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Federico De Roberto: Raccolta di opere
Federico De Roberto
Il colore del tempo
IL FEMMINISMO
II.
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»
Link alle concordanze:
Normali
In evidenza
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
II.
Una cosa è certa: che, a
parte
alcune
eccezioni
episodiche
, le quali in
conclusione
confermano
la
regola
, in ogni
tempo
e in ogni
luogo
fra
uomini
e
donne
si è
mantenuta
la
differenza
imposta
dalla loro
organica
diversità
.
Occorre
definire
questa
diversità
? È proprio
necessario
indicare
quali
membri
e quali
organi
sono più
piccoli
e
deboli
o più
forti
e
gagliardi
in ciascuno dei due
sessi
? Si
deve
proprio
percorrere
la
scala
di tutti gli
esseri
viventi
per
dimostrare
che
dovunque
sono
sessi
, sono
differenze
, e che più si
sale
, più queste si
aggravano
?
Basta
la
diversità
della
funzione
sessuale
,
basta
l'
ufficio
della
maternità
assegnato
alla
donna
, per fare di lei un
essere
singolarissimo
,
profondamente
diverso
dall'
uomo
,
capace
di
cose
alle quali egli è
inadatto
,
incapace
delle
cose
alle quali egli è
chiamato
. La
maternità
è la
missione
della
donna
. Le
restano
bensì
forze
per
attendere
ad altre
cose
: ma queste
forze
, tanto le
fisiche
quanto le
morali
, sono molto
minori
di quelle dell'
uomo
.
I
femministi
, per poter
dimostrare
che la
donna
è
capace
e
degna
di
essere
interamente
agguagliata
all'
uomo
,
cominciano
col
negare
l'
importanza
della
maternità
, con l'
affermare
che l'
ufficio
materno
è
uguale
al
paterno
, e che, quando
pure
fosse
diverso
, la
diversità
è
soltanto
formale
,
trascurabile
, senza
conseguenze
. Al
congresso
femminista
di
Parigi
un'
oratrice
svedese
ha
dichiarato
che è
ora
di
finirla
con l'
esaltazione
della
madre
. «Alla
Vergine
che
tiene
eternamente
un
bambino
fra le
braccia
io
preferisco
», ha
detto
, «la
Venere
di
Milo
, che è senza
braccia
». Per
fortuna
, non
occorre
dimostrare
la
sciocchezza
di
simili
proposizioni
. Ma, anche tra coloro che non
arrivano
a questi
estremi
ridicoli
e
odiosi
, molti si
rifiutano
di
ammettere
che la
donna
,
perchè
destinata
a
concepire
, a
procreare
, ad
allattare
e ad
educare
la
prole
,
debba
, pur
meritando
il
rispetto
e la
protezione
degli
uomini
,
tenere
un
posto
a
parte
nel
consorzio
umano
. A costoro si può
rispondere
ciò che
dice
l'
Albert
nell'
Amore
libero
. Questo
scrittore
,
inconciliabile
nemico
del
presente
ordinamento
, non solo dei
rapporti
dei
sessi
, ma di tutta quanta la
vita
,
afferma
tuttavia che «la prima
condizione
di ogni
superiorità
è di
svilupparsi
conformemente
alla propria
natura
». L'
uomo
si è dunque
sviluppato
nel
senso
della
potenza
muscolare
e
cerebrale
, che è la sua
dote
; la
donna
nel
senso
della
maternità
. Per
credere
che le
donne
debbano
, o
soltanto
possano, fare la
concorrenza
dell'
uomo
,
dice
egli, «bisogna
negare
, o quasi, un
fatto
, l'
esistenza
e l'
importanza
del quale ci
sembrano
notorie
. Questo
fatto
è lo stesso
sesso
, con tutte le sue
conseguenze
, con le sue
obbligazioni
, con la sua
ripercussione
nell'
essere
intero
». E ancora: «Il
principio
della
divisione
del
campo
dell'
attività
umana
fra le due
serie
di
esseri
che vi si
muovono
è
stato
senza
dubbio
male
interpretato
,
esagerato
in un certo
senso
,
disconosciuto
nell'altro; ma non per ciò
vien
meno la sua
alta
importanza
, tanto a
cagione
della
funzione
materna
della
donna
, quanto delle
attitudini
che ne
derivano
in lei. Se sarebbe
assurdo
respingere
la
cooperazione
sociale
della
donna
fuori della
famiglia
,
cooperazione
che del
resto
è sempre
esistita
, altrettanto
assurdo
sarebbe
pretendere
che l'
attività
produttrice
di lei, nel
senso
stretto
di questa
espressione
, non
debba
essere
limitata
da lei stessa,
divenuta
cosciente
e
libera
come
comporta
e quanto
comporta
la
natura
sua propria, e
francamente
subordinata
all'
ufficio
che il
sesso
le
assegna
nella
vita
». Per queste
ragioni
«è nell'
ordine
naturale
che l'
uomo
, -
individuo
o
consorzio
, -
lavori
in una certa
misura
al
posto
della
donna
che
procrea
ed
alleva
. E
checchè
si possa
dire
sotto l'
impero
del
paradosso
, o per una
reazione
nelle
idee
, -
reazione
che del
resto
si
spiega
, - questa
cooperazione
, prima
divisione
del
lavoro
, è
normale
. Essa
resterà
, con
forme
e
gradi
diversi
,
secondo
il
diverso
momento
dell'
evoluzione
. La
propaganda
femminista
, o
piuttosto
una certa
propaganda
, non
arriverà
a
sopprimerla
».
Ora
, se è così, se gli
uomini
dedicano
parte
delle loro
forze
alle
donne
, se le
donne
debbono
essere
mantenute
o
protette
dagli
uomini
,
diremo
che
uomini
e
donne
sono
eguali
?
Egualmente
necessarî
riguardo
alla
vita
, sì; ma
diseguali
le une dinanzi agli altri. Come tra
uomini
e
uomini
c'
è
somiglianza
e
diversità
ad un
tempo
, così, anzi a più
forte
ragione
, tra
uomini
e
donne
c'
è
equivalenza
e
diseguaglianza
insieme
.
Dice
l'
Albert
che «nei
primi
tempi
, quando la
lotta
per la
vita
era
dura
, l'
uomo
dovette
imporsi
alla
donna
come
provveditore
della
famiglia
».
Dovette
imporsi
:
perchè
?
Perchè
, senza
dubbio
, la
donna
, la
madre
, non
era
capace
di
provvedere
alla
famiglia
, o
provvedeva
ad essa poco e
male
; e
perchè
l'
uomo
aveva questa
capacità
, o ne aveva una
maggiore
e
migliore
. Allora,
continua
l'
Albert
, «con l'
aiuto
del
diritto
del più
forte
e della
brutalità
antica
, si
stabilì
la
diseguaglianza
dei
sessi
». Questa
diseguaglianza
sarebbe dunque una cosa
artificiale
? Ma se l'
uomo
esercitò
il
diritto
del più
forte
, ciò
deve
voler
dire
che egli aveva questa
maggior
forza
; e se aveva una
forza
maggiore
, ciò
deve
importare
che egli non
era
eguale
alla
donna
.
La
storia
del
genere
umano
dimostra
da un
capo
all'altro del
mondo
questa
superiorità
virile
. Tutte le
mitologie
, l'
assira
, la
babilonese
, l'
egiziana
, la
greca
,
deificano
l'
uomo
e la
donna
, ma il
principio
maschile
è
preminente
.
Giunone
è
sottoposta
a
Giove
,
Iside
a
Osiride
,
raggiante
simbolo
della
luce
. Nessuna
donna
può, in
Egitto
,
sacrificare
agli Dei
nè
alle
Dee
: solo gli
uomini
sono
capaci
del
sacerdozio
. Gli
uomini
hanno due
vesti
, le
donne
una
sola
. Ecco: essi
cominciano
ad
abusare
della loro
maggior
forza
per farsi la
parte
più
bella
; ma già nei
papiri
di
ventidue
secoli
prima di
Cristo
si
legge
il
consiglio
di
moderazione
che
oggi
la nostra
morale
diffonde
: «Se tu sei
saggio
,
ama
la
donna
tua; senza
discordie
, senza
litigi
,
nutriscila
,
adornala
,
rendi
felici
tutti i
giorni
della sua
vita
: ella è un
bene
, e il suo
possessore
deve
stimarne
il
valore
...». La
funzione
della
maternità
, la
possibilità
di
dare
al
marito
figli
non suoi,
rende
oggi
come cinque mila
anni
addietro
l'
infedeltà
della
moglie
più
grave
che non quella dell'
uomo
: gli
onori
funebri
resi
alle
donne
egiziane
erano
proporzionati
alla loro
virtù
coniugale
, alla
fedeltà
verso lo
sposo
; come
oggi
i
Turchi
, così un
tempo
gli
Assiri
,
chiudevano
le
donne
in un
luogo
della
casa
dove
nessuno poteva
penetrare
. Questa
era
ed è una
prepotenza
; ma, per
opporsi
alle
prepotenze
assurde
e
ridicole
, i
femministi
avanzano
oggi
pretese
non meno
ridicole
e
assurde
. Le
vedove
non
debbono
essere
condannate
a una
vedovanza
eterna
, come nella
Grecia
più
remota
, o a
morire
incenerite
sullo stesso
rogo
del
morto
marito
, come tra gl'
Indiani
antichi
e
moderni
; ma la
fedeltà
della
moglie
sarà sempre più
apprezzata
, più
doverosa
che non quella del
marito
. «Se l'
adulterio
della
donna
è
punito
come una
colpa
grave
,»
dice
l'
Albert
, «e se il
codice
scusa
insino
l'
uccisione
della
colpevole
in
caso
di
flagranza
, mentre l'
adulterio
dell'
uomo
è
considerato
come una
bagattella
, e
punito
soltanto
in
circostanze
speciali
difficili
ad
osservarsi
, ciò
accade
semplicemente
per
evitare
che
eredi
illeggittimi
s'
introducano
nella
famiglia
». Ma il
giorno
che non vi sarà più
nè
proprietà
nè
denaro
, e che la
famiglia
non sarà
creata
per
trasmettere
queste
cose
, anche quel
giorno
l'
adulterio
della
moglie
, della
compagna
, della
donna
, sarà più
grave
;
perchè
ella potrà, come
ora
,
concepire
adulteramente
, e l'
attribuzione
di
figli
non proprî
dispiacerà
all'
uomo
come e quanto gli
dispiace
ora
. Se
diversa
dev'
essere
, come abbiamo
visto
che l'
Albert
vuole che sia, la
cooperazione
sociale
dei due
sessi
,
attesa
la
diversità
delle loro
funzioni
,
diversa
sarà anche la loro
responsabilità
.
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