmele
! Voglio
saperle
... Mi
dànno
molti
amanti
?
- Sì...
- Oh, le
vili
!... Ma chi?... Quanti?...
- Molti, che
so
!...
- Le
vili
! le
vili
!...
La loro
viltà
consisteva
nell'
addebitare
alle altre come una
colpa
ciò che avrebbero voluto fare esse stesse! La
maschera
dell'
onestà
le
soffocava
; l'
idea
di
essere
amate
, il
desiderio
del
frutto
proibito
le
struggeva
; ma non avendo il
coraggio
di
romperla
col
mondo
, di
pagare
del proprio,
nascondevano
il
rancore
delle
voglie
insaziate
sotto l'
ipocrisia
della
virtù
. Ella non
credeva
alla
virtù
di nessuna: l'
onestà
era
o
freddezza
di
carattere
,
sterilità
di
fantasia
,
mancanza
di
cuore
, o
paura
del
castigo
,
calcolo
interessato
,
stucchevole
posa
. Potevano
darla
a
intendere
a tutti, con le loro
attitudini
d'
angeli
offesi
, tranne che a lei! Non
era
già il
tentativo
di
attenuare
la propria
colpa
che le faceva in tal
modo
comprendere
tutte le
donne
nello
scetticismo
di quel
giudizio
; ma
convincimento
antico
,
persuasione
confermata
dai
fatti
. Se tutte coloro che
gridavano
allo
scandalo
fossero state
libere
, se non avessero avuto a
temere
la
perdita
del loro
posto
nel
mondo
, i
disagi
, le
denigrazioni
, che cosa sarebbe
diventata
la loro
onestà
? La
prova
era
la
condotta
di quelle che avevano dei
mariti
ciechi
o
compiacenti
, l'
abbandono
di ogni
ritegno
di cui esse
davano
spettacolo
. Ma per queste non
c'
erano
accoglienze
fredde
o
voltate
di
spalle
; i loro
tradimenti
erano
incoraggiati
, la loro
doppiezza
premiata
!
L'
ingiustizia
della
società
la
colmava
di
sdegno
. Quando ella aveva
abbandonato
suo
marito
, tutte le avevano
dato
ragione
;
pretendevano
dunque che una
donna
giovane
e
bella
come lei,
rimasta
sola
,
dovesse
rinunziare
al
mondo
, all'
amore
, alla
felicità
?
Sodisfare
ai propri
capricci
restando
accanto a quell'
uomo
, le sarebbe
stato
permesso
; i
fulmini
si
scagliavano
sul suo
capo
perchè
non si
era
piegata
ad una
transazione
sleale
!...
Evidentemente
, la
condizione
della
donna
non poteva
essere
più
disgraziata
: o
legata
per tutta la
vita
a chi non
era
fatto
per lei, o
condannata
ad una
rinunzia
superiore
alle sue
forze
, o
esposta
al
dileggio
di tutti.
Perchè
dunque gli
uomini
dovevano
godere
d'una
libertà
sconfinata
? V'
era
giustizia
? Le
donne
non avevano anch'esse
desiderii
,
simpatie
,
bisogni
? Ella s'
infiammava
discutendo
di queste
cose
, avrebbe voluto tanto
ingegno
da
perorare
pubblicamente
la
causa
di quante erano come lei, da
combattere
per la
riforma
delle
leggi
,
donde
veniva il
primo
male
. Gli
uomini
le avevano fatte, per loro
uso
e
consumo
, per loro
tutela
; un
dispotismo
feroce
le
informava
.
- Ci avete
consultate
? Ci avete
ammesse
a
discutere
con voi? Io
rifiuto
di
riconoscere
un
regime
imposto
con la
forza
bruta
!
Leggete
la
storia
: ci
teneste
come
schiave
, ci
trattaste
come
cose
! Ma allora eravate almeno
conseguenti
.
Ora
che vi siete
degnati
di
riconoscerci
un'
anima
, uno
spirito
,
ora
che noi abbiamo
aperti
gli
occhi
,
badate
!...
Cogli
uomini
che
frequentavano
quasi
esclusivamente
il
salotto
dell'
amica
, ella
impegnava
delle
discussioni
vivaci
,
sferzava
il loro
egoismo
,
rideva
quando li
sentiva
affermare
la
supremazia
esercitata
dal suo
sesso
per
via
della
grazia
e della
seduzione
.
-
Bella
supremazia
! Una
credenza
che voialtri
diffondete
perchè
vi
torna
comodo
, per
piegarci
a ciò che vi
conviene
, per farci
dimenticare
tutte le altre nostre
inferiorità
!
Grazie
tante!... Une
fiche
de
consolation
!
Le
donne
avevano però un'
arma
in loro
mano
: esse potevano
vendicarsi
terribilmente
,
distruggendo
l'
onore
d'un
uomo
,
coprendolo
di
ridicolo
per tutta la
vita
. Ella ne
conveniva
tra
sè
;
apertamente
non si
dava
per
vinta
,
affermava
che erano
pregiudizii
. Ad ogni
modo
, voleva
dire
che anche gli
uomini
non potevano esser
contenti
di uno
stato
di
cose
creato
da loro;
bisognava
dunque
pensare
al
rimedio
! Però, quando ella
cercava
di
proporlo
, si
confondeva
, non
riusciva
a
formularlo
.
Divorava
gli
opuscoli
morali
di
Dumas
figlio
, si
metteva
ad
esclamare
, tutta
sola
, col
libro
fra le
mani
: "Sì, sì, è così!" ai
passaggi
in cui
vedeva
precisato
il proprio
confuso
pensiero
; ma
incontrando
dei
paradossi
, delle
contradizioni
,
era
tentata
di
scrivere
delle
lunghe
lettere
all'
autore
; o
piuttosto
avrebbe voluto
confidargli
la sua
storia
che ella
giudicava
un
soggetto
degno
di
studio
, e
chiedergli
dei
consigli
,
proporgli
delle
quistioni
.
Perchè
lei che non
credeva
se non alla
passione
, aveva
obbedito
al
capriccio
? Qual'
era
la
migliore
vendetta
da
prendere
contro l'
abbandono
degli
uomini
? Avrebbe ella potuto
uscire
trionfante
dalla
lotta
in cui
era
stata
vinta
?
Sì, forse. La
virtù
vera
esisteva
, la sua
santa
mamma
ne
era
stata una
prova
;
Bice
Emanuele
che ella
incontrò
un
giorno
per
via
, ne
era
un'altra. Suo
marito
aveva
finito
di
rovinarsi
,
era
stato
coinvolto
in
affari
equivoci
, aveva
compromesso
il
nome
dei suoi
figli
; eppure s'
era
rassegnata
sempre al suo
destino
,
semplicemente
, senza
lagnarsi
. Quando ella
rammentava
l'
amica
giovane
,
bella
,
elegante
,
corteggiata
da tutti,
piena
di
delicatezze
,
squisitamente
sensibile
, e
paragonava
quel
fantasma
alla
creatura
avvizzita
,
dimessa
,
sommessa
, che si
vedeva
ora
dinanzi,
riconosceva
che solo una
forza
interiore
, la
naturale
bontà
, il
sentimento
del
dovere
avevano potuto
impedirle
di fare come tante altre. Se non aveva
ceduto
alla
tentazione
, non
era
già
perchè
non l'avesse
compresa
, lei che non
era
vissuta
se non di
sogni
;
nè
per un
calcolo
,
giacchè
aveva tutto
perduto
;
nè
per
ostentazione
, se
dimostrava
per le
cadute
altrui un'
indulgenza
così
buona
. Un'
idea
, una
fede
l'aveva solamente
sostenuta
; ed allora, tutta
convertita
da quello
spettacolo
, ella
riconosceva
che v'erano ancora molte altre come quella,
buone
senza
secondo
fine
,
degne
di
rispetto
e d'
ammirazione
. Ma a che cosa
giovava
loro questa
bontà
? Erano forse
felici
?... Ne
vedeva
ancora delle altre meno
meritevoli
,
circondate
com'erano dall'
affetto
vigile
, dalla
protezione
tenera
dei loro
mariti
. Come
pensare
a
tradire
un
uomo
unicamente
occupato
di voi,
pieno
di
cure
, di
delicatezze
, di
fiducia
?
Bisognava
essere
senza
cuore
,
pervertite
nell'
anima
, per
tradire
una
persona
fatta così; e quelle che erano state
capaci
di tale
mostruosità
le facevano
sdegno
. Ella aveva
tradito
Arconti
in un
triste
periodo
della sua
vita
, quando
durava
l'
eco
delle
lezioni
perverse
che aveva
ricevute
. Più
tardi
,
fin
quando egli
era
stato
buono
con lei, un
pensiero
cattivo
non s'
era
neppure
affacciato
alla sua
mente
!... E a un
tratto
,
ripensando
a lui, al
posto
che aveva
tenuto
nella sua
esistenza
,
sentiva
le
rapide
fitte
d'un
desiderio
acutissimo
,
secretamente
covato
: il
desiderio
di
rivederlo
, di
riudirlo
. La
ragione
lo
combatteva
, le
rappresentava
il
male
che egli le aveva
cagionato
; ma certi
giorni
,
dopo
una
lettura
, o per aver
rammentate
delle
parole
che gli erano
abituali
, o senza
motivo
, per l'
umore
del suo
spirito
, per la
tensione
dei suoi
nervi
, ella
ripensava
alle
passate
dolcezze
, agli
entusiasmi
dei
primi
anni
, e il suo
desiderio
si faceva più
ardente
. Dov'
era
egli? Poteva non
pensare
a lei? Se egli
fosse
venuto di
nascosto
a
raggiungerla
, a
tentare
di
riacquistarla
?... E
fantasticava
di
essere
accostata
da una
persona
sconosciuta
che le
consegnava
con
aria
di
mistero
una
lettera
, una
lettera
di lui, nella quale egli
annunziava
la sua
presenza
a
Palermo
e
chiedeva
un
convegno
, ma
parlando
in
terza
persona
, così: "Un
uomo
che
visse
della vostra
vita
, che
piange
tutte le sue
lacrime
per
avervi
perduta
..."
Un
giorno
, tutti i
fogli
politici
annunziarono
il suo
matrimonio
. Allora un
rancore
immenso
la
invase
contro di lui e uno
sdegno
violento
contro
sè
stessa, per non esser
riuscita
a
strapparselo
dal
cuore
. E malgrado il suo
rancore
e il suo
sdegno
, ella
pensava
che un'altra aveva le sue
carezze
,
udiva
le sue
parole
innamorate
! Ella non le aveva
credute
, e
adesso
le
invidiava
; aveva
sdegnato
quell'
uomo
, e
adesso
lo
rimpiangeva
!
Perchè
, se egli
era
stato
falso
e
bugiardo
?... Ma finalmente ella
riconosceva
che, se
pure
fosse
stato
diverso
, la
felicità
duratura
non avrebbe potuto
trovarsi
in un
falso
legame
,
sibbene
nella
santità
della
famiglia
, nell'
austerità
del
dovere
. Se a lei
fosse
capitata
la
sorte
di
trovare
un
marito
appena
diverso
dal suo, come avrebbe
sopportato
i suoi
difetti
, come avrebbe
soffocate
le
tentazioni
, per poco che egli l'avesse
sorretta
!... E l'
imagine
di
Enrico
Sartana
le
tornava
alla
memoria
, più
distinta
che mai, in quella
Palermo
dove
l'aveva
conosciuto
,
dove
udiva
parlare
di lui, delle sue
avventure
dopo
la
separazione
,
dove
poteva
incontrarlo
da un
momento
all'altro. Il
giorno
che lo
vide
comparire
nel
salotto
dell'
amica
, il
sangue
le
die
' un
tuffo
. Malgrado la
barbetta
a
punta
e un
principio
di
canizie
,
era
sempre il
bel
giovane
d'un
tempo
, aveva ancora l'
aria
di
San
Giorgio
cavaliere
. Mentre egli
parlava
di molte
cose
indifferenti
,
rivolgendosi
più
spesso
all'
amica
,
dando
a lei dei
rapidi
sguardi
, ella
era
come
ammaliata
, non
vedeva
più nulla di ciò che la
circondava
,
udiva
soltanto
il
suono
delle
parole
senza
comprenderne
il
senso
, con la
mente
piena
di
ricordi
, di
visioni
risorgenti
; e quand'egli
andò
via
dopo
averle
stretta
la
mano
, ella
lasciò
ricadere
pesantemente
il suo
braccio
,
assorbita
nella
contemplazione
del
passato
. Un
pensiero
vinceva
tutti gli altri; ella si
domandava
, col
cuore
stretto
: "Come
deve
disprezzarmi
!..." Un
abisso
separava
la
fanciulla
che egli aveva
conosciuta
dalla
donna
che
ora
ritrovava
, e la
compiacenza
d'
essere
sfuggito
al
pericolo
di
averla
a
compagna
,
era
probabilmente
il solo
sentimento
che ella gli
destava
! Le
voci
malvagie
e
bugiarde
dovevano
essere
arrivate
fino
a lui; se il
ricordo
del
passato
era
sorto
talvolta a
difenderla
, egli non aveva potuto
resistere
all'
insistenza
delle
calunnie
! Con una
soggezione
secreta
, il
bisogno
di
dissipare
il
tristo
giudizio
formatosi
intorno
a lei la
occupava
nel
rivederlo
. E un
sentimento
di
gratitudine
veniva ad
unirsi
a tutto questo, come ella
notava
la
discrezione
delle sue
parole
, il
rispetto
di cui la
circondava
.
Dopo
tanto
tempo
, la
società
si
era
trasformata
intorno
ad essi; senza
dir
nulla delle
relazioni
passate
tra loro, egli le
rammentava
tante
cose
, e una
grande
attrattiva
era
per lei in quei
ricordi
. Ella si
sentiva
riportata
indietro
negli
anni
,
pensava
a
momenti
che tutto quanto
era
venuto
dopo
non
fosse
che una
imaginazione
dolorosa
. Ma come
notava
le
assiduità
di lui, come
leggeva
nei suoi
sguardi
qualche cosa che egli non le
diceva
, ella
protestava
tra
sè
: "No, no... è troppo
tardi
,
oramai
!... sarebbe l'
errore
più
grande
!..." Ella non poteva più
amare
, non poteva più
essere
amata
, aveva troppe
tristezze
nell'
anima
, aveva
letto
troppo
addentro
nel
libro
della
vita
!... Ed
esprimeva
questa sua
sfiducia
dinanzi a lui, ma senza
rammaricarsi
,
rassegnatamente
, come
accertando
una
gran
verità
:
- La
felicità
è una
chimera
... tutto ciò che si può
ottenere
di
meglio
è la
calma
... Io non
aspiro
più ad altro.
- È
vero
; avete
ragione
.
Quell'
arrendevolezza
destava
la sua
curiosità
; ella avrebbe voluto
sapere
ciò ch'ei
pensava
intimamente
,
udirlo
parlare
dei
giorni
lontani
,
subire
anche quest'altra
prova
... E,
inconsapevolmente
, si
attardava
dinanzi allo
specchio
, si
guardava
a lungo,
chiedendosi
: "Non sono più
desiderabile
?..." Qualche
giorno
, a certe
ore
, uno
stupore
pauroso
le
gelava
il
sangue
,
vedendo
rapidamente
moltiplicarsi
i
segni
della sua
decadenza
; ma da un
momento
all'altro la sua
fisonomia
si
rimetteva
,
riacquistava
i
colori
, la
freschezza
della
gioventù
; ella si
sentiva
rinascere
,
derideva
le sue
paure
.
Lentamente
e
continuamente
i
capelli
però le
cadevano
; la
chioma
meravigliosa
che
arrivava
un
tempo
ai
fianchi
, il "
Mantello
d'
oro
"
era
ridotta
della
metà
. Dei
giorni
la
trovava
ancora
copiosa
; alcuni altri l'
idea
di
perderla
tutta l'
atterriva
. Dei
fili
d'
argento
striavano
i
capelli
corvini
di
Giulia
; ella l'
invidiava
, avrebbe
preferito
di
diventar
tutta
bianca
,
pensava
che vi sarebbe stata un'altra
specie
di
poesia
. Gli
artefizii
a cui
ricorrevano
alcune per
darsi
una
giovinezza
che non avevano più le
parevano
ridicoli
; ella
era
sicura
che si sarebbe
rassegnata
, non
nascondeva
a nessuno l'
età
sua,
affettava
anzi d'esser già
vecchia
.
- Ma fammi il
piacere
! -
protestava
allegramente
l'
amica
. - O
dici
questo per
sentirti
assicurar
del
contrario
?
- Così
fosse
!...
Purtroppo
...
-
Bada
però che qualcuno non ne è
persuaso
.
Era
dunque proprio
vero
? Gli
sguardi
di
Enrico
dicevano
dunque ciò che le sue
labbra
non
profferivano
? No, no; ella non voleva
riconoscerlo
. "Mio
Dio
"
pregava
, "
fate
che io m'
inganni
!" ma con una
secreta
restrizione
, come
temendo
la
certezza
dell'
inganno
desiderato
... Egli
adesso
la
seguiva
da per tutto, le
parlava
con una
espressione
più
tormentata
; una
dolce
sera
d'
estate
,
fermo
dinanzi alla sua
carrozza
, al
Foro
Italico
, intanto che ella
accompagnava
impercettibilmente
col
capo
il
ritmo
incalzante
del
canto
dell'
Ombra
nella
Dinorah
, le
disse
,
piano
,
guardandola
negli
occhi
:
- Vi
rammentate
i
balli
di
casa
d'
Alì
?
Le
parve
come se egli l'avesse
stretta
alla
vita
,
prendendola
per una
mano
,
trascinandola
seco. E
vedendo
a un
tratto
il
pericolo
, ella
pensava
che l'
unico
mezzo
di
evitarlo
era
la
fuga
.
Perchè
, malgrado i suoi
propositi
, malgrado la sua
esperienza
, ella
sentiva
la
lusinga
rinascere
,
udiva
una
voce
che le
dimostrava
l'
assurdità
di quella
vita
, la
necessità
d'un
affetto
, anche a
costo
di
nuove
torture
... Non
era
egli l'
uomo
che pel
primo
le aveva
fatto
battere
il
cuore
? Non
era
stato
sul
punto
di
dividere
la sua
vita
per sempre?... Ed ecco che egli glie lo
ricordava
.
Fu un
giorno
che
Giulia
non
era
passata
nel
salotto
, quasi
prevedendo
di quel che
doveva
avvenire
. Come ella aveva
espresso
con
maggiore
amarezza
del
consueto
, a
proposito
d'una
lettura
recente
, il suo
scetticismo
, egli le
disse
:
- Non
credete
dunque più a nulla?
- Ho troppo
sofferto
.
- Non siete stata la
sola
.
Senza
avvicinarsi
a lei,
evitando
di
guardarla
, egli
soggiunse
, come
parlando
tra
sè
:
-
Perchè
non
avviene
nulla di ciò che si è
aspettato
?
Ella non
rispose
,
temendo
di
tradirsi
; quando l'altro
mormorò
:
-
Credete
dunque che io abbia
scordato
?... Il
sogno
che
sognammo
insieme
è tutto quello che ho avuto di
meglio
nella mia
vita
... ma
ora
più che mai
sento
cosa ho
perduto
.
Ella
chiuse
gli
occhi
un
istante
; poi,
abbassato
il
capo
in
atto
di
rassegnazione
,
balbettò
:
-
Bisognava
arrivare
a questo!...
- Sì! non
era
possibile
fingere
più a
luogo
,
trattarsi
come due
estranei
, quando tutto ci
ricordava
la
felicità
a cui
passammo
accanto...
Perchè
non potemmo
ottenerla
?
- Di chi la
colpa
?
Anche lui
chinò
il
capo
,
sbattendo
un
guanto
contro il
ginocchio
.
- Sì, è
vero
... fui
debole
... mi
arresi
troppo presto alle
insistenze
interessate
... E se
sapeste
che
rimorso
è
stato
il mio! come nulla è
valso
a farmi
dimenticare
!...
Si
accusava
, senza
giustificarsi
, senza
muovere
un
rimprovero
contro di lei,
diceva
che il
ricordo
di quel
primo
amore
gli
era
rimasto
sempre
fitto
in
cuore
, che il
matrimonio
non aveva potuto
cancellarlo
, che la
vita
dissipata
in cui s'
era
dopo
gettato
non l'aveva
guarito
neanch
'essa.
Tacque
un poco; poi
soggiunse
,
pianissimo
:
- Ma non è del
passato
che si
tratta
...
Allora ella
cominciò
a
sentire
un
tremito
percorrerle
tutte le
fibre
.
- Si
tratta
del
presente
... della
felicità
che possiamo ancora
afferrare
...
perchè
io vi
amo
... ti
amo
.
Teresa
! - oh,
lasciatevi
chiamare
così, come un
tempo
, come non ho
cessato
di
chiamarvi
,
secretamente
, dal
fondo
dell'
anima
!
Le
prese
una
mano
; ella non
pensò
a
ritirarla
,
scrollando
lentamente
il
capo
appena
piegato
,
cogli
occhi
rivolti
alla
luce
.
- Non
dite
di no!... siamo ancora in
tempo
... Come siete
bella
! che
sguardi
luminosi
!... m'
accecano
...
Un
impercettibile
amaro
sorriso
le
increspava
gli
angoli
delle
labbra
, e
passandosi
una
mano
sulla
faccia
ella si
guardava
ora
intorno
con l'
attonita
espressione
di chi
esce
da un
sogno
.
- No... no... -
mormorava
- la
vita
non si
rifà
... è troppo
tardi
,
credetemi
!...
- Non
dite
questo!... mi
fate
troppo
male
!... Io non vi
domando
di
amarmi
...
lasciatemi
vivere
soltanto
vicino a voi!... Che cosa vi
costa
?... volete?...
Ciò ch'egli
domandava
rispondeva
all'
intima
sua
brama
, sempre
rimasta
insodisfatta
, ma questa
volta
risorgente
più
intensa
, con la
speranza
luminosa
di
vederla
finalmente
appagata
.
Dopo
tanto
tempo
,
dopo
tanti
disinganni
, non potevano essi, non
dovevano
anzi
trattarsi
come
amici
, come
fratelli
, con qualche cosa di più
arcano
, ma senza
macchiarsi
? Di questo
sentimento
dolce
e
forte
nella sua
purezza
ella si
sentiva
capace
; ella sarebbe
restata
accanto a quell'
uomo
,
intimamente
,
parlandogli
di
cose
care
, senza
pensare
un solo
istante
alla
possibilità
di
essere
altro per lui. A questo
patto
,
acconsentiva
; e finalmente la sua
vita
ebbe uno
scopo
, il suo
cuore
un
pascolo
, il suo
spirito
un'
occupazione
, e come per
incanto
ogni
dolore
, ogni
sconforto
s'
inabissò
,
disparve
, nell'
invasione
d'una
suprema
letizia
, nella
rifioritura
dell'
anima
, nella
risurrezione
di tutto l'
essere
suo. Ella gli
scriveva
delle
lunghe
lettere
,
narrandogli
la
storia
della sua
esistenza
, dei suoi
dolori
,
dicendogli
che nulla più gli
restava
al
mondo
fuorchè
l'
affetto
di lui,
chiedendogli
di
difenderla
contro i
malvagi
, ma
scongiurandolo
di non
tradire
la
fede
che aveva
riposta
nella sua
parola
. "Noi non possiamo
essere
l'uno per l'altra che i più
intimi
, i più
teneri
amici
; la
triste
esperienza
che abbiamo
acquistato
ci
deve
garentire
da
nuovi
e più
grandi
errori
... Voi mi starete vicino quanto più sarà
possibile
; e la
fiducia
che nulla
riuscirà
a
scuotere
la nostra
affezione
sarà il più
grande
conforto
nelle
avversità
che il
destino
non
risparmia
a nessuno. Gli
animi
volgari
non ci
comprenderanno
: tanto
peggio
per loro; la nostra
coscienza
non ci
rimorderà
!..." Egli
scriveva
poco, la
guardava
con
occhi
supplici
di
desiderio
,
tentava
di
baciarla
in
viso
,
scongiurava
, alle
repulse
di lei:
- Sulla
fronte
, almeno?
- Sulla
fronte
, sì.
Ella gli aveva
dato
a
leggere
il
Giglio
nella
valle
di
Balzac
, la
Principessa
di
Clèves
della
signora
di
Lafayette
,
sottolineando
per lui i
passaggi
in cui
era
espressa
la
passione
casta
e
contenuta
;
decisa
questa
volta
a
salvare
l'
amor
suo dalla
caduta
fatale
, a qualunque
costo
, a
costo
di
morirne
. Ma la
lotta
s'
impegnò
più presto che ella non
credesse
: non eran
bastate
le
preghiere
,
doveva
ora
difendersi
materialmente
,
incrociando
le
braccia
sul
seno
,
protendendole
poi, al
gesto
disperato
col quale egli si
allontanava
.
- Volete dunque
espormi
, mio
Dio
, al
disprezzo
di tutti?
Già un
mormorio
correva
intorno
ad essi, le
malignazioni
erano
cominciate
, e come il
mondo
non le
teneva
nessun
conto
dell'
eroismo
con cui ella
resisteva
, egli non le
teneva
conto
dei
rischi
a cui s'
esponeva
per
amor
suo. Si faceva invece più
insistente
,
minacciava
di
abbandonarla
:
- Se questa
tortura
deve
continuare
,
finirò
per
fuggirvi
...
All'
idea
di
perderlo
ella
rompeva
in
lacrime
,
riconoscendo
finalmente di essersi ancora
lasciata
prendere
dall'
inganno
d'una
pura
affezione
. Ma come
affrontare
la
malvagità
del
mondo
? come
darsi
in
balia
delle sue
nemiche
, in quel
piccolo
ambiente
dove
l'
atto
più
innocente
era
spiato
,
commentato
,
risaputo
? No, ella non avrebbe
fatto
mai questo, non
tollerava
l'
idea
dei
sorrisi
maligni
con cui le
malvage
avrebbero
vista
la
conferma
dei loro
pronostici
. L'
amore
non
era
dunque il più
forte
? Ma non aveva ella
negato
l'
amore
? E
sapeva
soltanto
come l'avrebbe
trattata
quell'
uomo
il
domani
della sua
dedizione
? No, v'
era
troppa
tristezza
in lei, d'
intorno
a lei... Sarebbe
piuttosto
fuggita
ella stessa: nella
lontananza
era
l'
unica
salvezza
. Poi si
diceva
che la
logica
fatale
della sua
condizione
rendeva
inutile
quel
partito
: a che cosa sarebbe
andata
incontro
,
fuggendo
? Poteva
restar
sempre
sola
? Delle
cadute
meno
degne
non l'
aspettavano
?.. Ma si
ribellava
alla
logica
; anche
ora
, come sempre, voleva fare a suo
modo
.
Lungamente
,
secretamente
, ella
maturava
quel
proposito
,
dilaniata
nondimeno da
impulsi
contrarii
,
vedendo
danni
da per tutto,
imaginandone
sempre più
grandi
. Si
frenava
dinanzi all'
amica
, si
studiava
di
nasconderle
la
battaglia
che si
combatteva
nel suo
cuore
, ma quando finalmente le
annunziò
la
risoluzione
della
partenza
, non le fu
possibile
contenersi
oltre.
Rompendo
in
pianto
, con
voce
strozzata
dai
singhiozzi
, ella le
confidava
la
passione
che non aveva
saputo
soffocare
, i
pericoli
che la
circondavano
, il
tentativo
di
salute
che le
restava
da
compiere
.
- E
dove
vuoi
andare
? che cosa farai,
sola
,
lontana
?...
- Non
so
, non lo
so
... ma non
togliermi
coraggio
!
Tornerò
a
Roma
,
andrò
più
lontano
se
occorre
,
continuerò
la mia
vita
sbalestrata
... pur di
togliermi
da questo
martirio
, di
evitare
quest'
abisso
...
L'
amica
finiva
per
riconoscere
la
convenienza
della
fuga
; ella la
scongiurava
di non farne
trapelare
nulla, di non
rivelare
il suo
rifugio
. Voleva
scomparire
senza
vederlo
, senza
lasciargli
una
parola
, certa che le sue
forze
l'avrebbero
tradita
. E come i
preparativi
della
partenza
erano già
cominciati
, dinanzi ai
bauli
scoperchiati
, alle
valigie
aperte
, un'
ambascia
più
disperata
le
scoppiava
in
cuore
, col
pentimento
del suo
sacrifizio
. Ella
era
passata
accanto alla
felicità
e non aveva
saputo
riconoscerla
e aveva voluto
respingerla
! Pel
mondo
, per lui, per
sè
stessa, quel
sacrifizio
era
vano
: tutti l'avrebbero
sospettata
egualmente
ed a lei non
restava
che il
rancore
d'un
bene
perduto
per sempre, d'una
speranza
voluta
a
forza
distruggere
. Non
era
vero
che l'
amore
non
esisteva
, ella aveva
bestemmiato
: non
esisteva
che l'
amore
, la
vita
dell'
anima
; ella non ne avrebbe
trovato
mai uno più
alto
, più
poetico
di quello di
Enrico
,
cominciato
nella
purezza
della prima
gioventù
,
sopravvissuto
a tante
vicende
,
ridestatosi
con tanta
violenza
! Ella
sacrificava
il suo
bene
allo
sciocco
mondo
che non le aveva
dato
se non
amarezze
. Ella
piangeva
tutte le sue
lacrime
,
riconosceva
di non avere ancora tanto
sofferto
. Un
tenebrore
fitto
e
pauroso
avvolgeva
l'
avvenire
, il
danno
non avrebbe avuto mai
fine
! Che cosa sarebbe
stato
di lui?... Allora, l'
impossibilità
di
lasciarlo
così, senza neppure un
ultimo
addio
, le
apparve
evidente
. Gli
scrisse
, e ciascuna
parola
di quella
lettera
le
costava
una
stilla
di
pianto
. "Quando voi
riceverete
la
presente
, io sarò
partita
, per sempre. Avevo
creduto
in voi, avevo
sognato
di
passare
nella
vita
tenendoci
per
mano
,
amandoci
, ma
serbando
il
diritto
di
tener
alta
la
fronte
. Voi non avete avuta questa
forza
, non ve ne faccio una
colpa
. Non m'
incolpate
, a vostra
volta
, se io
prendo
una
determinazione
che vi farà
male
, ma non quanto ne farà a me stessa.
Dimenticatemi
!
Addio
."
Come una
cappa
di
piombo
, il
cielo
le
pesava
sul
punto
di
lasciare
la
casa
ospitale
dell'
amica
, nel
ripeterle
la
raccomandazione
di non
rivelare
a nessuno il suo
destino
.
Tornò
a
Roma
, col
cuore
stretto
da una
morsa
, col
corpo
ammalato
e lo
spirito
affranto
. L'
imagine
dell'
abbandonato
le
era
sempre
presente
, con tutte le
forze
dell'
anima
ella
tendeva
verso di lui. Un
giorno
,
improvvisamente
, se lo
vide
dinanzi.
«
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